Capitolo 6*

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Vin's POV

Feci la strada di casa sorridendo come un idiota.

Ci eravamo salutati da dieci minuti e io non facevo altro che pensare al momento in cui io ed Andy ci saremmo rivisti. Come ci saremmo salutati? Mi avrebbe baciato? Cosa ci saremmo detti?

"Spero mi scriva presto" pensai, facendo le scale.

Aprii la porta del mio appartamento e la chiusi subito dopo alle mie spalle.

-Dolcezza! Già qui?- mi chiese Martha.

-Guarda che ero fuori da quattro ore, eh!- risposi.

-Deduco tu ti sia divertito, visto il modo in cui sorridi!- esclamò la mia migliore amica, mettendo su un sorrisetto malizioso.

Arrossii.

-A cosa stai pensando?- le chiesi, un po' spaventato.

Speravo non mi facesse un interrogatorio, perché non mi piaceva parlare di quel tipo di dettagli.

Lo facevo solo con Eric, per metterlo in imbarazzo, a volte.

-Niente baci spinti? Mani nei pantaloni?- indagò.

-No, era la nostra prima uscita- sussurrai.

-Da quando sei diventato così timido? Avrei scommesso tutti i miei risparmi su una sveltina o...-

-La vuoi smettere! Per chi mi hai preso!- mi indignai.

-Ti lamenti sempre che non fai nulla da tre anni!- si giustificò Martha.

-Se avessi voluto fare qualcosa, l'avrei fatto. Le occasioni non mi sono mai mancate- risposi acido.

-Ma se non esci di casa! Con chi avresti potuto scopare?-

-Senti- ignorai le sue puntualizzazioni -Perché sei qui da sola piuttosto? Dove è Eric?- chiesi notando l'assenza del mio migliore amico.

-Dove vuoi che sia! Di sicuro non è uscito! Sta studiando, tra una pausa disperazione e l'altra-

Sospirai, perché avrei voluto passare la serata a rilassarmi ed aspettare i messaggi di Andy, incollato al cellulare, ma Eric a quanto pare, aveva bisogno di me.

Il mio migliore amico aveva sempre avuto la tendenza all'overthinking, ma in quel caso le sue paranoie si andavano a sommare con la paura di deludere i suoi e Dalila.

Eric era abituato ad essere il ragazzo perfetto. Il classico figlio che rendeva orgogliosi i suoi genitori, senza mai creare problemi.

A volte mi lasciavo ingannare dal fatto che si mostrasse sempre forte.

Anche Eric aveva i suoi momenti no ed io non potevo fare finta di niente, solo perché per una volta ero felice.

Pensai che avrei dovuto parlarci.

Scoprire se avesse voglia di confidarsi con me.

Mi tolsi il cappotto, lo buttai sul divano.

-Puoi aspettare un attimo qui?- chiesi a Martha -vorrei provare a parlarci-

Lei annuì, buttandosi sgraziatamente sul divano.

Le stampai un bacio sulla guancia per ringraziarla, poi mi diressi verso la stanza di Eric e bussai piano.

-Eric?- lo chiamai, non ottenendo risposta.

-Eric?- bussai ancora.

-Entra!- esclamò

Aprii piano la porta per poi richiuderla subito dopo.

-Beh, come è andata?- mi regalò uno dei suoi sorrisi dolci.

Coincidenze - COMPLETA (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora