Epilogo

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Orlaith strinse le viti del violino per regolarne l'accordatura prima dello spettacolo, seduta su un minuscolo sgabello incastrato alla meglio nel retro del Miracle. Dall'altro lato della tenda si sentiva un brusio simile al ronzare di api infuriate, ma sapeva bene che era solamente il suono delle voci delle cinquantadue persone presenti nell'angusto spazio del locale.

Cinquantadue. Quasi dieci in più di quante ne potesse accogliere legalmente. E almeno altre centoquaranta erano radunate nel parcheggio subito fuori. Il gestore aveva dovuto, alla fine, organizzarle un palco improvvisato all'esterno, nel parcheggio, sistemando le casse e tutto l'impianto su una pedana di legno, così che potesse esibirsi davanti a tutti. Quel posto non aveva mai visto una folla simile, nemmeno nei suoi momenti di massima affluenza.

Nessuno sapeva cosa fosse successo di preciso tra lei, Vaněk e Jayden, in città. Anzi, il suo coinvolgimento non era mai stato reso noto. Miracolosamente, solo David, Annie e suo padre avevano assistito al combattimento e conoscevano l'intera storia. Tutti gli altri, anche le autorità, si grattavano ancora la testa per cercare di capire cosa fosse accaduto, e nulla lasciava presagire che ne sarebbero mai venuti a capo. Intanto la ricostruzione dei palazzi danneggiati e delle strade distrutte continuava: in seguito al disastro si erano contati numerosi feriti, qualcuno anche grave, ma grazie a Dio nessuna vittima, e per questo tutti volevano festeggiare.

Un concerto di beneficenza riservato agli abitanti di Tresckow che erano ancora in ospedale a Hazleton e il cui ricavato sarebbe stato usato interamente per coprire le loro spese mediche era l'occasione che tutti aspettavano.

E il fatto che lo tenesse la grande Sparkling Star, la loro celebrità locale, rendeva il tutto imperdibile.

La tenda si scostò, lasciando entrare David che, agitando un braccio, salutò qualcuno nella sala principale, ridacchiando.

- No, voi siete grandi!- esclamò - Aaah... amabili cafoni... beh, sei pronta, piccolina?-

Orlaith annuì.

- Non serviva che venissi.- gli disse, forse per la decima volta - Ho già suonato qui, lo sai bene... conosco questo posto, e poi so come organizzarmi.-

- Sì, sì, chissenefrega...- rispose lui, agitando una mano - Se una cosa va fatta, va fatta per bene... è per questo che mi girano al pensiero che non avremo nemmeno un dannato impianto luci come si deve.-

- David...-

- No, dai, Orlaith!- protestò lui - Un faretto industriale su un palo! Davvero vuoi suonare con quello?-

- Ricordo tutti i miei brani a memoria. Non ho bisogno di leggere lo spartito. Basta che la gente mi veda.-

- Fino a sei mesi fa ti esibivi in posti come il Gramecy!- esplose David, implorante - E avevi almeno seicento persone che si massacravano di botte pur di avere un biglietto! Ti organizzavo eventi più esclusivi di un party riservato ai santi del paradiso e ora ti accontenti di... questo?-

- Ne abbiamo già parlato, Dave.- replicò quietamente lei, alzandosi in piedi - Ti sono molto grata, ma sul serio... questo mi va bene. Tresckow mi va bene. Qui sono felice.-

Lui sospirò, scuotendo la testa.

- Tesoro mio, io davvero non ti capisco.- disse - Avevi qualcosa per cui molti ucciderebbero... ho capito che è stato tremendo, ma senza quei due...-

Lei gli mise un dito sulle labbra, sorridendo.

- Dave.- ripeté - Va bene così. Accontentati delle incisioni che abbiamo fatto in passato. A proposito, quando mi farai avere le mie quote?-

- Tra un mese.- rispose lui - Però...-

- David, basta esibizioni dal vivo, basta incisioni. Ti ho già concesso parecchio promettendoti di continuare a vendere i vecchi brani. Io resto a Tresckow, e nulla di quello che dirai mi farà cambiare idea.-

Il produttore sospirò, scuotendo la testa.

- Sei impossibile.- disse - Va bene... fai come ti pare, ne riparleremo. Non mi arrenderò con te.- la avvertì, agitandole un dito davanti al naso - Ora esci di qui e sdraiali, bimba.-

La abbracciò brevemente, poi uscì dalla minuscola stanza, lasciandola sola. Orlaith lo sentì incitare il pubblico a migrare verso l'esterno, dove avrebbe potuto assistere all'esibizione.

Orlaith sorrise tra sé, inspirando cinque volte.

Epic Violin - Il Violino di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora