Ritorni.

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Sì, so che è sabato, ma ho finito il capito e quindi ve lo lascio. Spero vi piaccia, fatemi sapere!! Un bacio e buon sabato sera :)

Lele
Sono immerso nel caos dell'aeroporto, guardandomi intorno smarrito in cerca di una faccia amica. Poi lo riconosco tra la folla. Ha sempre il viso da bambino, solo che ora il suo sorriso è più maturo. I capelli sono cresciuti, ora sono lunghi quasi quanto i miei. Non posso fare a meno di sorridere. Lui si volta verso di me e quando mi vede mi rivolge un sorriso sincero, poi mi corre incontro.
"Gab! Mi sei mancato tanto." Gli dico, abbracciandolo forte.
"Mi sei mancato anche tu Lè!" Urla, forse un po' troppo forte, facendo voltare la gente intorno a noi e provocando una mia risata.
"È passato un anno...ti è mancata l'Italia?" Mi chiede poi, aiutandomi a portare i bagagli e dirigendosi alla macchina.
"Già." Sussurro semplicemente, guardandomi intorno attento.
"Cerchi qualcuno?" Mi chiede lui, quasi come se mi avesse letto nel pensiero, con un'espressione improvvisamente triste.
"No, nessuno." Rispondo distrattamente, prendendo posto in auto. Gabriele però sembra voler subito toccare un tasto dolente.
"Lei sa che sei tornato. Mi ha chiesto quando saresti arrivato ed io gliel'ho detto. Le sei mancato Lele."
Io rido con amarezza.
"Beh, mi sembra si sia consolata abbastanza bene." Dico con sarcasmo.
Gabriele scuote la testa con aria dispiaciuta.
"Non è come credi. È stata male davvero Lè. Comunque l'ho invitata alla festa per il tuo ritorno. Così vi chiarirete. Ora che sarete entrambi di nuovo a Roma non potrete evitarli per sempre." Io stringo i pugni con rabbia, prima di rivolgere al mio amico uno sguardo incredulo.
"Non posso crederci. Io non voglio rivederla Gabriele!" Dico, a voce forse un po' troppo alta.
"Ci sarà anche lui?" Chiedo poi con un filo di voce al mio amico, che mi rivolge un sorriso comprensivo.
"Non lo so." Mi risponde semplicemente. Poi torna a guardare la strada.

Sei mesi prima...
"Non ti amo più, ora ne sono sicura. È meglio per entrambi chiuderla qui. Per favore, non cercarmi più." Leggo e rileggo il messaggio di Elodie con le lacrime agli occhi, incredulo. Provo a chiamarla per chiederle spiegazioni, per capire. Devo capire. La chiamo per ore inutilmente. Il numero è irraggiungibile, quindi capisco che al momento è inutile continuare. Avrà spento il cellulare. Mi porto le mani agli occhi, la testa che scoppia. Potrei tornare a Roma ora stesso, rinunciare a tutto, ma a che scopo? Perché dovrei? Se è vero quello che mi ha detto, se è vero che i suoi sentimenti sono cambiati, sarebbe comunque tutto inutile. Mi butto sul letto esausto, con gli occhi che bruciano, e cado in un sonno profondo. Un sonno senza sogni. Mi risveglio dopo qualche ora, a notte fonda. Provo a chiamarla ancora. Qualche squillo, poi finalmente risponde.
"Lele..." le sento dire. Non riesco a decifrare il tono della sua voce.
"Ti ho detto chiaramente di non cercarmi più." Continua poi fredda. Ecco, il tono della sua voce è carico di freddezza. E fa male.
"Come è possibile che non mi ami più Elodie? Tu sei tutto per me." Parlo cercando di restare lucido e trattenere i singhiozzi.
"In questi mesi mi sono accorta che senza di te sto bene. Mi piace stare sola." Le sento dire in un sussurro.
"Elo, se è per quello che ti ho detto prima...io non lo penso davvero. Tu non sei egoista, sei la persona più altruista che io conosca. So che non hai mai voluto interferire sul mio futuro. Scusa se ti ho offesa, mi dispiace amore." Le dico, mentre spero che sia solo offesa e delusa. E che sia la delusione a farla parlare così.
"Quello che hai detto non c'entra nulla. Te l'ho detto, non provo più nulla per te. Non cercarmi più." Mi dice decisa, spegnendo ogni mia speranza. Sto per chiudere la chiamata, arrabbiato e deluso come non mai.
"Lele...in bocca al lupo per tutto." Le sento sussurrare. Non rispondo, non più. Chiudo la conversazione. È finita.
I giorni seguenti sono dolorosi da vivere. Per fortuna la promozione del disco mi tiene abbastanza impegnato, ma, quando la sera mi trovo solo nel mio monolocale, non faccio altro che pensare a lei, a noi. A ciò che abbiamo perso. All'amore che non riesco a smettere di provare per lei e che mi fa male. Troppo male. Passano i giorni, poi i mesi. Di lei nessuna notizia. Poi, tre mesi dopo la nostra rottura, navigando su Internet leggo una notizia che mi fa raggelare il sangue. È un articolo di giornale. Il titolo non lascia spazio a fraintendimenti. "Nuovo amore per la cantante Elodie Di Patrizi." Leggo, scritto a caratteri cubitali in cima all'articolo. Continuo a leggere, con i pugni chiusi e la mascella contratta. "La bella cantante, a pochi mesi dalla rottura con il collega, il cantante Lele Esposito, sembra aver ritrovato l'amore. Il ragazzo, dall'identità ancora sconosciuta, è stato fotografato in compagnia di Elodie in un famoso locale di Roma." Guardo le foto, con la vista leggermente offuscata. Lui la stringe, la bacia. E lei sorride. Elodie è felice. È felice senza di me. Butto a terra con forza il telefono, che si rompe in mille pezzi. Esattamente come me.
"Vaffanculo Elodie!" Grido con rabbia. Del resto nessuno mi sentirà. Sono solo.

Oggi...
"Sorpresa!!!" Gridano tutti in coro, appena Gabriele apre la porta del suo appartamento.
"Ma non era una sorpresa! Lele lo sapeva!" Urla Gabriele esasperato, alzando gli occhi al cielo e provocando una risata collettiva. Ci sono proprio tutti. La mia famiglia, i miei amici, Chiara e Sergio. E lei. È bellissima, come sempre. Ha i capelli leggermente più lunghi e di un rosa più acceso. Ma il sorriso è  lo stesso di sempre. Lascio che i nostri sguardi si incrocino ed è come essere attraversato da una scarica elettrica. Come se niente fosse cambiato. Però è cambiato tutto. Abbraccio tutti, cercando di mostrarmi il più tranquillo e felice possibile. Anche se vorrei solo prendere a pugni il muro. Poi arrivo davanti a lei.
"Ciao Lele, è bello rivederti." Mi dice,  rivolgendomi un sorriso sincero. Poi mi posa un leggero bacio sulla guancia. Tento di ignorare i brividi che inevitabilmente si impossessano di me. Respiro di nuovo il suo profumo, è qui, a pochi centimetri da me. E per un attimo scordo tutto. La abbraccio, stringendola forte a me.
"Ciao Didì." Le sussurro all'orecchio. Perché nonostante la rabbia e il dolore non ho smesso un secondo di amarla. Mai. La sento abbandonarsi a me per un attimo. Ma è solo un attimo. Si allontana da me, evidentemente in imbarazzo. Poi si sposta e solo ora noto una figura dietro di lei.
"Lele, lui è Luca." Mi dice con lo sguardo basso, indicando il ragazzo che mi si avvicina porgendomi la mano, che io prontamente stringo. Gli rivolgo un sorriso forzato, sotto lo sguardo preoccupato di tutti. E la rabbia ritorna.

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