capitolo 24

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Erano ormai due settimane che mi trovavo a Los Angeles ero riuscita ad affittarmi una piccola casa perché vivere in hotel era economicamente impossibile per una come me.
Da quando sono qua Michael ha fatto di tutto per riconquistare la mia fiducia ed a vere un buon rapporto di amicizia con me anche se ogni volta che giro in casa nostra,si nostra perchè in ogni angolo c'è qualcosa di mio che lui non ha mai tolto,e trovavo Lisa capivo che non ero più io la sua donna.
Non lo nego,ogni tanto qualche bacio scappava,ogni tanto ci ritrovavamo abbracciati o semplicemente a piangere ricordando i vecchi momenti insieme ma nonostante questo nessuno dei due riusciva a fare il primo passo.
Ma come ogni cosa bella anche quei momenti finivano in fretta perché per un motivo o nell'altro qualcuno me lo trascinava via e lui con sguardo di scuse era costretto a lasciarmi la sola con mille domande in testa.

Stavo parlando con Prince quando Michael mi chiamò per dirmi qualcosa. Lo segui dentro il suo piccolo ufficio immerso da mille fogli scritti -Dimmi- iniziò -Devo partire per una settimana e volevo chiederti se potevi rimanere qua con i miei figli,mi fido di te e avete un bellissimo rapporto e in più questa casa è pur sempre tua- una domanda mi uscì spontanea -Non puó farlo Lisa?- e in quel momento mi sarei presa a schiaffi se stavo zitta quella risposta che tanto mi avrebbe fatto male non l'avrei sentita -Lei viene con me..-
lui sapeva quanto mi faceva male quindi mi abbracciò e basta,uno di quelli da cui non ti saresti mai voluta staccare. Se faceva così male,se io lo amavo e lui non sapeva starmi lontano perché ci stavamo distruggendo così tanto? perché non possiamo semplicemente tornare a essere felici insieme? Queste sono le domande che mi rimbombavano nella testa da giorni ma nessuna risposta sembrava giusta.
Forse sono destinata ad amarlo in silenzio ma non mi andava bene,quando sarebbe tornati me lo sarei ripreso.

                            **

Erano tre giorni da quando in questa casa nessuno vedeva quel sorriso enorme,quei lunghi capelli neri e lisci o che sentiva il rumore dei mocassini nel pavimento. Tre giorni che era partito e con lui sembrava essersi portato via la felicità di quella dimora. Era la sera del terzo giorno quando Paris mi disse che Lisa e Michael si erano sposati quel giorno stesso. Era la terza sera quando il mio peggior incubo si avverò. Era la terza sera quando scappai via e ritornai alle mie vecchie abitudini.
Bar,alcool a volontà e sigarette una dietro l'alto.
Non so quanto liquido entrò nel mio corpo,ma non abbastanza da togliermi quella frase dalla testa,ero ubriaca,non ricordavo il mio nome ma il suo non usciva dalla mente. Non ricordavo la mia vita,ma mi ricordavo l'amore che avevamo provato.
Tra le lacrime e l'alcool mi misi in macchina e partii per tornarmene in quella casa dove non vedevo l'ora di andarmene appena sarebbero tornati.
Presi il telefono e con una mano sul voltante l'altra componeva il suo numero -Abby,è successo qualcosa?- rispose subito preoccupato mentre io scoppiai a ridere e cercando di fare un discorso serio iniziai a parlare -no no Ahahah non è successo proprio niente ahahaha volevo solo dirti che mi fai schifo,non hai nemmeno avuto il coraggio di dirmi la verità mentre io ti amo Michael ti ..- non faccio in tempo di finire la frase che due luci abbaglianti mi vengono addosso,urlo con quel poco di fiato che avevo e poi buio totale.

Michael pov

Ero al telefono con Abby quando sentii un urlo e subito dopo la chiamata terminò -Abby abby Abby- urlavo,le lacrime iniziarono a scendere -Cosa e successo?-mi chiese Lisa -Dobbiamo tornare a casa ero al telefono con Abby ed ha urlato e si è chiusa la chiamata ed è successo qualcosa dobbiamo andare- la voce mi tremava -Ma cosa stai dicendo?sarà caduta solo la line chiama qualcuno e chiedi di lei se proprio devi toglierti il dubbio - rispose scocciata prima di chiudersi nuovamente in bagno.
La chiamai dieci volte ma partiva sempre la segreteria telefonica 'forse davvero è solo caduta la linea,ma allora perché ha urlato' dopo mezz'ora di attesa chiamai Frank che si trovava sicuramente a Los Angeles -Dimmi michael- era troppo tranquillo per essere successo qualcosa di grave -Ero al telefono con Abby quando ha urlato e si è spento il telefono. Puoi andare a controllare e poi mi richiami per favore?- lui accetó,non so come avrei fatto senza la nostra amicizia,era l'unico che non mi aveva mai voltato le spalle.

Era quasi un ora che giravo nervoso per la camera mentre Lisa si era addormentata,non mi aveva ancora chiamato è questo mi metteva ancora più ansia di quella che avevo in corpo. Era la prima notte di matrimonio con la ragazza che forse non amavo davvero così tanto e io sono qua con le lacrime agli occhi con la speranza che lei stia bene.
Quando sentii una vibrazione nella tasca dei pantaloni lo presi in mano,c'era un messaggio era Frank grazie a dio. 'Torna subito a casa,è successo un casino non posso spiegarti ma parti il prima possibile' era sicuramente successo qualcosa,ma non capivo perché non voleva dirmi niente.

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