capitolo 29

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Michael pov
Quando mi svegliai al mio fianco trovai un piccolo vassoio con l'occorrente per fare colazione 'so che stai smettendo di amarmi e forse vuoi lasciarmi ma io voglio provare a farmi amare da te.
L.' forse avrei dovuto veramente darli una possibilità,forse mi avrebbe veramente tolto Abby dalla testa. Tra una settimana sarei partito un mese per affari di lavoro e per svolgere un concerto per beneficenza,avevo promesso di non aver più affrontato l'ansia prima e dopo di un'esibizione che mi aveva portato a scappare anni prima ma quello era il mio mondo e io non riuscivo a starne lontano. forse anche questo mi aiuterà. La amo ma lei ha fatto la sua scelta e quando ami davvero qualcuno impari a lasciarlo libera.

Abby pov

Un bacio dolce sulle labbra mi svegliò dal dormiveglia in cui mi trovavo da un ora più o meno
-Buongiorno piccola- mi disse una voce roca all'orecchio. Quando aprii lentamente gli occhi un fascio di luce mi costrinse a chiuderli,mi stropicciai gli occhi
-Buongiorno anche a te- dissi col sorriso. Mi alzi e andai in bagno a farmi una doccia rinfrescante,indossai un paio di pantaloncini grici e una canottiera nera. Andai in cucina dove trovai Jermaine intento a fare colazione,quando posò il suo sguardo su di me sorrise -Vestita così mi provochi- disse con un sorriso perverso,Michael non lo avrebbe mai fatto si sarebbe sentito a disagio,avrebbe guardato il basso toccandosi il naso oppure come altre volte mi avrebbe guardato di nascosto senza farsi vedere e in questo era davvero molto bravo erano rare le volte in cui lo beccavo in fragrante. Cercavo ogni cosa in lui su chiunque come facevo mesi prima l'unica differenza e che ora ero consapevole che tra me e lui non sarebbe mai più successo niente o almeno mi autoconvincevo a crederci. -Devo passare da Michael per darli una cosa perché tra pochi giorni parte per qualche concerto e ne ha bisogno,vuoi venire?- lui se ne sarebbe andato ancora?ecco perché io e lui non saremo mai potuti stare insieme,stava mettendo la carriera prima di ogni cosa e io ero sicura che primo o poi la sua morte non sarebbe più stata finta -No tranquillo,devo sistemare un po e fare qualche commissione- dissi sorridendo e lasciandoli un bacio a fior di labbra.
Lui si vestì -Ci vediamo presto mia piccola Abby-e se ne andò

Quel pomeriggio stesso chiamai Jasmine e le raccontai tutto,era felice che non passavo più ore chiusa in camera a piangere ma di più che avevo smesso di sfogare la mia tristezza in qualche bar sopratutto dopo l'ultima volta.
Mi annoiavo quindi decisi di fare un giro per i negozi e cercare qualcosa da indossare,avevo abbastanza soldi da parte per poter vivere ancora qualche mese ma poi mi sarei dovuta cercare a tutti i costi un lavoro.

Stavo camminando con le cuffie tra le orecchie quando un coro di voci urlanti mi costrinsero a spegnere tutto,non sentivo più nulla. Un gruppo di persone si raggruppò attorno a qualcuno,forse c'e qualcuno di importante pensai,ma solo quando i miei occhi si scontrarono con i suoi capii che si era stufato di nascondersi in casa o con travestimenti strani per girare in città,era la prima volta dopo anni che qualcuno lo vedeva camminare e ovviamente molti suoi fans ne approfittarono per saltarli letteralmente addosso. Non era solo,era con lei,girai il mio sguardo e cambiai direzione,non volevo ricascarci ancora anche stavolta. Sentii i miei occhi bruciare e le lacrime minacciavano di scendere ma mi sforzai di non pensarci,sorriso in volto e entrai dentro un negozio molto carino.
Non lo avessi mai fatto.
Poco dopo una dolce commessa si avvicinò a me e mi disse -Mi scusi se la disturbo potrebbe gentilmente uscire?é appena entrato Michael e non vorremmo confusione. Ci scusi ancora- la guardai e senza dire niente mi avviai verso la porta. Michale,davvero lo aveva chiamato cosi?nemmeno fossero amici da una vita,cosa ne vuole sapere lei di lui.
Deve sempre rovinarmi tutto anche quando me ne stavo beatamente per i fatti miei -Lei può restare- disse poi lui con quella sua voce che in questo momento odiavo -No grazie ho da fare ciao- dissi scocciata uscendo e sbattendo la porta. Tutte le sue fans posarono il loro sguardo su di me forse confuse per il mio atteggiamento -Che e successo. Oddio lo hai visto come e?- chiesero tutte parlando una sopra l'altro.
Volete davvero sapere come è il mio Michael? Ha quei capelli neri,lisci e morbidi ma appena usciti dalla doccia sono tutti ricci e boccolosi,ogni tanto mi veniva voglia di toccarli ma lui lo odia e quindi lo accarezzavo dolcemente mentre facevo intrecciare qualche ciocca sulle mie mani. Ha due occhi che se resti a fissarli per troppo tempo rimani incantata,cadi dentro quel nero e ci vedi tutto ciò che nascondono. Le sue labbra sono morbide,quando inizi a baciarle non ti staccheresti  più e non parliamo del suo fisico,molti pensano sia magro,anoressico o tante altre cazzate ma se lo vedessero senza vestiti starebbero zitti. È un angelo caduto dal cielo,era il mio angelo,ora non più.
-È okay- risposi e cercai di andarmene senza badare alla loro strana reazione.

Tornai a casa più frustata di prima,avrei dovuto non pensarlo,non vederlo e invece ho ancora quel nome in testa. Devo ammettere che suo fratello mi piace ma dannazione Michael mi aveva letteralmente fottuto il cervello.
Andai in camera e da un cassetto tirai fuori un pacchetto di sigarette,ne accesi una dopo l'altra cercando di cancellare tutto quello che era successo quel giorno.

Michael pov

quel mattino mi alzai presto,avevo chiesto a mio fratello di portarmi un amplificatore perché quello che avrei dovuto usare si era rotto. Vederlo mi metteva a disagio,lui non sapeva che io li avevo visti e questo era chiaro perciò dovevo starmene zitto e tenermi la rabbia dentro.
Appena lo vidi arrivare con un sorriso in volto,cosa che non vedevo da anni,mi sentii in colpa di aver pensato di poterli dividere,lui era felice  e io mi sentivo uno stronzo solo ad aver pensato che lui la volesse solo usare. Ero geloso quello si ma ho sempre amato aiutare chiunque anche quando a starci male sono io. Forse anche lei meritava di sorridere un po.
Grazie e scusa ancora per l'altro giorno- li dissi dopo aver chiacchierato un po'. Mi fece l'occhiolino e se ne andò.

Quel pomeriggio fui costretto ad uscire,avevo bisogno di una nuova camicia e non volevo farmene fare una. Non potevo di certo star sempre chiuso in casa.
Come ogni volta appena si accorsero del mio arrivo una marea di persone si buttarono addosso di me,ma io ero contento,mi mancava tutta questa gente che dimostrava il loro amore per me. Ma appena i miei occhi incontrarono i suoi tutto quello diventò solo silenzio
-entriamo?- mi chiese lisa con un sorriso in volto costringendomi a spostare lo sguardo.
Sfiga voleva che in quel negozio ci fosse proprio lei e dopo essere stata costretta ad andarsene infuriata uscì.
Feci una piccola risata,quella ragazza si arrabbiava con niente ma vederla così mi aveva solo fatto venir voglia di correrli dietro e stringerla forte a me.

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