Mettersi in gioco [Capitolo 27]

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Diana

Avete presente quando state guardando una scena di un film, dove la protagonista è nel bel mezzo di un momento imbarazzante?

Di solito, io mi sentivo in difficoltà per la povera ragazza, tanto che mettevo una mano davanti agli occhi, aprendo di poco le dita, per spiare quello che stava accadendo.

Quella volta non avevo la possibilità di potermi coprire gli occhi.

Le finestre erano tutte chiuse e, non avevo la patente per poter prendere una macchina e dileguarmi il più lontano possibile.

Una volta entrati, tolsi il cappotto, sistemandolo sull'appendiabiti.

-Anne cara, tua nipote diventa ogni giorno più bella- si complimentò Joanna, facendomi arrossire

Ringraziai sorridendo, mentre mia nonna assecondò la frase della padrona di casa con un enorme sorriso, allontanandosi con lei verso il salotto.

-Rilassati, andrà tutto bene- sussurrò Luke, con tono divertito

-Non capisco cosa voglia dimostrare con tutto questo- risposi, voltandomi di poco verso di lui

Lasciò un bacio tra i miei capelli, facendomi sorridere dolcemente.

Alzai lo sguardo, trovando Tom con gli occhi fissi su di noi e, un'espressione indecifrabile.

-Tom, vai a prendere del vino per la cena? –domandò la madre ad alta voce, dall'altra stanza

-Sì, vado subito- continuò il biondino, dirigendosi al piano di sotto

Qualche minuto dopo, mio nonno chiamò Luke e, il mio ragazzo dovette lasciarmi da sola, poiché il padre di Tom era curioso di fare quattro chiacchiere con lui.

Decisi di andare in cucina dalle uniche due donne della casa ma, una volta entrata nel corridoio, Tom aprì una delle porte che conducevano alla cantina.

Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, poi con l'intenzione di andarmene, feci qualche passo avanti ma, il biondino afferrò il mio braccio.

Mi voltai, divincolandomi dalla presa che era decisamente molto debole.

-Non pensavo che saresti venuta- aggiunse subito dopo

-L'ho fatto per i tuoi genitori, semplice educazione- continuai

Annuì, restando poi in silenzio.

-Perché hai invitato anche Luke? –domandai

-Semplice educazione- ripeté, con un sorrisetto soddisfatto

-Ti conosco Tom, cos'hai in mente? –chiesi innervosita

-Stai tranquilla, sarà una semplice cena- rispose

Non avevo voglia di proseguire oltre, perciò lo superai.

-Ieri sera c'è stata una segnalazione della presenza di alcuni partecipanti ad una corsa clandestina- mormorò, facendomi bloccare all'istante

Luke aveva una gara ieri sera

-E da chi è stata fatta la segnalazione? – domandai sarcastica

-Immagina se i tuoi nonni venissero a sapere che la loro dolce e innocente nipotina frequenta posti del genere...- disse, con un ghigno dipinto sulle sue labbra

-Mi stai minacciando? – alzai di poco la voce, rendendomi conto che dovevo mantenere la calma se non avessi voluto che gli altri venissero a sapere la verità.

Sentimmo la voce di Joanna che chiamava il marito, interrompendo la nostra conversazione.

-Credo sia pronto a tavola- affermò

Ti odio e ti amo [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora