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Louis osservò il volto di Harry e sorrise tristemente.

" La mia vita non ha nulla di speciale. Mi chiamo Louis, ho ventisei anni e mio padre faceva il vasaio.
Mia madre è morta quando ero un bambino e non mi ricordo nulla di lei.
Mio padre, invece, era una brava persona, un gran lavoratore e, quando è passato a miglior vita, mi ha lasciato in una discreta condizione economica.
Avevo un po' di soldi, una casa piccola, ma dignitosa e la bottega in cui aveva lavorato per tutta la vita.
La mia grande rovina sono state le scommesse.
Ho iniziato a puntare sulle corse per gioco, ma poi il gioco si è trasformato in un vizio e in una vera e propria malattia.
Ho sperperato tutti i risparmi che mio padre aveva messo da parte nella sua vita e poi, inesorabilmente, ho dovuto cedere la bottega e, poco tempo fa, sono stato costretto ad ipotecare la casa.
Nel vicolo in cui mi hai trovato avevo subito una rapina.
Io...avevo scommesso tutto ciò che mi era rimasto su Sagitta, il cavallo della tua quadriga e sulla tua vittoria.
Dato che non eravate dati come favoriti, ho vinto una grossa somma ed ero al settimo cielo.
Solo che sono entrato nella popina vicino al Circo, ho bevuto e devo aver parlato troppo.
Ovviamente qualcuno ha ascoltato il mio discorso e ha capito che ero una preda assai facile da derubare.
Questo è tutto " concluse Louis amaramente.

Harry lo fissò intensamente e chiese:

" Cosa avresti fatto con i soldi vinti ?"

Il ragazzo dagli occhi blu riflettè un istante e rispose:

" Quando ho avuto tra le mani quei soldi, ho promesso a me stesso che avrei cambiato vita. Volevo riscattare la mia casa, trovarmi un lavoro onesto e, in poche parole ricominciare.
So, però, che non ci sarei mai riuscito.
Mi sarei ritrovato davanti al Circo Massimo tra qualche giorno a scommettere ancora i soldi vinti su qualche altro cavallo ".

" Sei sincero " ammise Harry.

" Tu mi hai aiutato ed essere sincero, è il minimo che posso fare nei tuoi confronti. Piano piano mi rendo conto della situazione in cui mi trovo. Non ho più nulla, nemmeno una casa e, quando me ne andrò da qui, diventerò come uno dei tanti mendicanti che vivono a Roma " esclamò Louis.

" Parte della colpa è tua. Tuo padre ti aveva lasciato in una buona condizione economica...tu ti sei rovinato con le tue mani!" affermò serio l'auriga.

Ad amorem currere ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora