Capitolo 26

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Eric's POV

Rientrai a casa leggermente infreddolito, ma col sorriso ancora stampato sul volto.

Diedi un'occhiata veloce al regalo di Curtis, per poi fermarmi davanti all'appendiabiti all'entrata e nasconderlo nella manica del mio cappotto.

Ero sicuro che mia madre non avrebbe mai cercato lì dentro.

Quando tornai in salone, mio padre stava versando del vino.

-Eric, ne gradisci un po'?- chiese sorridendo.

-Si, grazie- risposi sedendomi di nuovo al mio posto.

-Non aveva fretta il tuo amico? Visto che siete rimasti tutto questo tempo fuori avresti potuto invitarlo ad entrare e a bere qualcosa con noi!- esclamò mia madre forse per la prima volta in vita sua, senza malizia.

Non poteva immaginare cosa ci fosse tra me e Curtis.

-Si l'ho fatto, ma aveva fretta...non ci vedevamo da molto e abbiamo parlato un po' del più e del meno- dissi un secondo prima di bere, sperando di essere riuscito a mantenere un'espressione seria.

-Deve volerti molto bene-

Mi si strinse lo stomaco a quelle parole.

Cosa intendeva?

-Beh, per essere corso a salutarti alla Vigilia di Natale al posto di stare con la sua famiglia, intendo-

"La sua famiglia"

Mi rattristai a quel pensiero.

Lui e Roxanne non avrebbero passato il Natale insieme.

Sua madre era morta e suo padre lo odiava.

-Che ti prende?-

Alzai lo sguardo incontrando quello preoccupato di mio padre.

Forse non ero bravo a mentire come credevo.

Gli sorrisi.

Non volevo stesse in pensiero per me.

-Niente mamma, mi ero incantato. Comunque è per quello che aveva fretta...doveva tornare a casa- spiegai.

Non era una bugia in fin dei conti, quella che avevo appena raccontato.

-Sai Eric...tua madre aveva ragione...è un ragazzo molto bello ed elegante- affermò mia zia

-Deve anche avere un buon lavoro- continuò afferrando un cioccolatino

Incrociai di nuovo lo sguardo di mio padre.

-Si credo di si...non ho avuto il tempo di chiederglielo- risposi cercando di rimanere indifferente

-Anche tu devi volergli molto bene. Non appena l'hai visto gli hai letteralmente buttato le braccia al collo – proseguì la sorella di mia madre, dopo un attimo di silenzio.

-Non lo vedevo da molto. E comunque è ovvio che gli voglia bene, siamo amici...- asserii mordendomi la lingua.

Io e Curtis non eravamo amici.

Io e Curtis ci amavamo.

Stavo diventando nervoso.

Perché la mezzanotte tardava ad arrivare!

Dove era Vin quando serviva?

Stavo per perdere il controllo.

Dovetti trattenermi.

Trattenermi dal gridare che quello che ci eravamo scambiati era tutto, fuorché un abbraccio tra amici, dato che io e il ragazzo bello ed elegante, che aveva colpito tanto l'attenzione di mia madre e di mia zia, ci amavamo da morire.

Coincidenze - COMPLETA (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora