capitolo 15

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PoV Michael

Ero infuriato con lei. Dopo tutto quello che gli ho detto,dopo aver aperto il mio cuore a ha comunque scelte di uscire con quello..come si chiamava ..ah si con quel jaser. Sapeva che li corre dietro e lei vuole rischiare che quel verme si avvicini a lei,non posso sopportarlo.
Non avevo dormito tutta la notte,avevo due occhiaie assurde e la testa non smetteva di scoppiare. Avevo bisogno di dormire senza pensare a lei per un secondo. Mi misi sotto le coperte e con la mente pensavo a quanto volevo che arrivasse quel 29 agosto per rientrare in scena nel mio mondo.

PoV Abby

Ero arrabbiata con Michael,non poteva dirmi cosa fare,era abituato che tutti seguissero i suoi ordini ma io non ero così,con me non sarebbe stato così facile.
Mi alzai presto,mi feci una doccia rinfrescante e dopo aver indossato qualcosa di comodo scesi in cucina a far colazione,non c'era ancora la cuoca allora mi preparai il latte e i cereali con un bicchiere di succo.
Non volevo stare in quella casa,mi stava riempiendo di ansia il pensiero di incontrare i suoi occhi infuriati. Ero e sono sempre stata una ragazza orgogliosa e nemmeno ora sarei caduta ai suoi piedi.
Indossai le mie converse bianche e andai a farmi un giro per Los Angeles.

PoV Michael

Dopo esser riuscito a dormire un paio d'ore mi alzai,la casa mi sembrava molto vuota,Paris,Prince e Blanket erano a scuola e l'unica che poteva girare per i corridoi sembrava non esserci,magari era con lui.
Scesi per le scale e andai in salotto dove trovai Mary,era una mia dipendente ma avevo molta confidenza con lei -Ciao Mary,hai per caso visto Abby?- chiesi facendo il vago,non volevo far vedere che mi stavo preoccupando -No,quando sono arrivata era già uscita. Mi spiace Michael- gli sorrisi timidamente e decisi di andare in studio,avevo bisogno di sfogarmi,questa sarebbe stata l'ultima volta prima di quel grande giorno e da oggi mi sarei dovuto preparare psicologicamente al mio grande ritorno l'unico problema e che la mia testa era impegnata a pensare ad altro.

Quando varcai la porta per tornare a casa il cielo era ormai scuro,le stelle si stavano facendo spazio in quelle ultime notti d'estate.
Quando arrivai per prima cosa passai molto tempo con i miei figli e li promisi che sarei stato molto al loro fianco in questi giorni che ero libero. Erano la mia gioia,senza loro non avrei avuto il coraggio di far niente

Non avevo visto Abby tutta la sera,Paris mi aveva solo detto che dopo aver cenato era andata subito in camera e che subito dopo era corsa al lavoro. Non volevo vederla,ero ancora molto arrabbiato eppure il mio cuore mi trascinava da lei,come due calamite.

Erano quasi le due e io mi trovavo seduto su quel divano rosso posto in mezzo a questa stanza silenziosa e buia. Le mie gambe non smettevano di muoversi,ero agitato e confuso,non sapevo cosa gli avrei detto ma ormai la conoscevo,lei era troppo orgoliosa per venire a dirmi che avevo ragione quindi sarei andato io,a volte se ami una persona bisogna chiedere scusa anche quando non si ha colpa.
I miei pensieri vennero interrotti  dall'arrivo di quella fantastica ragazza,rimase sorpresa quando i nostri occhi si incrociarono,sorrise ma cercò di mascherarlo subito fingendo che non le importava niente -posso parlarti?- lei annuì e dopo essersi seduta al mio fianco io continuai il mio lungo e difficile discorso -scusami,non mi sono fidato di te. La realtà é che sono un po stressato questi giorni e dopo averti visto baciare con quello avevo paura ti potesse portare via..scusami per favore riniziamo- non avevo mai supplicato nessuno,ma con lei era tutto diverso,ci tenevo troppo e l'idea di non poterla più sfiorare o dovermi allontanare da lei mi chiudeva lo stomaco. -Michael tu non capisci,ci sono rimasta male. Non ci conosciamo da molto ma tu non ti sei fidato di me,ci tengo a te e non potrei mai farti star male. Riniziamo da ora ma ti prego fidati come io mi fido-

Pov Abby

Dopo aver chiarito finalmente stasera avrei dormito tra le sue braccia. Eravamo nella sua stanza lui aveva una maglia bianca e un paio di pantaloni della tuta mentre io avevo giá indossato una sua camicia per dormire comoda. Ci stavamo baciando quando Michael mi prese in braccio e mi fece distendere sul suo letto,era sopra di me e molto lentamente baciando ogni parte del mio fisico mi tolse la camicia. I suoi occhi erano pieni di malizia,mi tolse il reggiseno e in meno di un secondo la sua lingua si trovava sopra il mio capezzolo. Gemetti a questa sensazione,le sue mani sfioravano il mio corpo e la sua lingua mi dava una dolce tortura. Invertii la posizione,ero seduta sopra di lui e la sua evidente erezione mi colpiva dolcemente,gli tolsi la maglia e con molta cura iniziai a baciarli il petto fino all'inizio dei pantaloni,che li tolsi subito dopo. Sfiorai il suo membro con molta cura e sentivo il suo respiro farsi sempre più lento,stava impazzendo e lo vedevo nei suoi occhi.
Riprese lui a comandare e questo parte di  Michael mi piaceva da morire. Mi ritrovai nuda sotto di lui,le sue mani stavano toccando il mio punto più sensibile e io non riuscivo a tenere le gambe ferme -ti voglio- furono le mie ultime parole prima di sentirlo dentro di me. Si muoveva dolcemente,sapeva cosa stava facendo,passava da un ritmo lento a sempre più veloce mentre le sue labbra baciavano le mie -Ti amo abby- a quele parole io non risposi,arrivammo entrambi all'orgasmo e lui si butto addosso di me. -Ti amo anche io Michael-
Mi trovavo nel posto giusto e al momento giusto.

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