Capitolo 48

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Curt's POV

Aprii le finestre del mio studio, non curante del freddo che immediatamente invase la stanza.

Mi buttai scompostamente sul divano, col posacenere poggiato sullo stomaco.

Accesi l'ennesima sigaretta, e chiusi gli occhi sperando di riuscire ad alleviare almeno in parte l'agitazione dovuta alla discussione con Eric.

Ultimamente riuscivo tenere sotto controllo l'ansia, ma a volte la situazione mi sfuggiva di mano.

Non mi ero mai reso conto che il mio attaccamento ad Andy avesse infastidito Eric fino a fargli sospettare che non avessi mai smesso di provare qualcosa per il mio ex.

Pensavo fosse chiaro cosa mi legava al biondo.

Andy era un pezzo importante del mio passato.

Nessuno prima di lui aveva avuto un tale impatto su di me.

Era spontaneo, infantile, irrequieto e tremendamente bello.

Mi faceva sentire importante, e a me non era mai successo di essere il centro del mondo di qualcuno.

Sospirai chiedendomi se ci fosse qualcosa di sbagliato nel sentirmi così profondamente legato ad una persona che mi aveva fatto soffrire così tanto.

Il volermi accertare che Andy stesse bene, mi aveva portato a trascurare Eric in qualche modo?

Gli avevo dato motivo di credere che il biondo fosse più importante di lui?

Per me era scontato non fosse così.

Andy non aveva fatto nulla per farmi stare meglio. Combinava solo un casino dopo l'altro e poi tornava a piangere da me e a chiedermi scusa.

Ed io lo accoglievo a braccia aperte, ogni volta, perché lo amavo troppo e non avevo la forza di allontanarmi da lui. Mi accontentavo di vedere che nonostante tutte le nostre incomprensioni, tornasse puntualmente da me.

Lo faceva solo perché non aveva altro posto dove andare.

E pur rendendomi contro della strana natura del nostro rapporto, non facevo nulla affinché la situazione si normalizzasse. Esaudivo ogni suo desiderio, perché il suo benessere era più importante del mio.

Eric invece era presente in ogni momento della mia vita.

Con lui non mi trasformavo.

Era difficile perdessi la calma o ripiombassi nel vortice di violenza in cui ero cresciuto.

Non mi era mai passato per la mente di stargli col fiato sul collo come facevo con Andy nell'ultimo periodo.

Il biondo era sfuggevole, e dimostrava raramente di tenere a quello che c'era tra noi.

Aveva bisogno di me perché da solo ricadeva in preda ai suoi demoni.

Io con o senza di lui ricadevo in preda ai miei.

Di Andy oltre al fatto che fosse palesemente bello, avevo adorato l'imprevedibilità. Il suo essere capriccioso come un bambino e spericolato come solo qualcuno che sente di non avere niente da perdere sa essere.

Con Eric era stato tutto completamente diverso.

Solo lui era in grado di trasmettermi la tranquillità e la sicurezza che erano sempre mancate nella mia vita. Mi faceva sentire amato e capito.

Mi ero innamorato subito dei suoi occhi scuri, del suo sorriso, del suo corpo perfetto e dei suoi capelli chiari. Solo dopo avevo scoperto di amare di più il modo in cui mi guardava, i suoi gesti gentili e sua determinazione.

Coincidenze - COMPLETA (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora