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Quando Louis si svegliò ed aprì gli occhi, si accorse subito di trovarsi in un ambiente che non era quello della sua misera casa.

Voltò leggermente la testa e notò che la stanza in cui era stato portato era riccamente arredata.

Le pareti erano affrescate finemente e i mobili presenti erano sicuramente costosi e di ottima fattura.

Accarezzò con una mano la stoffa del lenzuolo che lo copriva e si accorse subito di quanto fosse morbido e fresco.

Cercò di fare mente locale e di ricordare che cosa gli fosse successo e, quando gli tornarono alla mente le immagini della rapina di cui era stato vittima, gli occhi gli si riempirono di lacrime.

" Noto con piacere che finalmente ti sei svegliato " esclamò una voce roca e sconosciuta, all'improvviso.

Louis si voltò di scatto verso il punto da cui era giunta la voce e si trovò di fronte un uomo di mezza età, alto e magro.

" Chi sei? Dove mi trovo?" chiese con timore.

" Stai tranquillo " rispose l'uomo avvicinandosi al letto con un sorriso " sei al sicuro qui. Io mi chiamo Paride e sono uno degli schiavi di questa casa. Il mio padrone ti ha trovato in strada e, dato che eri ferito e avevi molti segni di percosse, ti ha portato qui ".

" Chi è il tuo padrone?"

" È Harry, il famoso auriga della squadra azzurra. Tu penso che lo conosca...lui è una celebrità ed è il migliore nelle corse" affermò con orgoglio il servo.

Louis spalancò gli occhi incredulo e l'aver solo sentito pronunciare il nome dell'idolo del Circo Massimo gli aveva provocato i battiti accelerati del suo cuore.

" Hai fame? Dovresti proprio mangiare qualcosa, se no non ti riprenderai mai " intervenne nuovamente il servitore.

Il ragazzo annuì lievemente e ringraziò lo schiavo che uscì subito con un sorriso, per andare a prendere il cibo promesso.

Quando fu solo, Louis scosse la testa incredulo, incapace di credere che un personaggio con Harry avesse aiutato un poveraccio come lui.

Dopo alcuni istanti, però, prese la decisione di non pensare troppo, ma di godersi il tempo che poteva trascorrere nella bellissima casa in cui si trovava.

Sapeva, infatti, che, una volta uscito dalle mura dorate dell'abitazione dell'auriga, avrebbe dovuto affrontare la dura realtà della sua vita e l'avrebbe dovuta affrontare senza un soldo e senza nemmeno una casa.

Ad amorem currere ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora