Primi dubbi [Capitolo VII]

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Diana

Il mare, il sole, il mio sorriso e il suo.

Sembrava tutto così vero.

Occhi azzurri si stava avvicinando alle mia labbra, io stavo facendo lo stesso e...

-Diana, sei in ritardo! –

Il mio corpo venne privato del piumone e un brivido freddo attraversò la mia schiena, rendendomi conto che qualcuno avesse anche aperto la finestra

-Nonna per favore, rimetti quella coperta- mugolai, nascondendo la testa sotto il cuscino

-Tesoro, sono le sette e quaranta- commentò, ottenendo l'effetto voluto

Sentendo l'ora, mi alzai troppo velocemente tanto che mi ritrovai col sedere per terra, scatenando una bella risata della donna nella mia stanza

Ci mancava un altro livido!

Entrai come una furia in bagno, correndo nuovamente nella mia stanza quando mi accorsi di aver dimenticato i vestiti

Alle sette e quarantacinque, volai per le scale per arrivare in cucina, dopo aver fatto una doccia con l'acqua gelida ed aver indossato un paio di jeans chiari e una felpa di una taglia più grande color blu notte e i miei immancabili stivaletti con un accenno di tacco

Mio nonno stava tranquillamente sorseggiando il suo caffè, con in mano il giornale, mentre io correvo da una parte all'altra della stanza, sobbalzando quando il cellulare squillò

Mi voltai, cercandolo tra i vari oggetti inutili, recuperandolo per leggere il messaggio di Caroline e, non appena sentii la risata di mio nonno, poggiai il telefono sul tavolo e alzai gli occhi su di lui

-Cosa c'è? - domandai

-Ti accompagno io. Ora siediti e mangia come si deve -rispose, indicando il biscotto che avevo in mano

-Ma farò tardi...-

-La scuola sopporterà questo affronto- aggiunse, con il chiaro intento di prendermi in giro e, con un sorriso divertito, mi sedetti per fare colazione

Afferrai il telefono, rispondendo alla mia amica che mi aveva avvisata che non sarebbe venuta a lezione e, la rassicurai, augurandole un buon riposo

-Mi passi la cioccolata? -domandai

Il nonno sollevò lo sguardo dalla sua lettura, osservandomi con una leggera curiosità

-Se devo mangiare come si deve...- ripetei le sue parole-... ci vuole la cioccolata- spiegai, ridacchiando quando concordò con me

E quando mi chiese di preparare anche per lui un bel toast!

***

Tra il cattivo risveglio, il sogno interrotto, Caroline assente e la corsa per arrivare puntuale, varcai l'entrata del liceo con la mancanza di forza di volontà per affrontare le due ore di algebra

Mentre mi avvicinavo alla classe, mi domandai se anche quella volta sarei stata vicina a Luke

Magari mi avrebbe presa in giro per il mio primo ritardo a lezione, dicendomi che ero la solita perfettina oppure avrebbe riso della mia crisi di nervi per non riuscire a portare a termine gli esercizi

Oppure avrebbe accennato a quello che era successo la scorsa sera: volevo davvero sapere per quale ragione si trovasse lì

Tralasciando la mia preoccupazione per possibili danni fisici dovuti a quelle competiziosi assurde, non era assolutamente da sottovalutare il pericolo legale

Ti odio e ti amo [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora