Dopo una settimana chiusa in casa, che sia chiaro sono stata obbligata a rimanere in casa, potei finalmente tornare all'aria aperta e al mio lavoro. Misi una gonna a vita alta bianca e una camicia rosa antico, per finire il tutto misi delle ballerine nere, sistemai i capelli e misi un filo di trucco, non mi piaceva esagerare, preferivo rimanere al naturale; scesi e salutai tutti poi presi la macchina e guidai fino al castello, alla radio trasmettevano varie canzoni, una più bella dell'altra e tra una canzone e l'altra mi accorsi che ero arrivata. Arrivata in cima alla scalinata mi attendevano le due solite guardie <<Buongiorno>> dissi facendomi avanti <<Buongiorno Dafne, bentornata>> disse la guardia a destra <<Grazie e buon lavoro>> risposi sorpassandole <<Anche a lei>> mi risposero facendo un lieve inchino, ormai conoscevo quel castello come le mie tasche quindi andai direttamente nell'ufficio di Jules, cioè volevo dire del principe. Bussai e dopo aver sentito <<Avanti>> entrai, Jules era dietro alla sua scrivania intento a controllare dei documenti <<Buongiorno principe>> lui alzò di scatto lo sguardo <<Buongiorno Dafne! Come mai non mi stai dando del "tu"?>> chiese accigliato alzandosi dalla sedia <<Perché siamo a casa vostra e sarebbe irrispettoso darle del "tu">> risposi ovvia e in risposta lui si mise a ridere, adesso sono io che lo guardai scettica <<Beh? Cosa c'è da ridere?>> lui non la smetteva di ridere, ok che la sua risata è meravigliosa e che mi manda in confusione però adesso mi sta facendo innervosire <<Scusami Dafne è che sei davvero buffa>> <<Beh grazie tanto>> dissi offendendomi <<Scusa, comunque non serve che parli in modo formale, puoi benissimo parlarmi come fai tutti i giorni>> <<Davvero?>> chiesi speranzosa <<Si>> sospirai di sollievo <<Oh grazie, non ce la facevo a parlarti in quel modo>> ci guardammo per qualche secondo poi scoppiammo a ridere e dopo esserci ripresi iniziammo a lavorare.Lavorammo tutto il pomeriggio, senza staccare un attimo per una pausa ed eravamo stanchi morti, mi distesi sul divanetto dello studio e mi portai un braccio sugli occhi chiudendoli <<Sono stremata>> <<Non dirlo a me. Che ne dici di andare a fare un giro in giardino?>> <<Va bene, ho bisogno di prendere aria>> mi alzai. Raggiungemmo il giardino, ogni volta che lo vedevo ne rimanevo sempre incantata come una bambina, però mentre passeggiavamo vedevo Jules assente, era come se fosse distratto da qualche pensiero che lo turba, quindi per farlo "beccare" sul fatto che sia assente dissi <<Oh guarda c'è un unicorno che sta mangiando l'albero>> lui non mi calcolò, anzi mi disse solo <<mmm>> ok ora mi arrabbio, non mi piacciono le persone che non ti ascoltano quando parlo, mi misi davanti a lui e lo fermai <<Mi dici che cosa hai? E' da quando siamo usciti in giardino che sei strano>> presi un respiro e continuai <<Da quando abbiamo varcato la porta per uscire sembri assorto nei tuoi pensieri e non mi ascolti quando parlo>> sospirai delusa, abbassai la testa però due dita mi presero il mento e me lo fecero alzare, così da farmi incontrare due occhi azzurri <<Scusami Dafne ma ero perso nei miei pensieri>> annuì <<A cosa stavi pensando?>> lo vidi irrigidirsi poi però sospirò <<Dafne devo partire...però ti pro...>> non lo feci finire <<COSA? Devi partire? E dove vai? Quanto starai via?>> chiesi sul punto di crollare, mi avrebbe distrutto la sua partenza <<Si parto. Vado via domani alle prime ore del pomeriggio e starò via per qualche mese>> in quel momento sentì il mio cuore spezzarsi, domani va via e non lo rivedrò per molti mesi, gli occhi iniziarono a bruciare segno che le lacrime stavano per arrivare <<Da quanto sai di questo viaggio Jules?>> chiesi cercando di contenere la rabbia, lui si passò una mano sui capelli <<L'ho saputo la settimana che eri uscita dall'ospedale>> questa fu la goccia che fece traboccare il vaso <<E non mi hai detto niente? Come hai potuto tenermi nascosto una cosa del genere Jules? Come hai potuto tenermi nascosto che domani partivi? COME?>> stavo urlando <<Dafne ti prego cerca di calmarti, per favore>> <<Come puoi chiedermi di calmarmi Jules, COME? Tu mi stai dicendo che domani parti per chissà quale luogo e per chissà quanti mesi e che lo sapevi da una settimana e io dovrei calmarmi?>> ormai la rabbia si era impossessata di me <<Ti prego Dafne...>> cercò di avvicinarsi a me ma io mi allontanai e corsi alla macchina, quando entrai lui mi raggiunse <<Dafne ti prego non fare così>> <<No Jules ormai mi hai ferita e delusa. Ora vai...pendi quel dannato aereo che ti porterà lontano da me e vattene>> accesi la macchina e me ne tornai a casa. Entrai in casa sbattendo la porta, piano piano scivolai sempre più giù fino a quando non arrivai al pavimento, portai le ginocchia al petto e le abbracciai, tutta la rabbia che avevo si era trasformata in lacrime, ero disperata, lui non se ne deve andare dissi a me stessa per convincermi <<Dafne, sorellina che succede?>> alzai di poco lo sguardo e davanti a me c'era Esmeralda che mi guardava preoccupata, si sedette in parte a me aspettando che parlassi <<Esme...parte, se ne va. Va via e mi lascia sola per chissà quanti mesi>> raccontai singhiozzando <<Chi va via?>> <<Jules, lui parte domai pomeriggio>> <<Dafne dimmi la verità...ti sei innamorata di Jules vero?>> <<Si>> sospirai <<Si... sono innamorata di lui dal primo momento che ho incontrato il suo sguardo>> confessai <<Ora vai a dormire e domani andremo all'aeroporto a salutarlo, così chiarirete>> <<Grazie sorellona>> andammo ognuna nelle proprie camere, quando mi buttai sul letto, sprofondai in un sonno profondo.
Il pomeriggio seguente Jules dovrebbe partire alle 15.00 e io ero in ansia. Erano le 14.00 quando Esme mi accompagnò all'aeroporto, dovevo scusa a Jules e dirli che sono stata stupida e un'egoista <<Dafne forza vai, io ti aspetto qua in macchina>> mi incoraggiò mia sorella, presi un respiro profondo e uscì dalla macchina e entrai, iniziai a cercare una testa bionda in mezzo a quella marea di gente ma era difficile trovarlo; quando ormai mi ero arresa lo vidi, stava facendo gli ultimi controlli, mi misi a chiamarlo correndo verso di lui <<Jules!>> non mi sentì <<JULES!>> riprovai e stavolta si girò verso di me, era sorpreso di vedermi là e lo sarei anche io dopo la sfuriata che li fece il giorno prima, quando arrivai da lui li saltai in braccio e lui sorpreso mi prese appena in tempo prima di finire con il posteriore per terra, iniziai a piangere come una bambina <<Scusami.... sono una stupida. Mi sono comportata da egoista e ho pensato solo a me stessa. Ti prego perdonami>> lui mi fece scendere e mi prese il viso tra le mani <<Ehi piccola guardami>> lo feci <<Non ti devi scusare anzi sono io che dovrei farlo. Sono così felice che tu sia venuta, ti prometto che tornerò prima che te ne renderai conto>> <<Promettilo Jules! Promettimi che tornerai>> gli chiesi stringendomi a lui <<Te lo prometto Dafne...Te lo prometto>> mi diede un bacio sulla fronte e mi abbracciò, ispirai il suo profumo così buono per l'ultima volta. Quando chiamarono il suo volo ci staccammo dall'abbraccio e dandomi un ultimo bacio sulla fronte se ne andò a prendere il suo volo. Tornai in macchina <<Allora com'è andata?>> chiese Esmeralda appena mi sedetti al posto del passeggero, io asciugai le lacrime <<Mi ha perdonato>> <<Hai visto? Cosa ti avevo detto? E' andata proprio come ti ho detto>> detto questo tornammo a casa. Quando entrai in casa dimenticai tutte le persone presenti e andai in camera mia, dove passai il resto del giorno, non cenai neanche ma rimasi sul letto a metabolizzare tutto quello che successe, pensai a tutto e come un punto fisso Jules invase sempre i miei pensieri. Mentre una lacrima scese rigando la guancia mi addormentai pensando al mio principe.
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Il canto del cuore
RomanceDafne Black è una diciottenne che vive con le sue tre sorelle: Esmeralda, la maggiore, Lila e Ariel, le due gemelline più piccole. Dafne dopo una tragica perdita deve badare alle sorelline insieme a sua sorella maggiore, ad aiutarle però c'è Roberto...