Cap. 16: Allwood e Vaněk

28 5 1
                                    

Non aveva idea di come medicare una ferita, ma Allwood sembrava più che in grado di cavarsela da solo, perché prese in mano bende, cerotti e forbici e non le chiese più nulla.

Mentre si metteva garza e nastro sulla pelle per fermare la fortunatamente contenuta emorragia, Orlaith si abbandonò contro lo schienale, sfinita da tutte le emozioni di quella serata.

- Non ce la faccio più...- gemette.

- Cosa?-

- Non ce la faccio più!- ripeté in tono più convinto - Basta! Questo è... è troppo!-

Allwood tagliò un pezzo di nastro per fermare la parte superiore della garza.

- So che sei esausta...- esordì, ma lei non lo lasciò finire.

- Esausta?- ripeté, furiosa - Esausta? Sono disrutta, Jayden! Da quando ti ho conosciuto me ne sono successe di tutti i colori! Non so nemmeno chi sei, non so se posso fidarmi di te...-

- Ti ho salvato due volte la vita.- replicò lui, accigliato.

- Già, ma ancora non ho visto Vaněk cercare di uccidermi!-

Allwood aggrottò la fronte.

- Pensi che questo sia un gioco?- chiese - Che mi stia divertendo? Vaněk è un mostro che usa le persone, Orlaith, e devo fermarlo prima che faccia del male ad altri!-

Sollevò la manica della felpa, mostrandole la cicatrice da ustione. Orlaith vide che era peggiorata, risalendo fino al gomito e aggiungendo nuove piaghe, anche se evidentemente vecchie di anni.

- Mi succede ogni volta che eccedo con la magia.- disse - Me l'ha fatto lui, per tenermi a freno. Più magia uso più la cicatrice si estende, e non riesco a liberarmene. Non l'hai visto minacciarti direttamente perché non ne ha bisogno, mai! È così che agisce.-

Orlaith non disse niente, fissando la bruciatura con un nodo in gola.

- So che non ce la fai più, ma non hai scelta.- disse, rimettendo a posto i vestiti - Se non può averti ti ucciderà. Per lui sei tanto preziosa quanto pericolosa, e non ti lascerà in pace. Io però posso aiutarti.-

Orlaith annuì in silenzio, mentre McGrath svoltava e imboccava l'ingresso del Lincoln Tunnel. Seguendo il flusso del traffico notturno, attraversarono con calma la galleria, adesso che non c'era più nessuno ad inseguirli.

- Non hai paura che qualcuno risalga a te?- chiese quando erano ormai a metà strada dall'uscita - Un inseguimento per mezza Midtown, un taxi che si schianta contro un idrante e un'auto sparita... c'era pure la fotocamera del traffico che ci ha ripresi.-

- La ditta che ha installato quella fotocamera era in appalto al comune, ed è stata assorbita dalla mia due anni fa.- rispose Allwood, ora più calmo e (apparentemente) meno provato - Ho accesso alle foto, posso alterarle. Nessuno risalirà a noi.-

- E la macchina sparita? E il taxi?-

- Non è comunque un nostro problema, se non ci scoprono. Ora rilassati.-

Orlaith tacque ancora, rimanendo in silenzio fino a quando non ebbero raggiunto l'altro lato del Lincoln Tunnel, dove McGrath seguì la rampa e si immise sulla quattrocentonovantacinque.

- Mi spieghi cos'è successo tra voi?- chiese a quel punto lei - Tra te e Vaněk. Come mai vi conoscete? Come siete entrati in... conflitto? Cosa ti ha fatto?-

Allwood sospirò, stringendosi convulsamente, in un gesto inconscio, l'avambraccio ustionato.

- Tanto tempo fa ero suo apprendista.- ammise - Mi ha insegnato molto di quello che so. All'epoca era diverso.- fece un sorrisetto un po' nostalgico - Ricordo che parlava di pace, all'inizio, e che quelli come noi potevano fare la differenza.-

Epic Violin - Il Violino di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora