Elodie
Scegliere. È questo che facciamo ogni giorno, sempre, anche inconsapevolmente, noi facciamo delle scelte. Scegliamo come vivere, come amare, come realizzarci. Scegliamo chi amare, scegliamo le persone, ci facciamo attraversare da loro, permettiamo a chi scegliamo di amare di entrarci dentro, di viverci, di renderci felici. E inevitabilmente anche di farci soffrire. Perché, se qualcuno ti entra dentro, ma dentro davvero, se scopri la tua anima e decidi di mostrargliela, allora quel qualcuno avrà sempre influenza su di te, sul tuo umore, sul tuo modo di essere. Scegliere chi amare. E scegliere per chi soffrire. Lo squillo insistente del cellulare mi fa trasalire.
"Lele..." rispondo subito, ma percepisco la mia voce leggermente incrinata.
"Elo...come stai?" La sua voce è triste. Capisco subito a cosa sia dovuta quella tristezza. E la rabbia prende ancora una volta il sopravvento.
"Non tornerai neanche stavolta vero?" Le lacrime scivolano dai miei occhi, impossibili da controllare.
"Ho un nuovo evento per la promozione del disco tra due giorni. Con tutte le ore di aereo che ci sono da qui a Roma non riuscirei neanche ad arrivare e tornare dopo un'ora in tempo per l'evento. Mi dispiace Elo..."
"Ti dispiace? Cazzo Lele, non ci vediamo da sei mesi!" Urlo, con tutta la rabbia che ho dentro e il petto che esplode. Poi mi mordo la lingua, rendendomi conto che sto facendo ciò che mi ero ripromessa di non fare mai. Gli sto rinfacciando la scelta di partire, di lasciarmi sola per inseguire i propri sogni. Sto per dirglielo, che mi dispiace di essermi arrabbiata, che fa bene a restare, che cercherò di andare io, quando avrò finalmente un po' di giorni liberi. Sto per dirglielo davvero.
"Elodie, io qui sto lavorando esattamente come stai facendo tu. E comunque non mi pare che tu stia tanto male." Mi si gela il sangue ed improvvisamente ho la bocca secca.
"Che vorresti dire?" Domando fredda, sapendo già dove andrà a parare.
"A giudicare dalle foto esci ogni sera, ti diverti, almeno tu. Ti sei anche rimessa a frequentare i posti dove lavora Andrea." La sua voce è sprezzante. La rabbia ritorna a impadronirsi di me ed io devo sedermi per evitare di rompere qualsiasi cosa mi trovi davanti.
"Ma cosa dici?! Credi che io non stia male? Che non senta la tua mancanza solo perché qualche sera esco e mi svago con i miei amici? Scusa se non mi sono chiusa in convento ad aspettarti Lele!" Ormai non riesco più neppure a controllare i singhiozzi.
"No, scusami tu Elodie! Scusa se sono venuto a fare qualcosa per il mio futuro e non sono rimasto a Roma in qualità di fidanzato della cantante famosa! Non sono la tua ombra, non più. Accettalo." Sgrano gli occhi, sconvolta dalla freddezza e serietà nella sua voce. Non può averlo detto. Non può pensarlo sul serio.
"Ma cosa dici?" Riesco solo a sussurrare tra i singhiozzi. Lo sento sospirare.
"Senti Elo..." No Lele, non voglio più sentire nulla. Così chiudo la chiamata decisa, mentre tento di trattenere le lacrime che continuano a scendere. Resto così, immobile, per un tempo che sembra infinito. Poi prendo coraggio e capisco che quella di poco prima è stata una rottura. Qualcosa in Lele è cambiato. Lui ha scelto il suo futuro e ha fatto la scelta giusta. Afferro il cellulare e comincio a scrivere, cercando di tornare lucida.
"Amore mio,
Ti sto scrivendo dopo la nostra ennesima lite. Ho il cuore in gola e sto facendo fatica perché vorrei dirti tante cose, ma non trovo le parole. Ci proverò lo stesso, ma sai che a esprimere ciò che provo con la scrittura non sono brava come te, quindi scusami se non riuscirò a farti capire il mio stato d'animo attraverso queste poche parole. Io ti amo, non lo vedi? Ti amo talmente tanto che da quando mi sei lontano non riesco neppure a respirare. Tu hai con te la parte più preziosa di me, la mia anima. Ma amare vuol dire anche riuscire a mettere il bene dell'altra persona prima del tuo, vuol dire riuscire a sacrificarsi. Ho vissuto con te i momenti più belli della mia vita, i migliori, quelli che mi hanno cambiata e mi hanno resa ciò che sono oggi. Oggi però so che questi momenti avranno fine. Perché oggi so che la cosa migliore che posso fare per te è lasciarti andare. Ricordi che cosa mi hai detto qualche giorno fa? Parlavamo al telefono e guardavamo entrambi le stelle. Mi hai detto che a New York non se ne vede neanche una, perché anche la notte c'è troppa luce, e che ti mancava guardare il cielo con me, a Roma. Io allora ti ho chiesto ridendo perché stavi a guardare il cielo se di stelle non ne vedevi neanche una. Tu mi hai risposto che guardare il cielo ti faceva sentire più vicino a me, perché anche a miglia di distanza avevi la certezza che il cielo che stavo guardando io era lo stesso che stavi guardando tu. E poi mi hai detto che non vedevi l'ora di tornare, per guardare le stelle con me al tuo fianco. È stata la cosa più bella che tu mi abbia mai detto. Ma ora ti rispondo che tu, amore, non devi aver voglia di tornare. Tu devi restare dove sei ora, il più a lungo possibile. Perché sei giovane e perché sono certa che riuscirai a diventare un grande cantante, più grande di quanto tu già non sia. Ma devi concentrare tutte le tue forze su questo adesso, sulla tua carriera. Ti amo Lele ed è per questo che ora io ti lascio andare. Avremo un futuro meraviglioso, entrambi, ne sono sicura. Grazie per tutto quello che mi hai dato, grazie per l'amore immenso che mi hai fatto provare. La mia anima è lì con te, abbine cura.
Elodie."
Leggo e rileggo il messaggio mille volte, non sapendo cosa fare. Potrei mandarlo, certo, ma poi? Lele mi lascerebbe davvero andare? E se tornasse di corsa qui a Roma per stare con me, lasciando perdere tutto? Potrebbe farlo e io otterrei solo ciò che non ho mai voluto. Non posso rischiare che lui decida di sacrificare la sua carriera per me. Salvo il messaggio, ma non lo invio. Ne scrivo un altro. E sono sconvolta da quanto mi venga più difficile scrivere questo messaggio di poche parole, rispetto a quello precedente.
"Non ti amo più, ora ne sono sicura. È meglio per entrambi chiuderla qui. Per favore, non cercarmi più." Invio in fretta l'sms, prima che possa pentirmene, mentre le lacrime riprendono a scendere. Il telefono comincia a vibrare. Una chiamata da Lele. Due. Tre. Quattro. Capisco che continuerà ancora per molto, quindi spengo il telefono. Scegliere, questo è quello che facciamo ogni giorno. Io ho scelto di lasciarlo andare.Oggi ho scelto di scrivervi non all'inizio del capitolo, come ho sempre fatto, ma alla fine. L'ho fatto perché non volevo anticiparvi nulla, volevo che scopriste tutto leggendo. Probabilmente odierete Elodie per la sua scelta e forse un po' anche me. Questo capitolo è uno sfogo personale, ci ho messo dentro me stessa. Non avrei mai voluto farlo, questa storia non è la mia valvola di sfogo, è una storia che parla dell'amore meraviglioso e puro tra questi due ragazzi. Però stavolta non ce l'ho fatta. Fino all'ultimo sono stata indecisa, non sapevo se pubblicarlo o meno, alla fine però eccolo qua. Sono consapevole del fatto che ora sto dando una piega diversa alla storia, ma troverò come sempre il modo di risolvere tutto. Perché nonostante tutto amo i lieto fine :) spero davvero che vi sia piaciuto, che non sia stato troppo deprimente da leggere. Fatemi sapere che ne pensate, un abbraccio e grazie sempre a tutte.
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Insegnami ad amare.
Fiksi Penggemar"Grazie Lele." "Per cosa?" "Per avermi fatto capire che in fondo non sono proprio un disastro, per avermi fatto scoprire me stessa, per esserti innamorato di me e per avermi insegnato ad amarti e ad amarmi. Grazie per avermi insegnato ad amare."