Incertezze [Capitolo IX]

2.5K 102 4
                                    

Diana

Aprii lentamente gli occhi, richiudendoli per un attimo quando la luce, filtrata dalla finestra, incontrò il mio viso

Allungai la mano, tastando la superficie del comò accanto al letto e, afferrata la sveglia, mi stupii di vedere che mancavano ancora un paio di minuti alle sette

Mi sedetti sul materasso, alzando le braccia e concedendomi uno sbadiglio prima di posare i piedi sul pavimento, dirigendomi poi verso il bagno

Alle sette e quarantacinque ero pronta: jeans chiari, camicia bianca, un giacchetto di jeans, unito al giubbotto più pesante e i miei adorati stivaletti, zaino sulle spalle e, a passo svelto, mi diressi verso l'uscita di casa mia, dalla quale potevo vedere la macchina di Caroline

-Buongiorno!- esclamai con un bel sorriso

-Non sei in ritardo- commentò, squadrandomi dalla testa ai piedi

-Già-

-Perché non sei in ritardo?- domandò, strappandomi una risata

Si avvicinò, posando le mani sulle mie guance per spostare il mio viso da destra a sinistra

-Ti sei truccata! Questo è mascara, ma perché ti sei truccata? -

-Mi sono svegliata presto e non sapevo che fare- ribattei divertita

-Bugiarda. Allora, cominciamo, cosa mi sono persa? -

-Oggi pomeriggio vado a casa di Luke- risposi

-Cosa?! - mormorò, spegnendo la macchina così da potermi dedicare la sua completa attenzione

-Per il progetto...- spiegai -... se non andiamo, arriveremo comunque in ritardo!- aggiunsi, sorridendo quando borbottò che ero una gran guastafeste

-Continua- disse, accendendo il motore per poterci dirigere verso il liceo

-Ieri pomeriggio siamo stati in biblioteca e mi ha chiesto di aiutarlo per un regalo di un'amica della sorella. Ah, vero, non ti ho detto che ha una sorella. Si chiama Sophie ed davvero bellissima, poi suo fratello con lei, è davvero...- ci pensai- ... fantastico. E poi... -

-Poi...-

-... siamo andati al centro commerciale. C'era una commessa che voleva impacchettarlo per prenderlo come regalo di Natale...- commentai con una smorfia prima di riprendere-... l'ho aiutato con gli acquisti e siamo tornati a casa mia e poi, mi ha proposto di andare da lui per il compito di letteratura. In effetti, raccontato così non sembra così entusiasmante, ma mi sono divertita-

-Ci credo- continuò, divertita dalla mia frenesia nel riportare la giornata precedente

-Sul serio Caroline. Mi fa stare bene in un modo che... cavolo, le mie labbra rischiano di rimanere in un sorriso perenne! Ed è così carino! Ho perso il conto di quante volte mi abbia beccato a mangiarlo con gli occhi. E sono dannatamente curiosa di sapere cosa nasconde: le corse clandestine, ad esempio. Non capisco perché facciano parte della sua vita, ma voglio saperlo-

-Quindi ti piace? -chiese

-No... noi siamo amici- commentai, quasi come se avessi un peso all'altezza del petto

-Amici? - domandò incerta

-Sì-

-E perché mi sembra che la cosa non ti vada a genio? -

-No, sono felice- ammisi, ignorando completamente il mio cuore che batteva furiosamente, quasi a voler dimostrare il contrario

-Se lo dici tu. Sono sicura che sarete la coppia di amici più strana di questo mondo- ridacchiò, svoltando a sinistra

Ti odio e ti amo [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora