CAPITOLO 9

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Due mesi. Erano passati esattamente due mesi da quando Jules partì per il suo viaggio, da quel giorno lo sentì per messaggio ma non era la stessa cosa, insomma io lo volevo qua, magari a passeggiare in giardino oppure a mangiare un gelato insieme alle gemelle e invece no. Lui era in viaggio in non so quale paese e io sto qua a casa mia a preparare l'albero di Natale, eh sì, siamo a Natale o meglio siamo alla vigilia.

<<Lila passami le luci per favore>> le dissi dalla cima della scale, lei arrivò saltellando, si era in torcolata con le luci <<Oh Gesù. Lila come hai fatto a finire così?>> chiesi scendendo dalla scale, iniziai a liberarla <<Io e Ariel stavamo giocando e lei mi ha fatto questo>> alzai gli occhi al cielo <<Invece di giocare perché non mi aiutate a finire l'albero?>> misi le luci multicolore sull'albero. Dopo una mezz'oretta finimmo di addobbare il salotto, sembrava la fabbrica dei giocattoli di Babbo Natale, il camino scoppiettava e le gemelline erano stravacate sul divano a guardare la Tv quando mi venne in mente Jules, quindi presi il telefono e scattai una foto al salotto e gliela mandai "VORREI CHE TU FOSSI QUI A FESTEGGIARE INSIEME A NOI" li scrissi come didascalia, poi bloccai il telefono e mi sedetti sul divano a guardarmi anche io i cartoni. Passammo tutto il pomeriggio a bere cioccolata calda con la panna e a giocare, controllavo ogni mezz'ora il telefono se Jules mi avesse risposto ma niente, nemmeno una faccina e questo mi ferì insomma mi aveva sempre risposto e adesso no, ormai è un chiodo fisso nei miei pensieri, chissà magari domani che è Natale mi manderà almeno gli auguri, almeno spero. Mi sentì scuotere con insistenza <<Mmm>> mugolai, stavo così bene che non volevo svegliarmi <<Dafne svegliati è Natale>> aprì gli occhi di scatto e mi ritrovai Esmeralda davanti <<Ben svegliata sorellina>> <<Buongiorno>> mi stiracchiai <<Dai su svegliati pigrona e vai a cambiarti così apriamo i regali>> mi alzai dal divano andai su in camera a farmi una doccia, optai per dei leggins a fantasia natalizia e un maglioncino bianco e azzurro, ai piedi decisi di mettere dei stivaletti natalizi; scesi e andai in salotto, sorrisi appena vidi mia sorella Esmeralda intenta a non far passare le due piccole che cercavano di raggiungere i regali posti sotto l'albero, battei le mani per richiamare l'attenzione <<Allora apriamo questi regali?>> <<Siiii!>> urlarono entrambe, io e Esmeralda scoppiammo a ridere, prendemmo i regali e li dammo alle gemelline.
Ad Ariel regalammo un quaderno dove poteva disegnare quello che voleva invece a Lila regalammo una fata da collezione, i loro occhi brillavano come dei piccoli diamanti esposti alla luce solare <<Tieni questo è tuo>> porsi un pacchettino a Esme, lei senza esitazione lo aprì <<Wow grazie Dafne>> mi abbracciò, sapevo che voleva fare un viaggio ma che non aveva avuto ancora occasione per prendere il biglietto quindi ho pensato di prenderglielo io e sono felice che le sia piaciuto <<Adesso tocca a te a ricevere il suo regalo>> disse prendendo una busta da sotto l'albero e me la porse <<Che cos'è?>> <<Aprilo e lo scoprirai>> impaziente e curiosa aprì la busta, dentro trovai un bigliettino "Il gioco può iniziare! Per scoprire il tuo regalo ci saranno degli indovinelli e se li indovinerai tutti potrai avere il tuo regalo. Ecco il primo: Dove c'è un pomello e un campanello sono stato messo, ma fai attenzione perché se mi sbatti posso fare del male a chi ci sta dietro...cosa sono?" guardai Esme <<Ma cos...>> non mi fece finire di parlare <<Dai su vai>> <<Non venite con me?>> loro scuotono la testa in negazione <<Non possiamo. Dai vai>> uscii dal salotto e andai verso la porta sicura che il bigliettino si stava riferendo proprio a quell'oggetto, trovai un'altra busta, strano non me ne sono accorta prima quando sono scesa dalle scale pensai, l'aprì "ti sei fidata di me e per questo te ne sono grato. Ecco il secondo: sotto un albero non sono, però fuori mi trovo, sono grigio e sono il quinto...cosa sono?" uscì di casa, poi visto che non poteva essere un albero o un cespuglio perché erano verdi provai con le rocce delle aiuole, contai le rocce e quando arrivai alla quinta la sollevai e trovai un'altra busta, l'aprì subito "Ti sto facendo perdere la pazienza ormai ti conosco bene per dirlo, ma vedrai che ne varrà la pena. Ecco il terzo: Sono in un posto abbastanza in vista però sono sul retro, hai capito dove sono?" ci pensai un attimo <<Sono abbastanza in vista ma sono sul retro...aspetta il retro della casa>> corsi dietro casa e sul muro vidi l'ennesima busta "Questa volta è stato facile, ma riuscirai a trovare l'ultimo biglietto? Se ti dico Bianco... a cosa pensi?" questa è difficile, c'erano così tante cose bianche in giardino <<Cosa può essere?>> più pensavo e più non mi veniva niente in mente, neanche mi accorsi che mentre pensavo iniziai a camminare e sembrava che i miei piedi avessero il comando, loro sapevano dove stavano andando; mi ritrovai al gazebo del giardino e in effetti è bianco, notai un'altra busta messa in cima all'arco dove la rosa incisa sul legno bianco era circondata da delle piccole roselline, presi il bigliettino "Direi che ti ho fatto aspettare abbastanza in questi mesi Dafne, ora non devi fare altro che girarti e correre per abbracciarmi" non capì molto ma feci quello che mi diceva il biglietto, per poco non svenni. Davanti a me c'era Jules che mi sorrideva, le lacrime iniziarono a scendermi <<J-Jules>> dissi portandomi una mano sulla bocca per la sorpresa, lui annuì e a quel punto gli corsi incontro e appena gli arrivai vicino li saltai in braccio, lui mi prese al volo accogliendomi tra le sue braccia, quanto mi erano mancate le sue braccia <<Jules sei davvero tu? Oppure è solo un sogno perché se è così non svegliarmi per favore>> <<Si Dafne sono davvero io>> scesi da lui ma non mi staccai dall'abbraccio <<Mi sei mandato Jules>> lui mi guardò negli occhi <<Anche tu Dafne...Anche tu>> <<Vieni ho una sorpresa per te>> mi prese per mano e si incamminò verso l'entrata di casa.
Quando arrivammo stavo per aprire la porta quando mi fermò <<No aspetta...ti devo dare il tuo regalo di Natale>> <<Jules ma tu mi hai già fatto un regalo...sei qui e questo è il regalo migliore che mi potessi fare>> lui scosse la testa <<Dai tieni>> insistette ponendomi una scatolina, l'aprì e trovai una collana a forma di cuore, la tirai fuori e Jules me la prese dalle mani e me la mise al collo <<Grazie Jules>> gli sorrisi <<Anche io ho un regalo per te, però dobbiamo entrare perché è sotto l'albero>> dissi aprendo la porta e invitandolo a entrare. Quando entrammo andai a prendere il regalo e dopo tornai da Jules che mi aspettava all'entrata e glielo porsi <<Tieni>> lui prese la scatolina e l'aprì <<Grazie Dafne>> lo aiutai a metterle il bracciale che li regalai e poi finalmente entrammo in salotto, quando entrammo le mie sorelline lo salutarono, sono felice che abbiano instaurato un così bel rapporto <<Jules sei tornato>> disse Ariel dandoli un bacio sulla guancia <<Si piccolina sono tornato>> <<Allora Dafne ti è piaciuta la sorpresa?>> chiese Esme dopo aver salutato Jules, la guardai e spalancai gli occhi <<Ma tu allora lo sapevi? >> urlai <<Si...io e Jules abbiamo organizzato tutto per farti una sorpresa>> corsi da lei e l'abbracciai poi gli sussurrai <<Grazie>>. Dopo aver mangiato una buona cioccolata calda con quintali di panna ci sedemmo sul divano a parlare un po', Esme era seduta sulla poltrona situata vicino al divano <<Sorellona perché non canti?>> mi chiese Lila tirandomi un lembo della maglietta <<Non mi sembra il caso Lila, facciamo domani>> gli risposi prendendola e mettendomela sulle mie gambe <<Ti prego Dafne>> piagnucolò <<Dai Dafne canta qualcosa. Fammi sentire la tua voce per favore>> si intromise Jules <<Va bene...Esme mi accompagni con il pianoforte?>> <<Certo>> si alzò e andò a sedersi sullo sgabello del piano io invece mi alzai e mi posizionai davanti al caminetto; mia sorella Esme era tutta contenta e sapevo il perché, era da quando i nostri genitori morirono che non cantavo e se lo facevo era di nascosto. Esme iniziò a suonare una melodia soave e raffinata, riconobbi quella canzone, era la preferita di mamma "THE POWER OF LOVE" ricordavo che ce la cantava come ninna nanna, presi un respiro profondo, chiusi gli occhi e tentai di cantare ma dalla mia bocca non uscì nessuno suono, Esmeralda smise di suonare <<Dafne perchè non canti?>> mi chiese dolcemente <<Non ce la faccio>> il mio sguardo era proiettato sul vuoto <<Si che ce la fai>> tentò di convincermi, negai con la testa <<No! Non posso...>> <<Qualunque cosa ti blocca è solo nella tua testa. Il canto viene dal cuore, devi solo seguirlo>> intervenne Jules accarezzandomi la guancia, sorrisi <<Ok sono pronta>> mia sorella tornò al piano e Jules tornò a sedersi, presi un respiro e dopo che mia sorella iniziò a suonare iniziai a cantare, cantai ogni singola parola pensando a mamma e al suo cuore pieno d'amore, in quella canzone ci misi tutta me stessa e tutto il mio cuore; quando Esme smise di suonare l'ultima nota smisi di cantare anche io, vidi che tutti mi battevano le mani tranne Ariel, lei si era addormentata poverina deve essere stremata, Jules era rimasto a bocca aperta <<Wow Dafne sei stata magnifica>> <<Grazie>> dissi imbarazzata, Lila mi venne vicino <<Sei stata bravissima sorellona>> la presi in braccio <<Grazie tesoro>> le diedi un bacio sulla fronte e la feci scendere <<Esme porta le piccole a letto è tardi, noi ti aspettiamo>> lei annuì e le portò in camera.
Quando Esme tornò giù si avvicinò a me che ero seduta sul divano <<Sai Dafne, quando stavi cantando sembravi tanto la mamma. Trasmetti lo stesso calore che trasmetteva lei quando cantava>> <<Davvero? Sai ricordo che quando cantava le si leggeva l'amore negli occhi e lei era semplicemente meravigliosa, sembrava quasi un angelo>> <<Si lei era proprio un angelo...proprio come te>> mi diede un bacio sulla fronte <<E' tardi vado a dormire...Notte ragazzi>> <<Notte>> dicemmo io e Jules in coro; lei se ne andò a dormire mentre io e lui rimanemmo a chiacchierare ancora un po' sul divano <<Grazie Jules>> dissi a un certo punto, lui mi guardò confuso così mi affrettai a spiegarli <<Per essere venuto qua e per aver abbandonato il tuo viaggio e essere qui con me>> mi prese la mano e mi avvicinò a lui <<Dafne non devi ringraziarmi. Lo avrei fatto lo stesso, ero stufo di stare lontano dal mio Paese, ma soprattutto...da te>> lo abbracciai, ogni minuto che passavo con lui mi innamoravo sempre di più, se mai fosse possibile <<Ehi Dafne perché piangi?>> non mi accorsi di star piangendo <<Non lo so nemmeno io>> <<Ora basta però>> annuì, poi gli chiesi una cosa che non avrei mai detto...credo <<Jules?>> <<mm?>> <<Posso rimanere ancora un po' tra le tue braccia?>> che stupida che sono, mi avrà preso per una stupida, invece <<Certo, puoi rimanere quanto vuoi>> strinse la presa sulla mia vita con fare protettivo, ora sì che mi sentivo al sicuro...tra le sue braccia e con il suo profumo che mi invadeva appena mi avvicinavo a lui. Tra le carezze sui capelli e le coccole che Jules mi stava facendo i miei occhi iniziarono piano piano a chiudersi, fino ad addormentarmi del tutto.

Il canto del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora