Capitolo Uno

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AmberxTomlinson sei felice?

Louis picchietta le dita contro il tavolo al ritmo di una canzone che non sa ballare. Si guarda intorno, una volta, due; osserva al di fuori della sfarzosa caffetteria per vedere se qualcuno dei ragazzi è già uscito da lezione. Emette un lamento quando non vede nessuno di familiare, si risiede sulla dura, scomoda sedia e incrocia le braccia davanti al petto, allungando le gambe. Una delle sue Vans nere è slacciata, ma è troppo pigro per piegarsi e legarla. Si allontana il ciuffo dagli occhi e guarda ancora fuori dalla porta, ma non serve a nulla.

Alza gli occhi al cielo, giocherella con un piccolo filo attaccato alla manica della sua nuova maglia bianca di una band. L'ha presa per cinque dollari in un negozio di oggetti costosi usati, ma davvero, non può lamentarsi. Il suo lavoro estivo è andato a puttane, quindi non ha una grande quantità di soldi da sprecare dopo aver comprato tutti i libri scolastici di cui aveva bisogno (non ne userà probabilmente nemmeno la metà, nonostante ciò che dicono i professori) Quindi, le magliette di band usate sono migliori di quelle nuove di marca che costerebbero il triplo- forse anche di più- del prezzo. (Logica. Logica.)

Oh bene. È quel che è.

Porta ancora una volta lo sguardo sulla porta, solo per essere sorpreso da un profondo colpo di tosse e, ''Scusami?''

Si rigira, e poi solleva lo sguardo, solo per vedere un ragazzo alto ed esile, con ricci color cioccolato che minacciano di coprirgli la fronte, e la pelle morbida e lattea. Le sue labbra sono curvate in un piccolo, esitante sorriso, il corpo coperto da una maglia che lascia scoperte le clavicole delicate allo sguardo, abbinata a dei jeans neri attilati che gli fasciano le cosce slanciate. Solo un pensiero attraversa la mente di Louis. Sexy.

Louis batte le palpebre, schiarendosi la gola. Si raddrizza un po'. ''Di cosa hai bisogno, amico?''

Il ragazzo arrossisce, abbassando lo sguardo per un momento come se stesse ripensando a ciò che sta per dire, prima di chiedere piano, ''Va bene se mi siedo qui? Non ci sono altri posti.''

Louis gli rivolge il suo sorriso provocante, usando la mano per indicare il tavolo vuoto. ''Non farti problemi.''

Il ragazzo arrossisce nuovamente, fissando il tavolo mentre si siede. ''Grazie.''

Louis gira, cercando i suoi amici in quella che ormai è diventata un'abitudine nervosa, ma quando ancora non li vede si rigira verso il ragazzo. Lo osserva prendere una bottiglia chiara, piena fino al bordo di qualcosa di rosa che somiglia al Pepto Bismol.

''Che cos'è?'' chiede.

Il ragazzo alza lo sguardo con gli occhi sorpresi e spalancati. ''Oh, uh. È latte alle fragole.''

Louis ride sommessamente. ''Latte alle fragole? Non lo bevo da quando avevo tipo, cinque anni, probabilmente.''

Il volto del ragazzo assume una sfumatura rosso scuro, apre la bocca per dire qualcosa, ma finisce per chiuderla. Louis allora nota le sue dita tamburellare contro la bottiglia, simile al modo in cui lui le batteva prima contro al tavolo. Le sue unghie, però, sono lucide per un color menta pastello, che quasi si fonde con la sua pelle color panna. Louis si sente un po' stordito, come se non avesse abbastanza ossigeno. Non sa se abbia a che fare con un ragazzo, o una ragazza, o entrambi, e inizia a provare un po' di nausea. Non è che- lui non giudica, ognuno fa ciò che vuole e basta, ma è strano per lui perché non ha mai incontrato un ragazzo (ragazzo?) che mette lo smalto.

''Perché hai lo smalto?'' sputa fuori, senza distogliere lo sguardo dal ragazzo con le dita tremanti.

''Io-uh, semplicemente mi piacciono, um.'' Balbetta il ragazzo, abbassando lo sguardo. Le sue nocche diventano bianche, e Louis può dire con certezza stia stringendo la bottiglia.

''È un po' strano.''

Il ragazzo si morde il labbro, le guance rosse e lo sguardo basso.

Non è severo o cattivo, il modo in cui Louis l'ha affermato. L'ha solo detto come se stesse parlando con uno dei suoi amici. Non voleva dargli l'impressione di esserne disgustato o qualcosa di simile.

Ma il ragazzo punta lo sguardo su Louis e ha gli occhi pieni di lacrime. Sorride flebilmente, dice, ''Grazie per avermi permesso di sedermi qui, ma ho dimenticato di dover andare in un posto.''

Louis non dovrebbe sentirsi così male quando guarda il ragazzo incespicare fuori dalla caffetteria con le sue unghie laccate e il latte alle fragole, ma lo fa, perché davvero non voleva ferire i suoi sentimenti con ciò che ha detto. Sospira, passandosi le dita in mezzo al ciuffo.

''Chi era quello, amico?'' sente chiedere da una voce calma dietro di sé, rivolta a lui. Alza lo sguardo per vedere folti capelli neri e denti bianchi, il suo amico Zayn si siede dove era pochi momenti prima l'altro ragazzo.

Louis espira, riafferrando il filo della maglia. ''Non so.''

''Beh, era veramente bello, questo è certo.''

Louis annuisce, senza menzionare il color menta di cui erano delicatamente dipinte le sue unghie. Non accenna nemmeno al fatto che Zayn non abbia mai definito bello un ragazzo.

Zayn lo sta fissando con un solco tra le sopracciglia e un piccolo sorriso confuso. Louis cerca di ignorarlo.

''Giusto,'' dice Zayn a bassa voce, cercando di non far caso all'atteggiamento distratto e spento di Louis. ''quindi, mi dispiace darti buca, amico, ma devo andare a prendere alcuni libri, una stronzata, giusto? Ma Li e Niall dovrebbero essere qui presto. Mi sono solo fermato a dirtelo.''

Louis annuisce, guardandosi le unghie.

(L'ultima lezione di Louis del lunedì è astronomia, che sembrava un modo figo e semplice per ottenere dei crediti in scienze. Questo finché non ha dovuto comprare un costoso telescopio del cazzo e un libro di testo. Ma è qui, e lo sta facendo, perché apparentemente il professore è fantastico, e l'esame relativamente facile da passare, dipende tutto da quanto tempo stai connesso al forum online e impari a usare correttamente il tuo planisfero.

La maggior parte degli studenti si è accatastata dentro, chiacchierando attorno a lui mentre siede ricurvo sul banco con la schiena appoggiata alla sedia e le braccia conserte sul petto, con la sua tipica espressione annoiata sul volto. È così, finché un ragazzo dai capelli ricci incespica dentro con la testa bassa e le guance arrossate, prendendo posto nella fila davanti. L'interesse di Louis è di nuovo al massimo.

Tutto il corpo di Louis si riempie di senso di colpa, però, che si avvolge attorno a lui come un pugno invisibile, quando nota il ragazzo grattare freneticamente via lo smalto con dita tremanti.)

Strawberry Milk Fic - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora