Diana
-Chi ha tenuto la tua preziosa macchina durante questi cinque anni?- chiesi
-Mia zia Abigail- rispose
Mi voltai, rivolgendogli uno sguardo confuso, mentre lui sorrideva
-Ho dimenticato qualche dettaglio l'ultima, ne parliamo davanti qualcosa di caldo- aggiunse, cliccando sulle chiavi della macchina per poter aprire il blocco degli sportelli
Spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio, soffermandomi qualche attimo sull'automobile
Un scia di parole, ricordi, momenti collegati a quell'oggetto si ripeterono in un paio di secondi nella mia mente, portandomi a pensare che sarebbe stata una tortura entrare lì dentro
Ma quando Luke mi richiamò, seppur riluttante salii in macchina e, qualche istante dopo stavamo attraversando una delle principali strade di New York
In un profondissimo e lungo silenzio, che giudicai quasi imbarazzante, arrivammo in una caffetteria piuttosto rinomata, ma che non frequentavo spesso da quando vivevo in questa città
Quando prendemmo posto, nell'attesa che venissero a prendere le nostre ordinazioni, decisi che era il mio momento per parlare
L'ultima volta che ci eravamo visti, mi ero limitata ad ascoltare attentamente ogni singola parola della sua storia, perciò avrei tentato di instaurare una conversazione amichevole, sperando di non finire a litigare
-Non hai perso la tua abitudine a perderti nei tuoi pensieri- mormorò il ragazzo di fronte a me
Alzai i miei occhi verdi nei suoi azzurri
-Stavo pensando a qualche domanda da farti- chiarii la questione
-Potresti raccontarmi tu qualcosa- propose
Aggrottai le sopracciglia, inclinando verso destra il volto
-Tipo? -
-Qualcosa che mi sono perso in questi cinque anni- ripeté
-In questo caso, ne andremo per le lunghe- ribattei
-Se non dovesse bastare il tempo per un caffé, posso sempre offrirti una cena. Così possiamo parlare con calma- continuò, con tono divertito
Accennai un sorriso, tirandomi leggermente indietro per potermi togliere la giacca
-Sto per laurearmi in giornalismo e, il mese prossimo comincerò uno stage nel settore- incominciai
-Complimenti, non pensavo che fossi interessata a quella facoltà- aggiunse, sistemandosi meglio sulla poltroncina e poggiando i gomiti sul tavolino
-Neanch'io, avevo prevalentemente scelto corsi con lezioni connesse alla letteratura. Poi una mattina ero in ritardo e, nella confusione sono finita nella classe sbagliata...- mi interruppi a causa della sua risata, che riuscì a contagiare anche me
-Sì, un giorno mi sarei aspettato qualcosa del genere da te-
-Quell'errore mi è stato molto utile: era la lezione di giornalismo e, il metodo coinvolgente del professore, unito alla disciplina mi hanno affascinato- spiegai
-Quindi, tra qualche anno, ti vedrò in un notiziario in tv? -domandò
-E' possibile- risposi, accennando un sorriso
Qualche secondo dopo, una dipendente passò a prendere le nostre ordinazioni e, quando si allontanò, gettò una veloce occhiata d'apprezzamento verso di Luke.
Evitai di mostrare segni di fastidio, mordendomi il labbro così da prevenire il formarsi di una smorfia, ma fu quando mi rivoltai verso la persona che era con me che le mie labbra si tesero di un sorriso spontaneo nel vedere che i suoi occhi erano fissi su di me, invece che rivolti verso la cameriera.
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Ti odio e ti amo [In revisione]
Romance*Tratto dal capitolo 24* "-Sai una cosa che odio? Non riesco ad essere arrabbiata con te- aggiunsi -Un bel vantaggio- commentò divertito -No, è qualcosa di davvero irritante- borbottai, mordendomi il labbro per non sorridere" Diana Taylor è una raga...