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Louis ritornò a casa in fretta, per quanto glielo consentivano le sue condizioni, e, non appena fu al sicuro all'interno delle quattro mura, si sdraiò sul letto e si rannicchiò su se stesso accarezzandosi la pancia.

Harry si era sposato, si era posato il mese scorso...questo gli aveva detto Paride.

La notizia l'aveva colpito come una pugnalata dritta al cuore e non sapeva nemmeno lui spiegarsi il perché.

Sapeva benissimo che Harry doveva farlo, ma sapere che l'aveva fatto era un'altra cosa.

Louis aveva sperato, in un piccolo angolo della sua mente, che l'auriga, quando avesse saputo del bambino, avrebbe preso entrambi, lui e il piccolo, con sè, nella sua casa.

Invece non aveva potuto nemmeno vederlo ed era convinto che, per il quieto vivere, Paride non avrebbe detto nulla ad Harry.

Sentì gli occhi riempirsi di lacrime e cercò di ricacciarle indietro.

" Ce la faremo da soli, amore mio, non preoccuparti " sussurrò al figlio con dolcezza.

Nei giorni successivi Louis cominciò a muoversi sempre con maggiore difficoltà e trascorreva la maggioranza del tempo sdraiato nel letto.

Una mattina sentì bussare alla porta e, quando la aprì, il suo cuore perse un battito: davanti a lui c'era Harry.

Sul viso aveva dei lividi e un braccio era fasciato, ma, nel complesso, sembrava stare bene.

" Come stai?" gli chiese Louis a bassa voce.

" Me la sono cavata. Le chiacchiere che circolavano a Roma, mi davano già per morto, ma non ero messo così male " rispose il ragazzo riccio.

Louis annuì e rientrò in casa, facendo cenno ad Harry di seguirlo.

I due si trovarono così seduti al tavolo della cucina e l'auriga continuava a fissare la pancia del ragazzo dagli occhi blu.

" Paride mi ha detto del bambino. Tu sei proprio sicuro che sia mio?"

Louis ingoiò l'amarezza provata per la domanda che gli era stata fatta e rispose:

" Sono stato a letto solo con te, quindi è per forza tuo "

" Io non posso occuparmi di lui o riconoscerlo, cerca di capirmi. Mi sono appena sposato e un figlio avuto da un ragazzo...non posso..." balbettò Harry in imbarazzo.

" Non pretendo niente da te. Avevo deciso di non dirti nulla, solo che, quando ho sentito le voci che ti davano in pericolo di vita, ho sentito il dovere di fartelo sapere, di dirti che qui dentro c'è tuo figlio" disse Louis, accarezzandosi la pancia.

" Ti darò dei soldi, almeno quello posso farlo "

" Non voglio i tuoi soldi, ora ho un lavoro e posso mantenere me e il piccolo da solo "
si difese Louis.

All'improvviso una fitta alla pancia lo colpì e si rese conto che stava per partorire.

" Harry, vai a chiamare la levatrice, per favore, abita nella casa dai muri rossi sull'altro lato della strada. Fai presto!"

Ad amorem currere ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora