Cap. 25: La ballerina

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Allwood la trascinò fin dietro il palco, aggirando completamente la platea e inoltrandosi nelle viscere del teatro fino a raggiungere l'area dei camerini. McGrath, dietro di loro, portava il violino di Orlaith, la quale ormai si era rassegnata a tacere, in attesa di conoscere il nuovo "piano" dello stregone.

Là dietro la musica era incredibilmente ovattata, filtrata dalle spesse pareti del teatro, e si sentiva solo un suono vago e lontano, come se l'orchestra suonasse dall'altro lato di un grandissimo campo. Difficilmente qualcuno all'esterno avrebbe sentito qualcosa.

- Allora, è molto semplice.- disse, fermandosi davanti a una porta su cui qualcuno aveva appeso un cartello con su scritto "Yelena Volkova" - Devi entrare qui dentro, è il suo camerino privato. Appena entra comincia a suonare e distruggila.-

- Certo... e magari lei rimarrà ferma dov'è senza reagire in alcun modo, vero?- chiese Orlaith, scocciata.

- Immagino che tu non sappia com'è andata l'ultima volta.-

- Certo che lo so: le abbiamo prese e ce la siamo cavata per miracolo!-

Allwood fece una smorfia amara, scuotendo la testa.

- No, temo di averle prese solo io.- rispose - Appena hai cominciato a suonare, a suonare sul serio, Fakhri si è disinteressato del tutto a me, specie quando si è reso conto che la tua musica stava trasformando in sabbia la sua armatura di roccia. Ha avuto paura e ha cominciato a concentrarsi su di te, dandomi il tempo di colpirlo alle spalle, proprio dove avevo visto il Cerchio Magico.-

- E allora?-

- E allora, anche se avevi gli occhi chiusi, non riusciva a colpirti.- spiegò Allwood - Qualsiasi cosa tu stessi facendo, non ti limitavi a ballare... hai schivato qualunque cosa lui tentasse di usare: i suoi pugni sono andati a vuoto, i proiettili di pietra si sono dissolti o sono andati a centrare una parete, ti ha persino tirato contro una poltrona... quella è tornata indietro, e per poco non mi schiacciava...-

- Va bene, ho capito!- sbottò lei - Quindi, in pratica mi stai dicendo che sono invincibile mentre suono?-

- No, solo estremamente difficile da colpire. Immagino che qualcuno come Vaněk riuscirebbe a colpirti, se s'impegnasse abbastanza, ma non è questo il nostro caso. Sei più potente di lui e, quindi, dei suoi Homunculus. Suona e non avrai alcun problema.-

- E voi due? Vi godete lo spettacolo?- chiese Orlaith.

- Ovviamente no.- rispose lui - McGrath e io ci assicureremo che non entri nessuno. Appena avrai finito rimetterò in ordine, poi andremo via di corsa.-

- Insomma, a me tutto il lavoro.- grugnì Orlaith, prendendo il violino da McGrath - Sai, quella storia dell'arma del nemico usata contro di lui... sicuro di essertela inventata?-

Lo disse per pura cattiveria, arrabbiata com'era, ma le parve di vedere uno sguardo dispiaciuto nel volto di McGrath, quando alzò gli occhi. D'altra parte, era un Homunculus: non provava emozioni, fingeva e basta.

- Non esagerare, McGrath.- brontolò, provando l'accordatura dello strumento - O penserò che provi davvero qualcosa.-

Il maggiordomo sospirò in tono sconsolato. Solo allora Orlaith si ricordò di non aver mai ammesso con Jayden di conoscere la vera natura del suo servitore.

Si voltò a guardarlo, e vide che era di nuovo accigliato, ma stavolta non pareva arrabbiato. Semmai, era triste.

- Lo sai?- chiese.

Lei annuì.

- Ho visto una foto di lui che lavorava per Vaněk, di almeno sessant'anni fa.- spiegò - L'ho trovata per sbaglio mentre facevo qualche ricerca.-

Epic Violin - Il Violino di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora