Capitolo Trentasette (Parte Quarta)

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"Tua mamma è davvero fantastica," dice Niall una volta fuori dalla città, "non vedo l'ora di rivederla."

"Niall, è impegnata," dice Louis, passando le dita sulla mandibola di Harry, "e potresti smetterla di provarci con le mamme?"

Niall geme, "Non ci stavo provando con lei, è una a posto," dice Niall in difesa, "sai, come una di quelle zie fighe che ti danno caramelle extra quando sei piccolo, e poi ti lascia provare un alcolico."

Harry sbuffa, ridendo mentre si asciuga le lacrime dalle guance.

"Sono davvero contento che venga alla mia mostra d'arte," Zayn si gira sul sedile del passeggiero per guardare attraverso il centro, "è fantastica."

"Sono felice che tu abbia ricevuto alcuni abbracci e baci della tua mamma," Liam ammicca con un piccolo sorriso, e quello ricorda a Louis della fotografia che ha scattato. Prende fuori il cellulare, guardando lo sfondo.

Harry lascia andare un lamento. "Louis," piagnucola, "cancellala."

"Sai che la ami anche tu," pizzica una delle guance di Harry, facendo soltanto imbronciare di più il ragazzo.

"Fai così soltanto perché vuoi che ti faccia una foto, non è vero?" Louis fa un sorrisetto, osservando Harry arrossire e distogliere lo sguardo con il più piccolo dei sorrisi.

Louis si piega verso il suo orecchio, "Sono tanto orgoglioso di te," bisbiglia perché lo senta solo lui, "lui non ti toccherà mai più. Sei invincibile, piccolo."

*

"Sveglia, fottuti piccioncini."

La voce è irlandese, ed è vicina.

"Louis, ti sputerò in un orecchio se non apri gli occhi all'istante."

Geme, rotolando su un- ugh.

La risata di Niall riempie il pulmino, facendo girare un Harry assonnato e guardare dal bordo del sedile, ridacchiando quando vede Louis sul pavimento del pulmino.

"Fottuto stronzo," mormora sottovoce, gli occhi chiusi.

"Hey, volevo lasciarvi dormire perché sembrava tutto davvero silenzioso," Niall ridacchia di nuovo, "ma sono tipo, già le due. E Anne ha lasciato dei panini per tutti."

Niall ammicca e si sporge per arruffare i ricci di Harry, prima di uscire dal pulmino, lasciando un momento di solitudine ai due.

Si sono fermati in un piccolo campo sul ciglio della strada. Non ci sono recinti a circondarlo, solo terra sconfinata lungo una delle tante strade che portano a casa. La prima cosa a colpire Louis del luogo in cui si trovano è che sia molto più caldo di quanto sembri.

"Tu hai caldo?" chiede, prendendo la mano di Harry per tirarsi su.

"Un po', sì."

"Credo che metterò dei pantaloncini," dice Louis, raggiungendo la sua borsa sul retro e passandola al setaccio per cercare i suoi pantaloncini da basket.

"Me ne prenderesti un paio anche per me?" chiede Harry, strofinandosi gli occhi e sbadigliando. Sembra davvero stanco.

"Non hai dormito bene?" chiede Louis, prendendone un altro paio.

"Non molto."

Si acciglia, "Avevi, um, paura?"

Harry annuisce con quello sguardo da cosa-puoi-fare-a-riguardo.

"Mi dispiace piccolo," inizia Louis, "potevi svegliarmi. Ti avrei aiutato."

Harry ride e scuote la testa mentre Louis gli lancia un paio di pantaloncini larghi.

Strawberry Milk Fic - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora