capitolo 4

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Mi venne portato un bicchiere con dell'acqua e dopo essermi calmata e aver ringraziato Michael e i suoi figli una dolce signora,forse una domestica,mi portò in quella che sarebbe stata la mia stanza per un breve periodo.
Appena entrai rimasi senza parole,era enorme,conteneva un salotto e una cucina mentre da un altra porta si poteva intravedere la camera da letto con dentro un letto matrimoniale e qualche mobile. Era tutto arredato molto bene,tutto in legno ovviamente. Girai a lungo per la stanza e mi accorsi che avevo anche un bagno personale. Sarei voluta rimanere la per sempre ma non volevo disturbare nessuno allora decisi che la mattina dopo avrei cercato un lavoro e che molto presto,per mia tristezza,me ne sarei andata da quella casa.

Ero in quel enorme letto e non riuscivo a dormire. Avevo una strana felicità addosso,quella che avevo perso da tempo,e la mia mente non riusciva a non pensare ad altro che ai suoi occhi e a quel magico sorriso. Erano notte fonda non si sentiva nessun rumore,sembrava che tutti dormivano eppure la mia testa urlava.
Decisi dopo un lungo tempo di alzarmi e andare nel giardino a prendere un po di aria,forse così mi sarebbe arrivato il sonno.

Quel giardino era enorme e ben curato,era sicuramente pieno di colori ma la notte rendeva tutto scuro e un po più magico. Mi ricordava molto la casa dove vivevo con i miei genitori,mi mancano ma so che se andassi da loro mi riderebbero in faccia. Non hanno mai accettato la mia scelta di andarmene e ora mi odiano eppure io a loro volevo davvero bene.

Ero immersa nei pensieri mentre qualche lacrima scendeva nel mio viso quando una figura alta nel mezzo della notte si avvicinò a me.

Era Michael ..

chissà cosa stava pensando,non sapevo nemmeno se potevo restare la.
-Come mai sveglia?E perché quelle lacrime?- mi disse ad un certo punto mentre la sua mano mi sfiorava il viso per fermare le goccioline che scendevano dai miei occhi.
-Non riesco a dormire,mi sembra tutto così strano..forse non avrei dovuto accettare,non merito tutto questo bene-
Mentre parlavo i suoi occhi non smetterono mai di fissarmi e il mio cuore sembrava volesse uscire dal petto. Mi fissò per un tempo che sembrava interminabile,poi mi prese la mano e con quella serenità che solo lui poteva darti mi disse -Non so perché piangi e pensi questo,non conosco la tua vita e se mai vorrai sfogarti io ti ascolterò. So quanto male fa avere un dolore dentro e nessuno che ti ascolta o che ti stia vicino. Non preoccuparti se sei qua e perché io ho chiesto di te,non aver paura e resta tutto il tempo che vuoi. Ho sempre desiderato passare il tempo con un mio fan ma non mi e mai stato possibile e ora che sei qua voglio solamente aiutarti,non piangere,non trattarmi come il tuo idolo..trattami come un amico un po più grande di te che vuole solo farti felice- E dopo queste ultime parole che mi lasciarono senza fiato mi salutò per tornare dentro quell'enorme casa.  Vidi la sua figura allontanarsi lentamente,i suoi capelli ricadevano dolcemente nelle spalle. Camminava piano e in modo sensuale,mi stava facendo impazzire.

Quando entrai ormai era l'alba e decisi di provare a dormire quelle poche ore che mi rimanevano prima di mettermi all'opera. Dovevo a tutti i costi trovare un lavoro,odiavo essere un peso per le persone e sapevo che non mi meritavo niente di quello che mi era appena stato regalato dalla vita.

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