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Accanto a Louis, dall'altro lato, si sedette un signore piccolo e grasso, con il doppio mento ricoperto dai peli ispidi della barba non fatta.

" Vuoi un po' di vino, amico?" chiese allo scommettitore, passandogli un otre sporco e consunto, che aveva certamente visto giorni migliori.

" No, grazie, preferisco rimanere concentrato sulla corsa e non lasciarmi annebbiare la mente dall'ebrezza di Bacco" rispose Louis con un sorriso.

" Come vuoi" borbottò l'uomo, ricominciando a bere.

Il sole illuminava ormai tutto il Circo, la pista era stata spianata in modo perfetto e gli addetti stavano correndo per mettersi in posizione.

Il pubblico cominciò a rumoreggiare e già da alcuni minuti le varie fazioni di tifosi scandivano i nomi dei cavalli e degli aurighi più famosi, ma anche slogan, provocandosi a vicenda.

All'improvviso in uno squillo di trombe, apparve il corteo sulla pista e i 150.000 spettatori esplosero in un vero tripudio.

Fu un momento indescrivibile, non si riusciva a parlare e il frastuono impediva perfino di pensare.

Tutti rivolsero lo sguardo verso l'imponente arco trionfale che occupava il centro della curva, emergendo come una montagna tra le gradinate.

A sbucare per primi furono dei ragazzi a cavallo, i giovani delle famiglie più in vista di Roma.

Poi, in un'acclamazione generale, fecero la loro comparsa gli aurighi che avrebbero gareggiato.

Louis allungò gli occhi, riuscì a vedere la biga della squadra blu e riconobbe Sagitta ed Harry.

Sentì delle donne sedute in alcune file sotto la sua urlare proposte indecenti proprio ad Harry e lo scommettitore, osservando la bellezza dell'auriga, si disse che anche lui non avrebbe disdegnato una notte di fuoco con il ragazzo.

Il pubblico era ormai tutto in piedi e il frastuono era assordante.

Il corteo proseguì con le altre categorie in gara, fantini sui loro destrieri per le corse dei cavalli e perfino acrobati per gli intrattenimenti che si sarebbero visti tra una gara e l'altra.

Chiusero la processione danzatori e suonatori di lira e flauto vestiti di porpora e, infine, addetti che portavano statue di divinità e oggetti rituali.

Poi, accolto dal giubilo della folla, entrò sulla pista chi aveva organizzato le corse, un uomo magro, dai capelli bianchi, in piedi sulla biga.

Louis riconobbe in lui uno dei parenti più stretti dell'imperatore, ma dimenticò presto quell'individuo, dato che la quadriga della squadra blu stava passando proprio in quel momento sotto di lui.

Ad amorem currere ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora