Capitolo Ventisette

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"Harry, che cosa ti ha fatto piccolo?"

Louis può sentire Harry tendersi al suo fianco da dove si stanno coccolando sul divano, una pigra domenica piena di film degli anni '80 e snack salati.

"Possiamo per favore non parlarne?"

"Ti prometto che puoi pr-"

"Davvero non voglio parlarne, Lou." Dice più fermamente.

"Potresti almeno spiegarmi perché non vuoi parlarne?"

Può sentire Harry tremare. Può sentire il corpo di Harry spezzarsi sotto la sua pelle, può vedere la sua mandibola muoversi mentre mastica le parole 'no,' e 'basta,' e 'va bene,' in silenzio. Poi, si sta alzando.

"Cosa stai facendo?" Chiede Louis preoccupato. Osserva Harry infilarsi le scarpe. Indossa soltanto un paio di pantaloncini e una bianca, maglietta macchiata. Louis si morde il labbro così, così preoccupato, "Dove stai andando?" Harry non se n'è mai semplicemente- andato. Non se n'è mai andato. Louis non sa dove andrebbe. Può sentire il cuore spingere contro le costole. Può sentire sé stesso dimenticare come si respira.

"Harry, piccolo," dice a bassa voce, cercando di non suonare come se lo stesse supplicando, "va bene. Non devi dirmelo, torna a sederti."

La mano di Harry stringe il pomello della porta, le nocche diventano bianche sotto la stretta ferrea.

"Sono consumato, Louis," dice aspramente, "sono consumato, e disgustoso, e soltanto un altro oggetto di seconda mano. Sono fottutamente consumato."

Louis non riesce a muoversi. Sa di starci provando, può sentire sé stesso tentare di alzarsi e correre dietro a Harry per vedere se sta bene, per vedere dove sta andando, ma il suo fottuto corpo non si muove, non reagisce. Il dolore che Louis sta provando è quello che si prova quando ti svegli da un sogno e capisci che non è reale. Eccetto, questa volta non è un sogno dal quale si sta svegliando, è un incubo. Un perfettamente, marcito incubo che è la realtà. E si sta svegliando con delle lacrime a riempirgli gli occhi, e del sudore a cospargere la sua fronte, e l'incubo è un po' troppo reale.


Scrive a Zayn, hai voglia di andare sullo skate?

Diamine sì, vediamoci tra venti minuti


Prima di uscire, lascia un appunto sul bancone della cucina.


La parola 'bellissimo' è stata consumata

Per descrivere cose miliardi e miliardi di volte, ma quello non rende la parola meno bella.

E lo stesso vale per te.


(Louis torna a casa tardi. Harry non è ancora tornato, ma l'appunto non c'è più.

Harry non torna a casa quella sera.

La mattina quando lo fa, nessuno dei due parla di ciò che è successo.)




Nel prossimo capitolo avremmo una svolta, dovrei pubblicare verso il weekend.

28k visualizzazioni? Scherziamo? La storia non è mia (non smetterò mai di specificarlo) ma Dio se la considero la mia bambina comunque.

Love you all xx

-A

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