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La corsa proseguì per i successivi cinque giri con alcuni incidenti e altrettanti ritiri, finché l'addetto alla pista non alzò il cartello che segnalava il penultimo giro.

In gara erano rimasti i due carri Rossi in testa e il gruppo di inseguitori un po' sgranato.

La quadriga di Harry rimase quasi sempre in ultima posizione, gettando nella costernazione Louis.

Il ragazzo rimase seduto, in silenzio, quasi pietrificato per tutta la durata dei cinque giri percorsi.

Forse aveva sbagliato a scommettere su Sagitta, su un cavallo a fine carriera.

All'improvviso Harry, però, tirò le briglie e fece aumentare la velocità ai suoi animali.

Louis scattò in piedi e capì la tecnica dell'auriga: aveva tenuto a freno i suoi cavalli per poterli scatenare dopo con le energie ancora fresche.

Tutto il pubblico aveva capito il suo gioco e accompagnava ogni sorpasso che il carro azzurro riusciva a fare con un urlo corale.

Harry riuscì a far sbandare il carro dei bianchi e lo superò.

Ormai il suo obiettivo erano le quadrighe dei Rossi in testa....

I cavalli del carro di Harry arrivarono a ridosso di quelli rossi in seconda posizione e tentarono di superarli.

Quelli però resistettero, ma, all'altezza della curva l'auriga commise un errore.

Harry, infatti, con tutta la sua esperienza di anni di corse, finse un assalto sul lato esterno costringendo l'avversario a seguirlo.

Poi sterzò improvvisamente e lo infilò all'interno della curva e riuscì a guadagnare la seconda posizione.

Louis saltò in piedi e cominciò ad urlare sbracciandosi ed agitandosi.

La quadriga azzurra continuò a correre velocemente e si avvicinò sempre più al carro dei rossi in testa.

Sagitta era sul lato più esterno della quadriga, quindi, ad ogni curva doveva percorrere più metri rispetto agli altri cavalli del carro, ma lo faceva con una potenza e una leggerezza che suscitavano ammirazione nel pubblico.

I due carri erano ormai appaiati e, in questo modo, iniziarono l'ultimo giro.

Harry finse di nuovo di superare all'esterno per far allargare l'avversario e poi infilarlo internamente, ma l'auriga rosso capì tutto e non cadde nella trappola.

Rimase incollato al muro e rallentò un po' per obbligare l'auriga azzurro a uscire di traiettoria e andare dritto in curva...

Harry ebbe, però, un'intuizione, tentare lo stesso il sorpasso all'esterno, allargandosi moltissimo in curva.

All'improvviso le due quadrighe si ritrovarono appaiate e cominciò la curva.

Tutto il pubblico si alzò in piedi e si preparò a vivere gli ultimi, terribili atti della gara.

Ad amorem currere ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora