Capitolo 26

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abby pov

Quando alzai gli occhi,vicino a me trovai l'unica persona che volevo in quel momento. -Cosa ci fai qua?non dovresti essere da lei?- chiesi fingendo di non sapere che in realtà da la in tutto questo tempo non se ne è mai andato -Mi hanno chiamato e mi hanno detto che ti eri svegliata e sono venuto a vedere se stavi bene. Sei la ragazza che amo davvero come faccio a non preoccuparmi per te ed essere da lei invece che qua- si morse il labbro e fissò i suoi mocassini per evitare un contatto diretto con i miei occhi -Se mi amavi davvero non mi tradivi ma saresti uscito con me quella sera. Se mi amavi davvero saresti dovuto venire a cercarmi. Se mi amavi davvero non ti sposavi lei ma me- mi tappai la bocca incredula di aver detto davvero che avrei voluto essere io sua moglie e trovarmi davanti ad un altare con lui al mio fianco -Lo so sono stato un coglione di prima categoria,sei incazzata con me e sei stata male e di questo te ne do atto ma guardati?sei ancora qua con me e non mi hai ancora cacciato via a calci ma hai avuto la forza di provare ad essermi amica nonostante l'amore che provi per me. E guarda me invece,sono qua al tuo fianco invece di essere da quella che è definita mia moglie. Ho passato una settimana intera a guardarti e ti ho scritto una lettera. Ti chiedo solo di leggerla e di fare la scelta che ritieni più giusta per la tua felicità.- tirò fuori dalla tasca una busta bianca da dove fuoriusciva un foglietto di carta e me lo diede
'cara Abby,
stavolta sono io a scriverti ma non per dirti addio come hai fatto te ma per esprimere quello che non so dimostrare a fatti: l'amore che provo nei tuoi confronti.
Sono qua che ti fisso e qualche lacrime scende senza sosta sulla mia guancia,sei così bella e forte nonostante tutte le cose che hai dovuto superare.
Sei qua per causa mia e non potrò mai perdonarmelo abbastanza ma l'errore più grosso che ho fatto con te è non averti fermato in tempo quando sei scappata lontana da me. Ho fatto molti sbagli e tante volte ti ho fatto soffrire,come ora,e io stupido come sono ho sempre pensato che era meglio che tu ti dimenticassi di me e invece ora sono qua a chiederti perdono. Perdonami per tutto il male che ti ho fatto,torna ad amarmi,torna a vivere al mio fianco. Torna a essere mia. sei la mia piccola,permettimi di crescerti.
Ti amo.
tuo,Michael.'

rimasi senza parole,non sapevo cosa fare. Ci sei ricascata ancora,mi avrebbe fatto male molte volte e ne ero sicura ma in quel momento volevo lui e basta,la sua assenza ogni sera mi distruggeva e ora averlo qua vicino a me è la cosa più bella che mi potesse capitare. Lo guardai intensamente senza battere ciglio,lui si morse il labbro e con la mano si toccò dolcemente in naso come solito fare nei momenti di disagio -Ti amo- furono le uniche cose che uscirono dalla mia bocca prima che le nostre labbra si scontrassero in un lungo e dolce bacio. Mi morse dolcemente il labbro e le sue mani mi sfiorarono la schiena,nessuno dei due voleva staccarsi. A interrompere quel momento fu il medico -Ehm,scusate. Volevo solo dirti che dovrai rimanere in osservazione altri due giorni e poi puoi tornare a casa ma devi stare in assoluto riposo- annui senza esitare,non vedo l'ora di andarmene da qua. Dopo quale controllo uscì e Michael guardandomi mi disse -Verrai a stare da me,devi riposarti e non posso permettermi che tu resti in quella casa da sola- forse mesi fa quell'invito sarebbe stato la cosa più bella al mondo ma in questo momento il pensiero di vederlo costantemente con lei mi uccideva -Non posso,ci sarà lei e io non c'è la faccio. Cosa siamo ora Michael?tu mi ami ma allora perché resti con lei?- chiesi dubbiosa -Non posso lasciarla Abby,i giornalisti mi ucciderebbero,per cosa passerai?l'ho appena sposata e già la mando via?per favore resisti un altro po' e vieni a stare con me. Non sarà un peso per te te lo prometto- annuii tristemente sperando che un giorno lui potesse tornare di nuovo mio alla luce del sole.

due giorni dopo

Abby pov
Ero in macchina con Michael,stavamo tornando nella sua grande villa. Nessuno dei due osava parlare,la paura di ritornare in mezzo ai ricordi mi trafiggeva il cuore e come se non bastasse quella vipera aveva organizzato una cena di famiglia la sera stessa e quindi me ne sarei dovuta stare chiusa in camera,io non facevo parte di loro,Michael cercò di convincermi di partecipare  e che sarebbe stata un'opportunità per farmi conoscere tutti ma io non me la sentivo,come sarei dovuta 'definirmi'?una sua amica?una conoscente?troppe domande che mi convinsero sempre di più che rifiutare era stata la scelta più giusta.

Arrivati a casa andai nella mia stanza,era quasi sera inoltrata e la mia lunga nottata da carcerata era appena iniziata. Decisi di farmi una doccia veloce per togliere l'odore di ospedale che avevo addosso.

Mi buttai sul letto e inizia a guardare un film,dal piano inferiore iniziavano a sentirsi qualche risate e la tristezza di non essere la a ridere con loro iniziò a prendere il sopravvento,ma alla fine la colpa era mia sono io che avevo rifiutato.
Dopo un ora passata a marcire in quel letto decisi di andare a prendere una boccata d'aria. Indossai dei pantaloncini grigi della tuta e una canottiera nera che faceva intravedere il mio senso prosperoso,mi legai i capelli in una coda abbastanza disordinata ma in quel momento non mi importava del mio aspetto sapevo che nessuno mi avrebbe visto.
Scesi dalle scale ma la mia sfiga volle che la porta di uscita fosse proprio vicino alla stanza dove si trovavano tutti 'se faccio finta di niente ed esco in silenzio nessuno mi noterà' pensai. Ero quasi a metà strada quando una voce mi chiamo 'cazzo mi avevano visto'
-abby,ciao,cosa ci fai qua- mi girai e incontrai gli occhi di Jermaine,tutti si girarono -ehm,scusatemi non volevo interrompere niente,volevo solo uscire un po'- cercai di nascondere il mio imbarazzo -Vestita cosi?Il medico ha detto che devi stare a riposo- disse Michael con voce da finto padre -Stavo solo andando in giardino e tu non sei nessuno per dirmi cosa fare e cosa no e soprattutto cosa mettermi- uscii infuriata lasciando tutti a bocca aperta.

Ero seduta su una panchina con lo sguardo rivolto verso il cielo attenta a guardare quelle piccole stelle brillare quando qualcuno si avvicinò -Ehi Jermaine- sorrisi,ero contenta non fosse Michael non sarei riuscita ad affrontarlo -Michael mi ha raccontato dell'incidente mi dispiace,tutto bene?- la sua voce mi rilassava ma non era come quella dell'uomo che amavo -Sisi grazie,tu invece come stai?-
-Bene dai,ho divorziato da poco con mia moglie,anzi ex ora ma nessun rancore,non la amavo più- sorrisi senza saper cosa dire.
Il suo sguardo cadde sul mio sene e io come risposta li tirai un piccolo schiaffo -ehi,cosa guardi- era da un po' che non sorridevo e lui ci era riuscito -Sei una bella ragazza se non guardassi non sarei umano- scoppiammo a ridere entrambi,nel silenzio della notte le nostre voci facevano da melodia.
Non so per quanto tempo restammo la a parlare ma mi sentivo stranamente bene,feci in tempo a darli il mio numero quando un'ombra si avvicinò a noi -Cosa ci fate qua?- chiese Michael con voce dubbiamente arrabbiata -Stavamo parlando,mi stava solo facendo compagnia- dissi quasi come se volessi difendermi -Ma ora devo andare,ci vediamo-
Tornai dentro e corsi in camera mia.
Per la prima volta mi addormentai sorridendo,ma la causa non era lui.
Mi amava ma non sarebbe stato mio molto presto.

volevo ringraziare chiunque legga questa storia.
Ne approfitto per dire grazie anche a chiunque ha commentato lo sfogo di ieri,senza le vostre parole non sarei riuscita a rialzarmi e trovare le forze di continuare a scrivere questo capitolo.
ancora un grazie enorme a tutte. Sono fiera di essere una monwalkers, loro ci saranno sempre perchè Michael questo ci ha insegnato,a non voltare le spalle a nessuno.
vi voglio bene.❤️

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