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Sul tavolo della popina gli scommettitori avevano accumulato un bel gruzzolo di sesterzi, regolarmente registrati come puntate.

Louis fu l'ultimo a farlo, estrasse dalla tasca un sesterzio, parecchie monete d'argento e tre aurei e li mise sul tavolo.

L'allibratore guardò la puntata alta che l'uomo aveva fatto e si chiese cosa avesse spinto quel poveraccio a puntare tutto su Sagitta.

Comunque con un rapido movimento della mano artigliò il gruzzolo e lo fece sparire in una scatola di legno che portava legata alla cintura con una catena.

Il rumore metallico delle monete che cadevano al loro interno venne coperto da quello della serratura a scatto.

Louis aveva fatto la sua puntata, ora doveva solo aspettare la gara ed il suo svolgimento.

L'allibratore gli diede, come ricevuta, una tessera in osso con incisi alcuni dati, che, assieme alla quota della puntata, vennero scritti su una tavola di cera.

Terminato quanto doveva fare, Louis uscì dalla popina e si diresse verso le gradinate.

Salì dalle lunghe scale di pietra assieme a tanti altri, superò il primo e il secondo livello del circo ed arrivò all'ultimo anello, quello di legno, il più economico.

Non appena emerse dalle gradinate, il sole, che spuntava sui monti lontani, riscaldò il suo volto, intirizzito dall'aria pungente dell'alba.

Il Circo Massimo apparve a Louis in tutta la sua bellezza ed imponenza e un senso di trepidante attesa si diffuse nel suo corpo.

Dalle mille aperture sugli spalti, i vomitoria, usciva una fila infinita di persone, come se fosse un formicaio che si stava risvegliando,

Louis riuscì a riconoscere, dal posto in cui si trovava, i romani più ricchi e famosi, i senatori, le vestali, i membri dell'ordine equestre.

Molti settori erano ancora vuoti e il bianco del marmo abbagliava la sua vista ogni volta in cui vi posava lo sguardo.

" In questo momento il Circo è ancora nudo, proprio come Venere che sta facendo il bagno" disse un uomo anziano che prese il posto accanto a Louis.

Lo scommettitore sorrise lievemente e poi fissò il proprio sguardo verso il pulvinar, la grande tribuna imperiale che si ergeva come un piccolo tempio sulle gradinate, ben distante dal pubblico.

Louis sapeva che quel giorno l'imperatore non ci sarebbe stato, dato che era lontano, in Oriente.

Ormai il Circo era quasi tutto pieno e il ragazzo sentì crescere dentro di sè una grande ansia mista a speranza e a una buona dose di paura.

Ad amorem currere ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora