Sorprese [Capitolo 30]

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Diana

Afferrai la spazzola, iniziando a dare un senso i miei capelli.

Mi ero svegliata da dieci minuti e, una volta in piedi per poco non mi veniva un colpo nel vedere la mia chioma rossa simile alla criniera di un leone.

Decisi di legarli in una treccia e, qualche minuto dopo, in punta di piedi prei i cambi che avevo preparato la sera prima.

Abbottonai i jeans, sistemai la maglia con il giacchetto sopra e, tirai su le maniche, piegandole all'altezza del polso

Per terminare, disegnai una sottile linea di eye-liner e, rimisi tutto a posto.

Erano le otto e, oltre al fatto che la cucina dell'hotel non avrebbe aspettato il nostro ritardo per fare colazione; ero impaziente di andare in città ma, il mio ragazzo era praticamente incollato al cuscino.

E poi diceva che io fossi un ghiro

Mi inginocchiai, appoggiandomi con le braccia sul letto, avvicinandomi al suo orecchio

-Luke...-

Niente

-Luke...- ripetei ma la risposta fu un mugolio infastidito e, si girò dall'altro lato

Saltai sul letto, iniziando a scuoterlo per la spalla

-Faremo tardi! -borbottai, ritrovando subito dopo con la schiena contro il materasso

-Sei insopportabile- ridacchiò, dandomi un bacio a stampo

-Perfetto, sei sveglio. Ti aspetto giù! -esclamai, rialzandomi

Annuì, passandosi poi una mano tra i capelli, concendendosi un altro sbadiglio

Ne approfittai per chiamare a casa e, in particolar modo mia nonna mi chiese di raccontarle ogni singola cosa che avevamo fatto da quando eravamo partiti e i programmi per la giornata.

Seduta su una delle poltrone della hall, vidi Luke scendere gli ultimi gradini della scala principale e, guardarsi intorno per capire dove fossi

Feci un cenno con la mano, attirando così la sua attenzione.

-Mi raccomando ricordati un pensierino per la signora Shane- ripeté

-Vuoi che faccia un regalo a tutto il vicinato?- ridacchiai, alzando lo sguardo per capire perché il mio ragazzo fosse ancora fermo alla scalinata

Lo vidi scrivere sulla tastiera del suo cellulare e, allo stesso tempo, un paio di turiste, vicino alla reception guardarlo sognanti

Alzai gli occhi al cielo, continuando ad ascoltare distrattamente quello che mia nonna stava dicendo

Quando poi Luke posò il telefono nella tasca dei suoi jeans, diregendosi poi verso di me, una della ragazza dai capelli neri a caschetto, si mosse di qualche passo avanti, arrestandosi di colpo quando occhi azzurri si fermò davanti la mia poltrona

Rivolsi un sorriso ironico alla ragazza, la quale tornò a confabulare con le amiche

-Ci sentiamo questa sera Diana- mormorò mia nonna

La salutai, così da riagganciare

-Che stai guardando?- domandò Luke, facendomi segno di alzarmi, così da mettermi sulle sue gambe

-Il gruppo di giovani turiste che ti sta squadrando da quando sei sceso- risposi, mantendo la mia concentrazione visto che quelle ragazze continuavano a fargli una radiografia

-Dai andiamo- dissi, avendo una certa fame

Nel passare daavnti a loro, i commenti non tardarono a farsi sentire, pronunciati con l'intento di farsi notare

Ti odio e ti amo [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora