CAPITOLO 36

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Era il grande giorno. Caterina mi venne a sveglaire verso le sette <<Vai a farti la doccia, io intanto penso al mio nipotino>> disse prendendo Aaron in braccio <<Ah dimenticavo...metti questo>> mi diede una busta, andai in bagno e aprii il getto. Dopo una mezz'oretta uscì dalla doccia, misi l'intimo che Caterina mi aveva detto di mettere e uscii dal bagno <<Siediti sulla sedia così facciamo prima il trucco e poi i capelli>> ubbidii, entrò mia sorella Esmeralda con il suo bellissimo vestito rosa antico, era lungo fino ai piedi, aveva una leggera scollatura sulla schiena e davanti era schiuso sul collo, ai piedi portava dei tacchi argenti, anche essi chiusi <<Ecco la nostra sposina>> sorrise <<Ciao>> le diedi un bacio sulla guancia <<Posso vedere come hai conciato Aaron?>> chiesi alla mia futura nuora, lei negò con la testa, sbuffai e mi concentrai su mia sorella che era dietro di me <<Girati così ti posso truccare>> mi fece dare le spalle allo specchio e iniziò a truccarmi; dopo una ventina di minuti mia sorella finì così Caterina potè farmi i capelli, non mi volevano farmi vedere allo speccio dicendo che solo a opera compiuta avrei potuto ammirarmi <<Finito>> disse estasiata, mi fecero mettere il vestito <<Cavolo non ho pensato alle scarpe>> dissi bloccandomi sul posto <<Non ti preoccupare a quello ci hanno pensato le tue adorate sorelline>> disse Esme porgendomi delle scarpe bianche semplici il tacco brillantinato <<Oh grazie a Dio! Non so cosa farei senza di voi>> le misi, sono pronta...più o meno <<La tradizione vuole che la sposa deve avere: qualcosa di antico, qualcosa di blu, qualcosa di prestato e qualcosa di nuovo>> disse Caterina <<Ma io non ho tutte queste cose>> <<Invece si>> dissero <<Questo è qualcosa di antico>> disse Lila porgendomi una collana, era quella della nostra famiglia e si tramandava alle donne il giorno del loro matrimonio <<Questo è qualcosa di blu>> disse Ariel porgendomi un bouquet di rose blu e bianche <<Grazie>> le baciai la guancia <<Questo è qualcosa di prestato>> disse Esmeralda tirando fuori un rossetto pesca, era il suo preferito, non lo dava a nessuno <<Oh sorellona>> dissi commossa <<Non ti azzardare a piangere>> mi ammonii, alzai le mani e risi <<Questo è qualcosa di nuovo...te lo manda lo sposo>> disse Caterina porgendomi un bracciale, me lo mise e notai un incisione <<Per sempre insieme>> lessi ad alta voce, le guardai <<Grazie mille>> le abbracciai <<Questa è il mio regalo invece>> continuò, mi mise una Tiara per contornare il capolavoro che aveva fatto ai capelli <<Grazie Caterina>> <<Io ora vado al lago, mi raccomando non fare tardi>> mi fece l'occhiolino e uscì <<Posso vedere come avete conciato il mio ometto?>> chiesi a Esme, lei sorrise e prese Aaon in braccio, era bellissimo, sembrava il suo papà, con quel vestitino elegante e le scarpe della Nike <<Ma sei bellissimo>> lo presi in braccio <<Avete fatto un buon lavoro>> mi rivolsi a mia sorella <<Ne dubitavi?>> chiese stizzita <<No...anzi>> guardai gli occhioni di Aaron, un telefono iniziò a squillare <<Esme è il tuo>> dissi, lei rispose <<Pronto?...Adesso?...Si ok partiamo...ciao>> chiuse la chiamata <<Era Caterina, ha detto che sarà meglio andare, Jules non vede l'ora di vederti, sta stressando sua mamma>> ridemmo e poi, dopo un'ultima controllata uscimmo di casa e salimmo nelle carozze. Partimmo.
Ogni minuto che passa mi sento agitata ed emozionata, Aaron è stato buono per tutto il tempo <<Signorina siamo arrivati>> aprì la portiera un cocchiere, il mio cuore batteva all'impazzata, scesi dalla carrozza con l'aiuto del cocchiere <<Grazie>> lo ringraziai sorridendoli, lui fece un inchino e mi lasciò, eravamo poco prima della fine del boschetto, così nessuno ci avrebbe visto, davanti a me c'erano le mie sorelle che mi sorridevano <<Pronta sorellina?>> chiese Esmeralda, presi un respiro <<Mai stata più pronta>> mi diede il bouquet <<Come posso prendere il bouquet se ho Aaron in braccio?>> <<Lo dia pure a me signorina Dafne>> sbucò Roberto dalla stradina che conduceva al lago <<Grazie>> li diedi Aaron <<Siete bellissima signorina>> mi disse dopo avermi guardato per bene, lo ringraziai, lui dopo aver salutato le mie sorelle se ne andò <<Sorellona>> mi chiamaro Ariel e Lila, mi abbassai alla loro altezza <<Sembri una vera principessa>> disse Ariel <<Lo diventerà veramente>> le disse Esmeralda <<Grazie piccoline>> le abbracciai, si sentì le note della marcia nuziale, mi alzai e guardai mia sorella maggiore <<Pronta?>> annuii. Le mie sorelle camminarono davanti a me, io partii dopo di loro, tutti gli occhi erano fissi su di me, ma a me importava solo di due occhi, quegli occhi che mi hanno fatto innamorare, Jules mi sta guardando, il suo sguardo trasmette felicità e amore, lo guardo per intero e devo dire che è magnifico, il vestito elegante fascia perfettamente il suo corpo; finalmente arrivai da lui, porsi il bouquet a Esmeralda e poi mi concentrai sul mio uomo, mi porse una mano che non esitai ad accettare, mi condusse sopra il piccolo palco dove un prete ci attendeva <<Che la cerimonia abbia inizio>> disse re Orlando facendo stare tutti zitti <<Dafne Black e Jules Evans siete venuti a contrarre matrimonio, senza alcuna costrinzione, in piena libertà e consapevoli della vostra decisione?>> chiese il prete <<Si>> rispondemmo io e Jules<<Siete disposti nella nuova via del matrimonio ad amarvi e onorarvi l'un l'altro per tutta la vita?>> chiese ancora <<Si>> rispondemmo <<Siete disposti ad accogliere con amore i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua chiesa?>> continuò, io e Jules guardammo Aaron che dormiva in braccio a Roberto <<Si>> rispondemmo <<Se dunque è vostra intenzione di unirvi in matrimonio, datevi la mano destra ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa il vostro consenso>> ci girammo uno difronte all'altro, Jules mi prese la mano <<Io Jules Evans accolgo te Dafne Black come mia sposa. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onnorarti tutti i giorni della mia vita>> mi sorrise <<Io Dafne Black accolgo te Jules Evans, come mio sposo. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita>> iniziai a piangere <<Potete far portare gli anelli>> disse il prete guardandoci <<Jules hai portato gli anelli vero?>> chiesi iniziando a sudare freddo, lui mi fece l'occhiolino <<Tranquilla>> fece segno a suo cugino, non che testimone di portare gli anelli, li porse al secerdote <<Il Signore benedica questi anelli che vi donate scambievolmente in segno di amore e fedeltà. Per Cristo Signore>> <<Amen>> dicemmo tutti <<Dafne Black, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome sel Padre, del Figlio e dello Spirito Santo>> mi infilò la fede all'anulare sinistro e poi la baciò <<Jules Evans, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mio fedeltà. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo>> li infilai la fede all'anulare sinistro e gliela baciai <<Benediciamo il Signore>> disse il prete <<A lui onore e gloria nei secoli>> dicemmo tutti <<Con grande gioia vi dichiaro marito e moglie>> guardò Jules <<Potete baciare la sposa>> Jules non se lo fece ripetere due volte, in un secondo mi ritrovai le labbra di Jules sulle mie, sorrisi <<Ti amo>> disse <<Ti amo>> dissi <<Sei bellissima, sembri una principessa, mi correggo...Sei una principessa>> mi tenne stretta a se <<Grazie>> arrossii <<Finalmente sei mia moglie>> mi diede un altro bacio <<E tu sei mio marito>> mi asciugai le ultime lacrime. Dopo aver ricevuto le congratulazioni potemmo tornare al castello per iniziare il ricevimento <<Quando ti ho visto uscire dal boschetto con questo vestito ho pensato a due cose>> disse scendendo dalla carozza <<E cioè?>> mi aiutò a uscire e mi tenne stretta a se <<La prima era che avevo paura di svenire>> rise <<Per seconda cosa ho pensato che stavo per sposare una bomba sexy>> li tirai una gomitata, lui si piegò leggermente tenendosi la pancia <<Aia>> si lamentò, alzai gli occhi al cielo esasperata ma divertita allo stesso momento <<Sarà meglio entrare>> dissi sorpassandolo, mi sentii prendere i fianchi <<Dove credi di andare mogliettina?>> mi sussurò all'orecchio <<Dentro perchè sto morendo di fame>> lui rise <<Poi dici a me che mangio sempre>> mi baciò a tradimento e mi trascinò in giardino, dove si sarebbe tenuto il pranzo.

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