Capitolo Trentasette (Parte Prima)

13K 666 330
                                    

È quando si trovano al confine della città dove Harry è cresciuto, che inizia a dissolversi.

Liam si ferma ad un minimarket così che possano prendere tutti da mangiare, e Harry è- sta tremando. Louis lo stringe così forte, ma trema, trema, trema, e vibra come una faglia nel terreno. Si sta spezzando. Louis non- Harry non sta respirando, non abbastanza, si sta lasciando prendere dal panico. Dio, no.

Louis spinge verso il basso il sedile centrale non appena trovano un posto per il pulmino, schiacciando le gambe di Niall mentre apre la portiera e tira frettolosamente fuori Harry, ignorando il verso che emette Niall.

"Dai amore, prendiamo del latte alle fragole, cosa ne dici?" la sua voce si spezza, e cerca di deglutire la propria paura.

"Louis, Louis," dice febbrilmente Harry, senza fiato, "lui vive in questa città. Io non- e se mi vedesse, oh Dio," il suo petto si solleva freneticamente, corti respiri fuggono dai suoi denti, cercando di risucchiarli indietro mentre lascia che il panico abbia la meglio. Louis lo guida dentro il minimarket con le mani strette su di lui, stringendolo vicino, stringendolo con sicurezza, facendogli sapere che lui c'è.

"Harry ci sono io, okay?" si ferma alla cassa, "signore, c'è un bagno qui?"

"Sì, avanti e a sinistra," l'uomo guarda preoccupato Harry, "sta-"

"Sta bene," risponde Louis con un sorriso rassicurante, guidando gentilmente Harry dove l'uomo gli ha indicato, le mani a stringergli la vita mentre spinge lentamente Harry in avanti. Sta rantolando alla ricerca d'aria, e non ci sono lacrime, non sta piangendo, ma sta avendo un attacco di panico e il suo petto si solleva profondamente, ed è questo a spaventare di più Louis.

Il bagno odora di bagno, tremendo. È piccolo, e sudicio, e semplicemente sporco. Ci sono impronte di fango sul pavimento, perlomeno Louis presume si tratti di fango, e scritte sui muri. Il cestino della spazzatura straripa di assorbenti e carta igienica accartocciata. La carta igienica è ovunque, pezzetti sul pavimento, attaccati alle pareti. Il gabinetto è ostruito; disgustosamente pieno e Louis vuole vomitare. Il lavandino è ancora più sporco, la ruggine cresce come muffa, la muffa cresce come muffa, Dio, è così disgustoso.

Harry resta al centro della stanza, fissando senza vederla davvero la parete, le mani tremanti abbandonate lungo i fianchi. Le sue labbra sono schiuse, deboli respiri escono rapidamente e tornano indietro alla stessa velocità. Le sue sopracciglia sono aggrottate, lottando, lottando, sembra così perso, così vuoto. Il suo labbro inferiore prende a tremare.

"Harry?"

"Louis e se facesse del male anche a te?" il terrore lampeggia sul viso di Harry, "Louis io- no. No. Louis non voglio che ti faccia del male, lo farà, non voglio che nemmeno ti tocchi Louis, Louis-" si strozza su un singhiozzo, le lacrime vanno finalmente a formarsi nei suoi occhi mentre guarda disperatamente Louis con paura, scuotendo freneticamente la testa mentre uno sproloquio su Mark che fa del male a Louis lascia le sue labbra.

"Harry," inizia debolmente Louis, "Harry. Haz, lui non può- non è qui. Stiamo bene, Harry, noi-"

Harry chiude gli occhi, scuotendo la testa no, no, no.

"Harry," dice Louis con angoscia, "lui non- non ha idea di dove siamo. Nemmeno tua mamma sa che siamo qui, amore. Noi- noi siamo al sicuro," Harry si morde il labbro, gli occhi serrati strizzati mentre scuote la testa in diniego.

"Harry," supplica Louis, "siamo al sicuro. I ragazzi sono con me, e sono con te, e io sono con te. Harry," Louis deglutisce, abbassando la voce, "tu sei mio, non suo. Non lascerei che lui ti prenda, non lascerei nemmeno che lui ti tocchi ancora. Mai più, amore,"

Strawberry Milk Fic - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora