CAPITOLO 14

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Il mattino seguente ci svegliammo presto, andammo a fare una bella colazione sostanziosa e poi andammo alla pista da sci. Arrivammo alla casetta dove si noleggiavano gli scii <<Jules ti devo confessare una cosa>> ci stavamo mettendo gli scarponi <<Dimmi>> <<Non so sciare>> confessai stringendomi nelle spalle <<Qual è il problema? Ti insegno io>> si offrii <<Ne sei sicuro? Non vorrei essere un peso per te>> <<Tranquilla non sarai un peso, sono felice di poterti insegnare... Andiamo>> uscimmo e prendemmo quella cosa che si usa per salire sulle piste, quando arrivammo in cima ci mettemmo gli scii e io imbranata come ero ci stavo mettendo un mucchio di tempo <<Aspetta ti aiuto>> <<Grazie>> <<Ora possiamo iniziare>> mi prese le mani e piano piano iniziò ad andare indietro <<Dafne guarda me non i piedi>> mi rimproverò quindi alzai gli occhi incontrando i suoi abissi azzurri <<Brava....Ora prova ad andare da sola>> stava per mollare le mani quando mi aggrappai a lui <<No Jules non farmi andare da sola>> <<Tranquilla... Ce la puoi fare>> mi mollò le mani e io ancora un po' insicura riuscì ad andare da sola <<Vedi? Ci stai riuscendo>> in poco tempo fu in parte a me <<Siiii>> buttai le braccia in aria tutta felice, stavo imparando davvero tanto quando ero in compagnia di Jules; mi fermai alla fine della pista, ero stanchissima, sciare faceva affaticare <<Jules tu continua pure io sto un altro po' qua>> dissi togliendomi gli scii e rimettendomi i scarponi <<Sicura?>> <<Si si tranquillo, è giusto che anche tu ti diverta un po'>> <<Grazie Dafne>> mi diede un bacio sulla guancia e tornò in pista iniziando a sciare, intanto io lo guardai dal bar infondo alla pista. Era pomeriggio e Jules aveva passato tutto il tempo a sciare, si vedeva che si divertiva, ad un certo punto vidi che perse l'equilibrio e cadde, non si stava rialzando quindi chiamai qualcuno e andai da lui <<Jules...Jules stai bene?>> mi inginocchiai <<Mi fa male la caviglia>> si lamentò facendo poi una smorfia di dolore quando il signore gliela controllò <<Ragazzo hai una slogatura. È meglio che vai dal dottore>> <<Non è niente... posso benissimo continuare>> si alzò ma fece subito una smorfia che lo tradì <<No Jules. Adesso andiamo da un dottore a farti visitare la caviglia, poi torniamo in albergo.... Per oggi credo che possa bastare>> stava per obbiettare <<Non provare neanche a fiatare Jules>> insieme al signore lo portammo in macchina <<Grazie mille signore>> <<Non ringraziarmi è stato mio dovere aiutarvi...Allora arrivederci>> <<Arrivederci>> accesi la macchina e partì per l'ospedale.

<<Dafne>> mi chiamò <<Dimmi>> <<Grazie>> distolsi un attimo gli occhi dalla strada per guardarlo poi tornai a concentrarmi <<Perché?>> <<Per essere corsa subito ad aiutarmi, se non te ne accorgevi avrei di certo continuato a sciare peggiorando la situazione della caviglia>> sorrisi <<Era impossibile che non me ne accorgessi>> lui girò la testa verso di me <<Perché?>> <<Perché semplicemente non ti ho tolto gli occhi di dosso neanche un istante>> restammo in silenzio <<Siamo arrivati>> lo aiutai a scendere dalla macchina ed entrammo <<Buonasera come posso esservi d'aiuto?>> ci accolse un'infermiera <<Mi sono slogato la caviglia sciando e vorrei controllare se non fosse qualcosa di più>> disse Jules <<Ok allora vieni con me, tu - mi indicò- puoi rimanere in sala d'attesa>> Jules se ne andò con l'infermiera mentre io aspettai. Quando arrivammo in albergo aiutai Jules con le stampelle che avrebbe dovuto portarle per qualche settimana, per fortuna li avevano detto che era una semplice slogatura <<Non ne posso più di queste cose>> disse appena lo misi sul divanetto della suite, risi <<Ce le hai da meno di un'ora e già ti stai lamentando?>> <<Si sono scomode da utilizzare>> tornai seria <<Jules come hai fatto a cadere? Insomma sei bravo a sciare non credo che sia da te cadere così, da me ce lo si potrebbe aspettare ma da te no>> <<Stavo facendo una curva quando uno scoiattolo mi tagliò la strada e quindi per schivarlo devo aver fatto una manovra che non dovevo fare e quindi sono caduto>> si mise le mani sul viso, gliele tolsi alzandogli il mento <<Forse è meglio che vai a riposarti>> <<Forse hai ragione, vado a stendermi un po'>> lo accompagnai a letto e poi tornai nel salottino, presi il computer e lavorai un po'.  Stavo navigando su internet quando il telefono iniziò a squillare, mollai tutto e risposi "Pronto?" "Pronto Dafne" rispose la persona dall'altro lato del telefono "Ciao Esme come stai?" "Bene e voi?" "Abbastanza bene...le piccole come si stanno comportando?" conoscendole avranno già fatto qualche malanno "Bene. Le piccole fino d'ora non si sono mai lamentate, anzi dicono solo che sentono la tua mancanza" rise "Anche io sento la vostra mancanza" "Jules è lì con te?" "No è andato a riposare. Stamattina si è slogato la caviglia sciando" la informai "Ora sta meglio?" "Si lamenta come un bambino ma per fortuna sono riuscita a farlo calmare" sospirai, dopo tutto ero stanca anche io "Forse è meglio se vai a riposare anche tu, sarei stanca immagino" "Forse hai ragione...Ciao Esme" la salutai "Ciao sorellina" chiusi la chiamata, dopo di che mi distesi sul divano e chiusi gli occhi addormentandomi.

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