Seduto nel suo bel salotto, il dottor Trizio fissava il nulla, inebetito: gli avevano appena detto che se avesse continuato a fare di testa sua sarebbe stato messo alla porta. Non si capacitava. Parini aveva corso dei rischi rivolgendosi a lui, che con l'ambiente militare non c'entrava nulla, e a suo dire quei rischi li aveva corsi proprio per via di quella sua testa: aveva fortemente voluto sentire il suo parere ma, al primo dissenso, la cosa non lo interessava più.
Doveva convincere gli altri colleghi a vedere la cavia, pensava quindi il dottor Trizio, era l'unico modo: di fronte a una maggioranza, Parini si sarebbe convinto. Già, ma come avvicinarsi ancora a lei, dopo che un grosso gatto dalle sembianze antropomorfe lo aveva aggredito dietro un suo ordine?
Il dottore si tastò la guancia; la ferita si stava finalmente cicatrizzando, ma aveva dovuto metterci dei punti, e nascondere l'accaduto non era stato possibile.
Trizio si rabbuiò ulteriormente. Si disse che, in fondo, era comprensibile che Parini non volesse saperne più nulla: quel che era successo era troppo lontano dalle loro competenze. Sbuffò. Si tolse gli occhiali e iniziò a pulirli con il bordo della maglietta, gesto che quel giorno aveva ripetuto fino a consumare le lenti.
In quel momento, Fantasy prese un respiro profondo e gli si avvicinò camminando. "Mi riconosci?" esordì, ostentando sicurezza. Non aveva ancora una strategia precisa, ma sperava di poterlo convincere senza dover arrivare a ferirlo di nuovo.
Trizio si rimise gli occhiali alla svelta e infossò la schiena nella poltrona: come poteva essere lì quella ragazza, senza che lui si fosse accorto di nulla? "Come hai fatto a entrare?" insorse, cercando di mantenere la calma.
"Questo non ha nessuna importanza." asserì Fantasy. Poi, chiusi gli occhi, si concentrò sul suo gatto.
Trizio la vide scomparire per un secondo, per poi ricomparire come ibrido felino. Scattò in piedi e cercò con lo sguardo la porta a vetri che dava sul giardino della villetta: sarebbe riuscito a scappare? Lei era davvero vicina e, decisamente, non era un'innocua ragazzina colpevole di violazione di domicilio.
"Vedo che adesso mi riconosci. Sappi che non devo necessariamente farti del male." spiegò Fantasy.
"Cosa sei?" chiese Trizio, con la voce strozzata dalla paura. I suoi occhi si tenevano ancora fissi sulla possibile via di fuga.
"Sono l'altra parte di Lucilla. Non è giusto quello che le state facendo, e spero di poterti convincere a liberarla." rispose l'ibrido con voce ferma.
"La... la cavia..." balbettò il dottore, incapace di comprendere. "Io voglio solo studiare i prodigi del suo organismo." si giustificò, in cerca di comprensione. "So che sta soffrendo, ma il suo sacrificio salverebbe tantissime persone se io potessi..."
"Non potrai, credimi." lo interruppe Fantasy, con inflessione non troppo severa. Le buone intenzioni del dottore si riflettevano nei suoi occhi. Era però altrettanto vero che tenere Lucilla segregata non sarebbe stato d'aiuto per nessuno, e la Viator Lucis sperò di poterglielo spiegare. Lasciò quindi che il suo gatto tornasse oltre i confini, poi, reso il suo aspetto più rassicurante, provò a parlare al dottore in modo amichevole: "Se vorrai capire, ti spiegherò ogni cosa. Ma in cambio dovrai aiutarmi." decretò, lasciando che un fievole sorriso si dipingesse sul suo volto nuovamente umano.
Trizio annuì, seppur scombussolato da ciò che stava accadendo.
"Come ti chiami?" iniziò Fantasy.
"Paolo Trizio."
"Io vengo chiamata Fantasy, perché per molti non sono che fantasia. Devi sapere, Paolo, che al mondo in cui vivi tutti i giorni è sovrapposto un altro mondo, di natura immateriale. Esso è il mondo in cui vivo io." spiegò la Viator Lucis, avvicinandosi al dottore in modo delicato per far sì che il suo braccio lo compenetrasse.
STAI LEGGENDO
Il mondo oltre i confini
Spiritual"Tutta la saga "Oltre i confini" si basa sul presupposto che la realtà materiale, quella dove viviamo la nostra vita di tutti i giorni, non sia l'unica realtà esistente. Esiste infatti un'altra realtà, quella immateriale, dove dimorano gli spiriti...