~ Prologo ~

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Questa storia inizia circa 4.500 anni fa, nell' antico Egitto.
Durante questo incantevole periodo il mondo materiale e quello spirituale erano strettamente legati. Questa unione si poteva facilmente notare ovunque, nella vita di tutti i giorni.

Uno degli esempi più noti erano i gatti, creature che venivano considerate al pari delle divinità.
I gatti erano veri e propri membri della famiglia egiziana; lo stesso amore ricevuto da un figlio da parte dei genitori veniva donato a questi felini.
Nel caso in cui qualcuno avesse ferito o avesse ucciso un gatto la pena era la morte certa, qualsiasi fosse stata la ragione e alla morte di un gatto egli riceveva gli stessi onori del più grande dei faraoni.

Il tempo porta con sé i racconti, le storie e le avventure vissute dalle persone, che nelle notti di stelle splendenti vengono trasmesse di vita in vita.
Non si può essere certi della veridicità di queste parole trasmesse da generazione a generazione, ma alcune di queste storie sono arrivate a diventare leggende che ancora oggi incutono timore o meraviglia.

Una leggenda in particolare narra di un popolo, figlio delle creature divine che occupavano le vite degli esseri umani al tempo delle piramidi.
Questa leggenda racconta della dea gatta Bastet, dea dell'amore, della famiglia e della fertilità.

Un giorno ella incontrò una piccola triste gatta e sentendo una stretta al cuore, si rivolse alla piccola creatura chiedendole il motivo della sua tristezza. La piccola gatta raccontò di essersi innamorata di un umano, ma essendo una comune gatta il suo amore per il giovane era impossibile. La dea Bastet, commossa dalle tristi parole e dalle dolci lacrime della gatta, decise di esaudire il suo desiderio trasformando la piccola creatura in una giovane e bella umana, in modo che così ella potesse trovare la felicità realizzando il suo sogno.

Però, nonostante l'aspetto della gatta fosse diventato umano, la ragazza conservava ancora alcuni tipici tratti felini, tanto che ogni volta che vedeva un topolino il suo istinto la portava a rincorrerlo dappertutto con un balzo felino.

Queste sono probabilmente le nostre origini.

La leggenda termina in questo modo... Ciò che ne rimane sono solamente una manciata di pagine strappate e perdute nel tempo. Nessuno è a conoscenza della reale conclusione.

Le romantiche e le favole raccontate alle bambine sognano dell'incontro dei due giovani innamorati. Un incontro voluto dal destino, sulle rive del Nilo, con uno sguardo timido da parte della gatta e un palpitio al cuore del giovane ragazzo.

Le realiste invece sono convinte che i due giovani non si siano mai potuti avvicinare a causa delle abitudini feline che la gatta mostrava nella sua forma umana. Secondo questo pensiero gli umani potrebbero aver avuto due differenti reazioni: avrebbero potuto considerare la gatta come la figlia di una divinità, venerandola e non permettendo l'incontro ai due giovani; o nonostante la loro vicinanza con il mondo divino ne avrebbero potuto aver paura, allontanandosi di conseguenza dalla giovane gatta.

Ad ogni modo, esiste un numero elevato di versioni che si alternano una sull'altra, ma al "lieto fine" della maggior parte di esse, la gatta non riuscirà mai ad esaudire il suo desiderio.

Dall'antico Egitto i tempi sono cambiati moltissimo, piano piano i Myeou si sono spostati dalla loro terra d'origine, da ciò che era il loro rifugio, la loro casa.

Myeou: sono così chiamati i discendenti della gatta che fu benedetta dalla dea Bastet. Le loro caratteristiche sono di essere creature bipedi, comunemente simili agli esseri umani, con la capacità di spezzare i legami delle proprie membra, le ossa, le fibre nervose, per poterle riassemblare, e nonostante la grande somiglianza sono differenti dai mutaforma o dalle creature mannare purosangue. Di fatti, ogni Myeou esistente è inevitabilmente un ibrido. O, per meglio dire "una". Questo fenomeno è appunto causato dal fatto che ogni appartenente a questa razza è di sesso femminile, fatto che rende la nostra razza molto rara.

Le principali cause di questo spostamento furono le guerre frequenti fra gli umani, che evolvendosi e perdendo fede nelle antiche religioni, iniziarono a temere ciò che era diverso, a temerci, a cacciarci dalle loro case, che da sempre condividevano con noi; così nacquero i Cacciatori.

Le diverse razze iniziarono a sentirsi sotto minaccia sentendo il numero di morti, cari e parenti, aumentare a ritmi vertiginosi e dopo che l'ultima goccia fece traboccare il vaso, iniziò il loro contrattacco.

Nacquero i branchi, dominati dalla forte figura di un capo che li univa, li guidava, rendendoli forti contro ogni minaccia.
Nacque l'imponente figura dell'Alpha.

Ogni razza era caratterizzata da determinate e uniche specialità.
I lupi possiedono una grande forza fisica che gli permette di essere avvantaggiati negli scontri corpo a corpo. Questa caratteristica gli ha permesso di svilupparsi principalmente nelle battaglie, infatti, quando si ha davanti un lupo pronto per un combattimento, la scelta più saggia sarebbe fuggire. Con la loro forza, la loro attenta osservazione dell'avversario, la capacità di reagire prontamente e la loro conoscenza sui punti deboli degli avversari li rendono nemici con cui è bene non avere nulla a che fare.

A differenza dei lupi, i Myeou non possiedono una grande forza fisica, ma questa lacuna è compensata da un'intelligenza e riflessi superiori alle altre razze.
Molto nota è anche la loro bellezza, misteriosa e accattivante, a cui spesso è attribuito l'aggettivo "malefica" poiché avere a che fare con un Myeou spesso è come fare patti con un demone.

Un'altra razza molto conosciuta sono le volpi. La loro grande astuzia e le loro ingannevoli parole però, hanno reso difficile perfino per le volpi stesse la creazione di un branco. Solo uno stupido potrebbe dare grande fiducia ad una volpe.

Ci sono rare occasioni in cui capita che due razze si incontrino: nessuno ne conosce le origini o i fattori che la causano ma, fra le razze mannare esiste una particolare capacità che ognuno ha in comune.

Qualche volta capita che ci siano Myeou riconosciute come compagne dai lupi; se sono fortunate il lupo le rifiuterà cosicché loro possano vivere una vita tranquilla. Se sono sfortunate e il lupo le accetta come compagne, cosa che per fortuna accade raramente, saranno trattate male da ogni lupo del branco, perché nel loro cervellino i lupi non possono accettare che un lupo stia con una Inferiore, e solo la malcapitata verrà tormentata perché accusata di averlo "stregato" con la sua bellezza, ma per fortuna in questo branco non è mai capitato che un lupo accettasse una gatta come compagna.

Uff, pensare che all'inizio dei tempi eravamo considerate le sacerdotesse della dea Bastet.

Cambierà mai questa situazione?
La nostra razza ritroverà mai lo splendore che ci ha sempre caratterizzato fin dall'antichità?

Oh, dea Bastet aiutaci tu!

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Spazio autrice:
Allora? Cosa ne pensate come inizio?
Vi prego di informarmi di ciò che ne pensate, degli errori presenti e se ci sono parti che non riuscite a capire.
Spero che via sia piaciuta come introduzione,
un bacione
        xLilith

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