capitolo 38

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Mchael pov

Erano passati ormai tre giorni da quella sgradevole visita.
Tra me e Abby andava tutto all perfezione,con lei al mio fianco non avevo bisogno di farmaci. Stavamo bene insieme nonostante i mille impegni di entrambi. Quella sera sarei dovuto andare a mangiare da Lisa,avrei dovuto inventare una scusa per assentarmi da casa e l'idea di mentirli mi feriva. Lo sto facendo per NOI questo era l'unico motivo per cui ho deciso di accettare.
Indossai una camicia nera e i soliti pantaloni neri attillati.

Scesi in cucina dove trovai Abby intenta a studiare,aveva deciso di tornare a scuola per finire gli studi che li mancavano ed ero contento di questa sua scelta matura -Dove vai?- mi chiese mentre mordeva il tappino di una penna -Ho una cena di lavoro piccola,torno presto,cose molto noiose- li diedi un bacio sulla fronte e insieme al mio autista andai verso la macchina. -Dove devo portarti Michael per questa cena?- chiese l'autista -Portami da lisa- mi fissò per qualche secondo  e poi partì. Amavo questo lato riservato delle persone che collaboravano con me,non chiedevano mai,non si intromettevano nella mia vita.

Ero davanti a quel cancello enorme che mi avrebbe portato dentro la casa che una volta conoscevo a memoria. Quante sere passate qua,quante notti a fare l'amore sotto le stelle ma solo ora ho capito quanto tutto poteva essere falso se al mio fianco non c'era chi volevo.
Sorpassai la soglia della porta e davanti di me trovai Lisa elegantissima,indossava un abito nero lungo con lo spacco sulla coscia,la schiena era scoperta e quel tessuto mostrava le sue curve perfetto che un tempo mi avrebbero mandato fuori di testa ma che ora mi sembravano niente. Mi sorrise -Non credevo venissi davvero,vieni siedi brindiamo- mi disse mentre riempiva il bicchiere con qualche alcolico indecifrabile per miei occhi -A cosa dovremmo brindare?- feci una risata finta,non capivo cosa voleva questa donna ancora da me -Sei qua,è già una grande cosa. Brindiamo alla fine del nostro piccolo amore- posò delicatamente le sue labbra sul bicchiere,si passò la lingua sulle labbra. Voleva mandarmi fuori di testa ne ero certo,ma non sarei caduto alla sua trappola.
Alzai il calice verso di lei -Alla fine di questa storia-

La sera al contrario di quello che pensavo passò in fretta e in modo tranquillo. Chiacchierammo per tutto il tempo delle nostre vecchie avventure e per quel arco di tempo passato insieme mi ricordai quanto bello era averla come amica al mio fianco,quante volte lei mi ha aiutato nei momenti no,quante volte mi ha urlato contro i miei errori,senza lei forse ora sarei sotto terra. La guardai,sorrisi -Grazie di tutto,nonostante le ultime vicende  ti voglio bene e ci sarai sempre nel mio cuore- lei si alzò,si mise seduta sulle mie gambe
-Anche io ti voglio bene Michael- poi mi abbraccio -Ti va di guardare un film come i vecchi tempo?È presto ancora,resta un altro po- accettai,le volevo bene,rivolevo il nostro rapporto di amicizia ma non potevi negare che volevo anche quelle carte firmate.

Mise un film,non feci molto caso alla trama,ero intento a guardare il suo viso posato sulle mie cosce. Posai la mia mano sul suo fianco,l'orologio segnava le undici in punto,forse era tardi,forse era ora di andare. Stavo per parlare quando sentii una mano sbottonarmi i pantaloni -Cosa stai facendo Lisa?- chiesi con voce ansimante -Shh Michael,non parlare. Hai promesso un'ultima serata- mise il suo dito sulle mie labbra e io lo baciai,un gesto spontaneo che non riuscivo a controllare. La sua mano entrò nei miei pantaloni e le sue dita iniziarono a stuzzicare il mio punto debole,stavo sbagliando tutto ma lei lo sapeva che non sapevo resistere in questi momenti -L..Lisa- gemetti,pensai ad Abby,volevo scappare via ma quando le sue mani caldi vennero a contatto con la mia pelle quel poco buonsenso che avevo andò a farsi fottere -Lo so che ti piace Michael,lasciati andare- quella voce sensuale mi mandava fuori di testa,buttai la testa all'indietro e iniziai ad ansima. Stavo per raggiungere il massimo piacere quando lei si staccò,la guardai e lei con risposta spostò le mani e aggiunse la bocca.
Quei pochi secondi bastarono per riportarmi alla realtà,la spostai,mi vestii e uscii di corsa da quella casa senza prender nemmeno le carte del divorzio. Guardai l'ora sul telefono,era quasi mezzanotte,trovai tre chiamate perse da Abby ma non la cercai ,aspettai l'autista e mi feci riportare alla realtà.

Quando arrivai a casa Abby stava già dormendo,si era addormentata sul divano col telefono in mano e i libri sulla pancia. La presi in braccio e la portai nella nostra stanza,la posai sul letto e io andai a farmi una doccia fredda per cancellare tutto quello che era successo quella sera. Con l'acqua che scendeva sul mio viso io scoppiai a piangere. Rovino sempre tutto.

Dopo essermi calmato indossai il mio pigiama da peter pan,si per molti è da bambini ma io lo amo,e mi misi sul letto. Abbracciai Abby e tra una lacrima e l'altra mi addormentai annusando il suo profumo.

***

Abby pov

Mi risvegliai sul mio letto,forse era stato Michael a riportarmi la sera prima. Quando era tornato?come mai non lo avevo sentito?
Mi stava stringendo forte come non aveva mai fatto. Sulle sue guance c'erano ancora qualche lacrima,perché aveva pianto? Cercai di svegliarlo con un bacio e quando i suoi occhi incontrarono i miei mi strinse ancora di più a se
-Non andartene,stiamo qua insieme tutto il giorno. Ho bisogno di te- disse piagnucolando come un bambino,risi vedendolo così
-Vabbene-

Erano ormai ore che io e Michael stavamo abbracciati al buio,eravamo una cosa sola e nessuno dei due sembrava aver voglia di staccarsi.
Fu proprio quell'odioso del suo manager a rovinare tutto,aprì le tende e una luca abbagliante ci costrinse a tirar la coperta fin sopra la nostra testa -Ei piccioncini,è tardi,Michael devi registrare non possiamo rimandare tra qualche giorno devi partire. Ora alzati e vai a cambiarti,ah un altra cosa,ho incontrato Lisa mi ha dato le carte del divorzio ha detto che ieri sera sei scappato e non le hai nemmeno prese- mi girai di scatto verso di lui,mi alzai di colpo,uscii di fretta da quel letto e mentre lui era ancora intento a fissare in basso io stavo già impazzendo
-Tu cosa hai fatto?Sei andato da lei?Perché non me lo hai detto?Ecco perché non rispondevi alle chiamate-  inizia a camminare avanti e indietro per la stanza e quel uomo robusto che prima aveva interrotto il mio sogno disse -Quando avete risolto Michael ti aspetto giù-  lui provó ad avvicinarsi a me -Non ti avvicinare vai via,preparati e vattene. Voglio stare da sola,stasera mi dirai ogni cosa. Ora tu vai a fare quello che devi fare io vado all'università ma non ti azzardare a cercarmi fino a stasera-
Andai in bagno,mi vestii velocemente e poi uscì da quella stanza lasciando Michael in lacrime.

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