CAPITOLO 6

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<<Dafne svegliati>> che rotta è domenica e non mi lasciano dormire in santa pace, no ma dico sono pazzi? <<Smettetela di saltare sul mio letto, lasciatemi dormire che ho sonno>> <<Ma c'è qualcuno che ti aspetta e poi sono le 11.30 sorellona- fece una paura per togliermi le coperte -quindi alzati e vieni giù>> <<Ok mi alzo, certo che siete una scocciatura sorelline>> stavano per uscire quando si fermarono di colpo <<Ah dimenticavamo...Esmeralda è uscita e anche Roberto quindi devi fare da mangiare>> uscirono del tutto e io mi andai a preparare, jeans chiari con una maglia a mezza manica in pizzo nera e scesi.
Andai dritta in salotto, dove sicuramente c'era l'ospite e varcata la soglia per poco non caddi, c'era Jules che giocava con Ariel, a vederli da questa prospettiva sembravano padre e figlia, ma a cosa vado a pensare, scossi la testa <<Buongiorno>> dissi andando verso di loro, questi si fermarono e mi guardarono ma poi scoppiarono a ridere <<Cosa c'è da ridere?>> <<Oh no niente è che... hai davvero delle pantofole a forma di orsetto?>> chiese Jules cercando di non ridere, cosa non riuscita visto che scoppiò di nuovo ridere, alzai gli occhi al cielo <<Cosa volete da mangiare? Jules ti fermi qua vero?>> cambiai discorso <<Oh no, non voglio disturbare>> a questo punto intervenne Ariel che era ancora in braccio a lui <<Dai Jules, ti prego>> fece gli occhioni da cerbiatto, nessuno sa resistere soprattutto se a farlo è una bambina <<Ok, ok rimango, sei davvero convincente piccolina>> disse scompigliandole i capelli <<Ariel perché non vai in camera fino a quando non ti chiamo?>> stava per andare quando la fermai <<Ah aspetta! Che cosa vuoi da mangiare?>> <<Tu sai cosa vogliamo io e Lila sorellona>> disse lei uscendo dal salotto, andai in cucina e Jules mi seguii, iniziai a prendere le padelle, Jules che nel frattempo si era seduto in uno sgabello si mise a guardarmi <<Ehi principino se vuoi mangiare qui, dovrai aiutarmi a cucinare>> <<Cosa?>> la sua faccia era straordinaria, se avessi potuto avrei fatto una foto <<Che c'è? Il principino ha paura di sporcarsi le mani?>> lo sfidai, lui si alzò e venne a pochi centimetri da me <<Mi stai sfidando Dafne? Perché se è così allora fatti da parte e guarda cosa so fare e che non ho paura di sporcarmi le mani>> <<Prego vostra altezza>> lo presi in giro facendo, poi, un finto inchino, mi sedetti dove pochi istanti prima c'era lui <<Cosa vogliono le tue sorelle?>> <<Cotoletta con patate al forno>> <<Perfetto! Ora stai a vedere>> detto questo iniziò a girovagare per la cucina per cercare le pentole e il cibo, mentre mi dava le spalle potevo vedere tutti i muscoli della schiena contrarsi e stendersi, era talmente bello.
Eravamo tutti seduti a tavola e da quello che vedo Jules era soddisfatto di aver "vinto" la sfida che gli avevo lanciato, era seduto davanti a me e di tanto in tanto mi lanciava sguardi che dicevano "hai visto cosa so fare?" oppure "visto?" <<Sorellona hai fatto tutto tu?>> mi chiese Ariel <<No in realtà lo ha fatto Jules, ma perché?>> <<Grazie Jules>> dissero <<Prego piccoline>> <<Sai in realtà cucini molto meglio di Dafne>> disse sotto voce Lila a Jules ma io la sentii lo stesso <<Ehi grazie tante>> dissi offesa, loro tre scoppiarono a ridere ma dopo poco mi unii a loro.
Quando finimmo di mangiare ci trovammo tutti in salotto, io e Jules seduti sul divano mentre le due pesti stavano giocando sul tappeto, stavamo parlando quando a un certo punto Lila si gira verso di noi e guarda Jules <<Allora quando glielo chiedi?>> lui la guardò e arrossii, oh Dio Jules è arrossito devo segnare questo giorno sul calendario mi dissi mentalmente <<Chiedere cosa a chi?>> chiesi spostando lo sguardo tra Lila e Jules <<Grazie Lila per aver spifferato tutto, comunque volevo chiederti se ti andava di venire a cena con me questa sera>> si stava passando una mano sui capelli in segno di nervosismo e aveva gli occhi bassi <<Ok va bene>> lui alzò la testa di scatto, i suoi occhi brillavano, mi sorrise e io ricambiai <<Allora ti vengo a prendere alle 20.00, ciao a stasera>> baciò sulla guancia le mie sorelle e poi ne diede uno anche a me e poi uscii di casa, stavo sorridendo come un ebete <<La nostra sorellona è proprio cotta>> risero <<Ehi non è vero>> dissi a mia difesa, loro mi guardarono storto <<Ma voi due cosa avete in quelle testoline? Adesso andate a fare i compiti che domani si inizia la scuola>> loro sbuffarono e salirono in camera. Avevo indossato un vestito lilla lungo fino ai piedi che si intrecciava sulla schiena e anche sulla parte del seno il tessuto era intrecciato, ai piedi avevo dei tacchi neri, per il trucco avevo pensato di essere leggera quasi naturale, mascara nero e ombretto bianco brillantinato, sulle labbra un gloss rosa tenue, suonarono alla porta, quando andai ad aprire mi trovai davanti un Jules tutto messo in tiro <<Wow Dafne sei bellissima>> io arrossii <<Grazie Jules, anche tu stai benissimo>> <<Andiamo?>> <<Si>> salimmo in macchina e poi partimmo.
Eravamo da quindici minuti in macchina e non voleva decidersi a dirmi dove mi stava portando <<Dove mi stai portando?>> chiesi per la centesima volta <<E' inutile che lo continui a chiedere tanto lo sai che non te lo dirò>> mi venne in mente una cosa che sicuramente lo farà parlare <<Jules...Dove andiamo?>> lui si girò e io in quel momento feci la faccia da cucciolo, lo vidi deglutire, era fatta <<Dafne non mi tentare e comunque se vuoi sapere dove andremo a cena basta che guardi davanti a te>> mi girai e <<Wow>> scesi e ammirai il ristorante che avevo di fronte <<Dai muoviamoci che ho fame>> risi e lo seguii, entrammo e ad accoglierci c'era un signore abbastanza alto, baffi neri e occhi marroni ingranditi da degli occhiali rotondi marroni <<Jules! Da quanto tempo. Mamma mia quanto sei cresciuto>> <<Ciao zio>> si abbracciano <<Zio hai preparato il tavolo come ti ho chiesto?>> <<Certo! Ah scusami non mi sono ancora presentato, mi chiamo Carlos e come avrai già capito sono lo zio di questo bel ragazzotto>> disse porgendomi la mano <<Piacere signore, io sono Dafne>> <<Ok presentazioni fatte, ora possiamo mangiare?>> <<Jules un po' di rispetto>> lo rimproverai guardandolo torvo <<Scusa Dafne ma ho fame>> io e Carlos ci mettemmo a ridere per il suo comportamento da bambino <<Dai seguitemi, vi porto al vostro tavolo>> ci portò in un tavolo posto vicino alla finestra che dava sul mare, sopra al tavolo c'era un piccolo mazzo di rose e due piccole candele profumate. Quando Jules mi chiese cosa volessi da mangiare dissi semplicemente che mi fidavo di lui e dei suoi gusti, quindi ordinò lui per tutti e due.
Il cibo che ci portarono era buonissimo, mai mangiato così tante cose buone un una sola serata. Jules teneramente mi prese per mano e mi guardò negli occhi, restammo a guardarci in silenzio fino a che non sentimmo uno sparo, mi irrigidii sul posto e non riuscivo a girarmi nella direzione che tutti guardavano, Jules strinse di più la presa sulla mia mano e mi sussurrò <<Dafne tranquilla>> quando riuscì a girarmi vidi che c'erano due uomini che avevano un passamontagna in testa e una pistola alla mano, uno dei due uomini aveva anche un sacchetto nell'altra mano <<Tutti i gioielli e le cose di valore in questo sacchetto>> la voce di uno dei rapinatori mi fece tornare alla realtà, vidi che l'altro si stava avvicinando al nostro tavolo, iniziai a tremare, avevo paura <<Ragazzina non hai sentito? Forza metti tutte le cose di valore qua dentro>> disse porgendomi il sacchetto, lo guardai e annuii, con le mani tremanti iniziai a sganciare il gancetto della collana ma non ci riuscivo perché avevo troppa paura, vedevo che l'uomo stava iniziando a spazientirsi, infatti mi prese per il polso e mi fece alzare <<Ho detto di muoverti ragazzina, non ho tempo da perdere>> aumentò la pressione sul polso e con uno strattone mi prese anzi forse è meglio dire mi strappò la collana dal collo, mi fece molto male, a questo punto Jules si alzò di scatto <<Ma come si permette di trattare così una ragazza?>> Oh no Jules ti prego basta, smettila pensai <<Tu come ti permetti! Ricordati che qui sono io che detto le regole quindi stai zitto!>> mi lasciò andare e prese una pistola e la puntò al petto di Jules e poi continuò <<Oppure ti sparo davanti alla tua ragazza>> no, non un'altra volta, non devono portarmi via anche lui, mi misi difronte a Jules così adesso la pistola era puntata addosso a me <<Che fai?>> mi chiese ma io non gli diedi ascolto, continuavo a guardare negli occhi il rapinatore <<Per favore non lo uccida... lo perdoni... la supplico lo perdoni>> chiesi con gli occhi lucidi <<Non lo so ragazzina. Vedi mi ha mancato di rispetto>> <<La prego anzi la supplico non li faccia niente...PER FAVORE>> lo stavo supplicando <<Dafne smettila... basta>> <<Jules stai zitto! non posso perdere anche te... non posso>> mi girai di poco per guardarlo negli occhi poi tornai a guardare il rapinatore, sentivo le lacrime scorrermi sulle guance ma non mi preoccupai di farmi vedere debole <<Oh ma che tenera scenetta, lei pur di salvare la tua vita stupido ragazzino dà la sua di vita....ahahahahah....mi fate ridere...ahahhaha>> in lontananza si sentii il suono della sirena <<La polizia! Forza andiamocene!>> disse l'altro rapinatore che fino adesso era rimasto a guardare la scena, come tutte le persone presenti d'altronde <<Che peccato, mi stavo divertendo con te ragazzina>> poi girandosi verso il complice <<Andiamocene>> uscirono dalla porta finestra che si trovava poco dopo il nostro tavolo, stavano scappando, poco dopo alcuni agenti irruppero nel locale e iniziarono l'inseguimento mentre altri agenti rimasero dentro il ristorante per dare la testimonianza.
Io rimasi immobile per tutto il tempo mentre Jules stava parlando con dei poliziotti. La mia mente riviveva quei attimi, quelle scene di sei anni fa riaffioravano come pugnali che ti colpiscono al cuore pronti a ucciderti, stavo tremando e la vista piano piano si stava appannando <<Ju-Jules>> lo chiamai, la mia voce flebile, non l'avrei sentita nemmeno io ma lui sì, lui mi ha sentita, si girò di scatto verso di me e io caddi a terra, senza forze, i miei occhi facevano fatica a rimanere aperti. Sentii delle braccia che mi presero in braccio, riconoscerei quel profumo tra mille...Jules, ero tra le sue braccia e ora sì che mi sentivo protetta <<Dafne stai tranquilla, sta arrivando l'ambulanza ma tu devi rimanere sveglia>> leggevo nei suoi occhi che era molto preoccupato, cercai di accarezzarli una guancia ma faticavo a muovermi, lui deve aver capito cosa volevo fare perché mi prese la mano e la portò vicino alla guancia <<Jules s-sono molto s-stanca>> mentre lo dicevo stavo chiudendo gli occhi piano piano <<No no no no, Dafne rimani sveglia, ti prego piccola io so che tu puoi farcela>> <<M-mi dispiace Principino>> mi scese una lacrima e chiusi gli occhi, ero troppo stanca per poter tenerli aperti, da lì in poi solo il buio.

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