Fiducia.

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Ecco il capitolo! È stato difficile scriverlo e non ho idea di come sia venuto. Spero comunque che vi piaccia. Fatemi sapere che ne pensate e a presto :)

Elodie
Mi butto sul grande letto della mia stanza d'albergo, stremata. Sono appena rientrata dopo uno dei miei concerti e sono tanto felice quanto distrutta. Amo vedere i fan che cantano le mie canzoni, amo sentirli urlare il mio nome e fare di tutto per attirare la mia attenzione e per farmi capire che loro ci sono. Che mi amano per quella che sono. Allo stesso tempo però la preoccupazione e l'ansia che inevitabilmente provo sempre prima di salire su un palco mi fanno arrivare a fine serata stremata. Afferro con un gesto quasi spontaneo il mio cellulare e digito velocemente il suo numero, che ormai so a memoria.
"Pronto." Mi risponde dopo il primo squillo, come sempre.
"Ciao cantante!" Gli dico, sorridendo al suono della sua voce.
"Ciao amò, come stai? Come è andato il concerto?"
"Benissimo! Il tuo?"
"Benissimo anche il mio, ma adesso sto distrutto!"
"A chi lo dici! Lè, ma ti rendi conto di che sogno stiamo vivendo? Siamo dei cantanti. A volte non mi pare proprio vero."
"Neanche a me Elo. Senti, a proposito. So che domani dovremmo tornare entrambi a Roma, ma sono stato contattato per un'intervista qua a Milano, quindi credo che dovrò restare un altro giorno." Resto per un attimo senza parole, con un nodo in gola.
"Elo?" Mi chiama lui.
"Sì eccomi. Ok Lele. È giusto che resti. Io allora penso che andrò a Lecce a trovare i miei amici, così non sto da sola.
"È un' ottima idea! Quando finisco poi magari ti raggiungo lì allora." Mi dice lui contento. Io sorrido stanca.
"Ok Lè. Scusa ora sto morendo di sonno. Ci sentiamo domani.
"A domani amore. Ti amo."
"Anche io." Gli rispondo sincera, ma con un velo di tristezza, prima di chiudere la chiamata. Ancora lontani. E a Lecce potremo stare insieme al massimo due giorni prima di separarci nuovamente. Una lacrima cade spontanea mentre cerco di allontanare la paura di perderlo. Sono consapevole del fatto che se dovessero esserci altre incomprensioni questa volta sarà difficilissimo venirne fuori. E la cosa mi spaventa a morte. Vorrei averlo sempre accanto a me, ma so che è impossibile. Così mi addormento sola e triste, in questo letto troppo grande senza di lui.

Un anno prima...
"Elooo!" Gabriele mi apre la porta sorridente, urlando il mio nome.
"Ciao Gabri, Lele è qui vero?" Gli chiedo, mentre entro nella loro stanza e me lo ritrovo davanti, bello e sorridente come al solito. Mi fiondo tra le sue braccia e lo stringo forte, salutandolo come faccio sempre ormai, riempendogli il viso di baci. Gabriele ci guarda divertito e sconsolato allo stesso tempo.
"Mi fate venire il diabete! Me ne vado da Chiara va!" Esclama, alzando gli occhi al cielo. Io e Lele ridiamo divertiti. Da quando stiamo insieme Gabriele si è praticamente trasferito nella mia stanza. A volte mi sento quasi in colpa per avergli tolto il suo letto e il suo compagno di stanza, ma lui non fa mai pesare la situazione. Anzi, da quando glielo abbiamo detto è felicissimo, dice che lui lo sapeva. Che si vedeva anche quando ci odiavamo che saremmo finiti così.
"Resta Gabri, guardiamo un film insieme!" Gli dico sorridendo divertita. Gabriele non se lo fa ripetere due volte, ci rivolge un sorrisone e si butta sul suo letto a pancia in giù.
"Va bene! Cosa guardiamo di bello?" Chiede, mentre accende la TV contento.
"Addio serata romantica." Mi sussurra Lele all'orecchio con una risatina, prima di cominciare a darmi piccoli baci sul collo.
"Guarda come è contento di stare con noi però." Gli rispondo, guardando con dolcezza Gabriele, che sembra un bimbo intento a guardare non so quale film in TV. Sto per dare un bacio a Lele quando Gabriele si gira verso di noi.
"Ragazzi, ma voi quando avete intenzione di rendere pubblica la vostra storia? Vi nasconderete per tutto il tempo? A breve comincerà il serale, come farete?" Chiede il mio amico con curiosità. Io mi irrigidisco.
"Non renderemo pubblico un bel niente." Dico convinta. Lele mi rivolge uno sguardo perplesso, prima di allontanarsi da me.
"Ma tanto ormai gli altri ragazzi lo sanno Elo. E anche sul web non si fa che parlare di voi. La gente ha capito." Mi dice Gabriele.
"Non mi interessa." Ribadisco decisa.
"Elodie si vuole nascondere per sempre. Ha paura che la gente la critichi perché si è messa con un ragazzino." Dice Lele, rivolgendomi un sorriso amaro e arrabbiato.
"Non è per questo e lo sai bene Lele!" Rispondo io, sconvolta dal suo pensiero.
"Comincio a pensare che sia anche questo Elodie. Il fatto di tenere al sicuro la nostra storia mi va bene, ma fino a un certo punto. Mi da fastidio non poterti neanche abbracciare nel corso della giornata per paura delle telecamere." Mi confessa lui, esaminando con attenzione il mio sguardo. Gabriele ci fissa attento e forse anche un po' preoccupato. Lo conosco troppo bene ormai. Si sentirà senz'altro in colpa per aver tirato fuori il discorso. Gli sorrido cercando di tranquillizzarlo, prima di voltarmi di nuovo a guardare il ragazzo che amo. Lele ha ragione. Che importa di ciò che penserà la gente, chi se ne frega delle telecamere!
"Ok!" Esclamo convinta, prendendo il telefono.
"Che vuoi fare?" Chiede Lele, sgranando gli occhi.
"Esco allo scoperto." Gli dico, prima di schioccargli un sonoro bacio sulle labbra. Poi porgo il telefono a Gabriele.
"Amò facci una foto!" Gli ordino, mentre trattengo una risata. Lele ha una faccia sempre più sconvolta.
"Lele, sorridi però! Altrimenti poi la gente pensa che ti torturo!" Dico ridendo. Lui finalmente sorride, rendendosi conto del passo che ho finalmente deciso di compiere.
"Ma ne sei sicura?" Mi chiede incredulo.
"Sì!" Rispondo, alzando gli occhi al cielo.
"Allora, mettetevi in posa." Esclama Gabriele sorridendo, puntando il telefono dall'alto verso di noi, ancora stesi sul letto.
"Come ci mettiamo?" Mi chiede Lele.
"Non ne ho idea." Gli rispondo, rivolgendomi verso il suo viso con gli occhi leggermente socchiusi. Lui sorride, con le labbra a pochi centimetri dalle mie.
"Fermi così!" Esclama Gabriele, poco prima di scattare la foto.
"Sono un artista! Guardate come è bella!" Esclama, porgendomi poi il telefono soddisfatto. Io e Lele sorridiamo insieme, guardando quella foto.
"È bellissima!" Esclama lui.
"Sì lo è. E ora la pubblico." Dico convinta.
"Aspetta, mandala anche a me! Così la pubblichiamo insieme." Io sorrido.
"Ok. Cosa scriviamo però?" Chiedo, cominciando a pensarci su. Lui però risponde senza esitazioni. Perché lui è un cantautore. E riesce a trovare le parole giuste per tutto.
"Scriviamo COSTRUIRE!" Esclama convinto, facendomi sorridere. E io so che non avrei potuto trovare parola più bella e adatta per noi. Per ciò che siamo.

Oggi...
Vengo svegliata dal suono insistente del mio cellulare. Guardo l'orologio confusa. Le tre di notte. Il cuore comincia a battermi forte, mentre inizio a pensare che siano successe le cose più brutte del mondo. Afferro veloce il telefono sul mio comodino e rispondo con voce tremante.
"Pronto, chi è?" Chiedo incerta, in quella stanza d'albergo troppo buia e grande per me. Una voce stridula all'altro capo del telefono comincia a parlare.
"Elodie, vero? Ti consiglio di stare molto attenta al tuo fidanzato."
"Ma chi è?" Chiedo sempre più confusa.
"Che importa chi sono! Ti ho appena mandato delle foto molto interessanti di Lele." Dice, prima di chiudere la chiamata. Guardo il telefono sempre più confusa, mentre noto che da un numero sconosciuto mi sono arrivati diversi messaggi su whatsapp. Sono foto. Apro la chat con mano tremante. Sono cinque. Cinque foto. Lele in un locale che ride guardando una ragazza seduta di fronte a lui dai lunghi capelli castani. Lele che le tiene una mano. Che le parla. Che l'abbraccia fuori dal locale. Gli occhi mi bruciano ma non piangerò. Non gli darò questa soddisfazione. Spengo il telefono e torno a distendermi, gli occhi chiusi e la testa che scoppia. Ripenso a quando Lele mi chiese cos'era per me la cosa più importante in una relazione. Io gli risposi senza neppure rifletterci. La fiducia. Quella fiducia che da questo momento ho smesso di riporre in lui.

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