CAPITOLO 4

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<<Buongiorno vostra altezza>> dissi inchinandomi, dietro la scrivania c'era lui con tutta la sua bellezza <<Buongiorno signorina Dafne>> mi disse alzando gli occhi da delle scartoffie che aveva sopra alla scrivania, poi si alzò e mi venne incontro <<Cosa vuole che faccia vostra altezza?>> <<Venga le spiego tutto, ma prima la prego si sieda>> mi indicò il divanetto, lui invece si sedette davanti a me in un altro divanetto <<Vede Dafne io avrei bisogno di un interprete per comunicare con le persone che verranno da altri Paesi, quindi ho pensato a voi>> <<Quindi lei sta dicendo che ha bisogno di me per parlare con le persone provenienti da altri Paesi e che verranno a palazzo?>> <<Esatto! Allora vuole ancora essere la mia interprete?>> mi chiese guardandomi <<Certo che lo voglio ancora>> gli sorrisi <<Però vorrei che mi dia del "tu" vostra altezza, infondo sarò la sua assistente no?>> rise un po' e poi mi rispose <<Certo va bene, a una condizione che anche tu me lo dia>> <<Oh no, non mi permetterei mai una cosa del genere, insomma lei è un membro reale e non potrei insomma...>> non mi fece finire che mi interruppe <<Ti prego Dafne>> sbuffai rassegnata <<Ok va bene>> li si illuminarono gli occhi <<Perfetto!>> esclamò <<Ma tornando al discorso di prima...che lingue sai?>> ci pensai un attimo poi ricordandomi iniziai a contare con le dita <<Beh allora...Inglese, Italiano, Spagnolo, Francese, Tedesco e Giapponese>> alzai lo sguardo verso il principe, era rimasto a bocca aperta <<Però il tedesco non lo conosco molto bene, mi dispiace>> aggiunsi mortificata <<Non preoccuparti Dafne, le lingue che sai già potranno essere molto d'aiuto, solo che non immaginavo che tu conoscessi così tante lingue>> mi grattai la testa imbarazzata, in viso ero tutta rossa sicuramente, scoppiò a ridere e mi contagiò, aveva una risata melodiosa e calda, quando riuscii a smettere li chiesi <<Allora cosa devo fare per il mio primo giorno?>> ero a dir poco elettrizzata <<Per oggi non abbiamo impegni, però volevo farti fare un giro del castello, ti va?>> io mio sguardo deve aver detto tutto, un giro per il castello era una cosa straordinaria, finalmente potevo ammirare quel castello che per notti e notti è stato protagonista dei miei sogni, torno alla realtà quando Jules mi porse la mano per andare fuori, io l' accettai con un po' di timidezza.
Mi condusse fuori dal castello e in men che non si dica eravamo in giardino, era ricoperto di fiori di ogni genere, al centro c'era una fontana e un po' più in là c'era un gazebo bianco antico, nell'arco di quest'ultimo c'erano delle piante di rose arrampicanti, sulla mia faccia si leggeva tutto lo stupore, la meraviglia ma anche la gioia che sentivo; vicino al gazebo si estendeva una piscina interrata, sarà grande quando due campi da basket e c'era perfino il trampolino, non scherzo <<Ti conviene chiudere la bocca Dafne, altrimenti le mosche potrebbero entrare>> la sua voce veniva da dietro di me, mi girai e lui era lì che mi guardava divertito <<Hahaha, ridi pure. Non ho mai visto un giardino così meraviglioso in vita mia, potrei venire a viverci in questo giardino e non sto scherzando>> dopo aver passeggiato in giardino mi portò dentro, io in realtà volevo rimanere in giardino ma lui mi costrinse a entrare dicendo che avevamo altro da vedere, spinta dalla curiosità lo seguii e dopo un po' di minuti Jules si fermò davanti a un portone enorme fatto interamente di legno antico con dei disegni incisi, lui mi guardò, sorrise e aprii il portone con una spinta. Non potevo credere ai miei occhi, enormi scaffali si estendevano sia verso il fondo si verso l'alto, c'erano libri dappertutto, non potevo crederci ero in... BIBLIOTECA, avevo sicuramente un luccichio negli occhi, mi girai verso di lui che per tutto il tempo era rimasto dietro di me a vedere la mia reazione, quando mi vide che lo fissavo anche lui si mise a fissarmi, mi sorrise io di impulso lo abbracciai, mi staccai subito e imbarazzata mi scusai <<Scusa non volevo>> abbassai la testa, lui mise due dita sotto il mento e mi alzò la testa in modo tale da guardarci negli occhi, quei suoi occhi azzurro ghiaccio ti ipnotizzavano ogni volta che ne rivolgevi lo sguardo <<Non scusarti sono felice che ti piaccia>> gli sorrisi <<Allora finiamo questo giro?>> chiesi per spezzare il silenzio imbarazzante che si era creato tra noi.

Dopo un'ora e mezza finimmo la visita al castello, ormai fuori si era fatto buio e io dovevo tornare a casa altrimenti chi le sente le mie sorelle, sicuramente si lamenteranno che non sono rimasta a casa a giocare con loro alle Barbie o a chi sa che gioco; Jules mi accompagnò fuori dal castello <<Ti accompagno a casa>> <<Grazie ma non c'è bisogno che mi accompagni, chiamo Roberto>> davamo le spalle al portone, quando mi arrivarono alle orecchie le voci delle due guardie che dicevano <<Ma come si permette di dare confidenza al principe?>> e l'altro li rispose <<Che maleducata dovrebbe essere sbattuta al fresco solo per la sua sfacciataggine>> io umiliata chinai il capo <<Non c'è bisogno che si disturbi vostra altezza, adesso chiamo Roberto>> <<Dafne perché adesso mi parli così?>> chiese triste, i suoi occhi diventarono più scuri <<Come dovrei parlarle principe? Sono una vostra suddita non mi dovrei permettere di darle così tanta confidenza>> li risposi guardandolo negli occhi, sentivo che anche i miei occhi erano diventati tristi <<Non dire sciocchezze Dafne, chi ti ha messo in testa questa cosa?>> <<Vede vostra altezza non credo di avere il diritto di avere un tale onore e adesso scusatemi ma devo andare>> sentivo gli occhi pizzicarmi <<No! Adesso mi dici chi ti ha messo questa cosa in testa>> mi disse trattenendomi per un braccio <<Le ho sentite le voci di quelle due guardie, hanno detto che dovrei essere sbattuta al fresco per aver dato del "tu" al principe, forse lei non ci ha fatto caso a quello che hanno detto o magari non le ha sentite ma io sì e mi hanno e umiliata>> sentii le guance umide, tolsi le lacrime con il palmo della mano con rabbia <<Che stupida che sono, piango per una stupida offesa>> <<Dafne ascolta... sono io che ti ho detto di darmi del "tu" e non ascoltare quello che gli altri dicono>> mi abbracciò <<Ok?>> io annuii sul suo petto, poi si girò verso le due guardie <<Sono io che ho dato l'ordine a questa ragazza di darmi del "tu" e voi non dovreste criticarla o offenderla è chiaro?>> disse con severità, faceva un po' paura, le due guardie dissero un <<Si vostra altezza>> in coro <<Adesso Dafne puoi tornare a parlarmi come facevi prima?>> <<Ok>> mi pulii gli occhi con il fazzoletto che Jules mi stava ponendo e continuai <<Mi vuoi accompagnare ancora a casa?>> lui rise e poi mi guidò verso una moto <<E' tua?>> era nera tutta lucente <<Si, allora andiamo?>> <<Si>> mi aiutò a salire dietro di lui e poi partii. La città di sera era contornata di luci, ma io riuscivo solo a vederle frecciare via grazie alla velocità della moto. In poco tempo eravamo davanti alla porta di casa mia, Jules spense la moto e mi aiutò a scendere <<Grazie Jules>> <<Non devi ringraziarmi Dafne>> <<E' meglio che ritorni a casa Jules è tardi! Ci vediamo domani mattina alle 9.30>> <<Certo ci vediamo domani... Buonanotte>> <<Notte>> salii sulla moto e partii. Quando mi buttai sul mio comodissimo letto ripensai alla giornata. Mi addormentai quasi subito e sognai per la prima volta due occhi azzurri giacchio.

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