Cronache di un piccione deficiente

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Avvertimenti: Post Seconda Guerra/Pace

NdA: È una commedia che si inquadra in un contesto più maturo, Harry e Hermione sono ormai trentenni, ma continuano a fingere di essere solo amici nonostante sia ormai evidente. Tutto scorre tranquillo finché Harry non incontra Hermione al cinema con una loro vecchia, e non gradita, conoscenza. Buona lettura!


                                                             Cronache di un piccione deficiente

Era una notte buia e tempestosa, o forse il film di Snoopy che stavo guardando al cinema aveva influenzato le mie capacità logiche; non riuscivo a smettere di pensare a quello che avevo intravisto durante la pausa dopo la fine del primo tempo: Hermione in compagnia di quello sbruffone di Cormac McLaggen. Per giunta avevo sprecato cinque minuti della mia preziosa esistenza per ricordare il suo nome.

Un aspetto buono dell'età adulta è che alcuni dettagli inutili vengono cancellati. Un bel reset per dimenticare chi non ci importa, dopotutto chi era Cormac se non un deficiente conosciuto a Hogwarts? E allora perché la mia migliore amica era in sua compagnia?

Le avevo anche proposto di guardare il film insieme, ma ero stato etichettato come infantile. Snoopy? Quello Snoopy? Harry, ma quanti anni hai?  33. Trentatré. Ed è un bel numero, diamine.

A ogni modo, il mio umore era mutato improvvisamente e avevo sentito l'esigenza di alzarmi e di dirigermi verso l'insolita coppia per dividerli seduta stante, ma ovviamente rimasi seduto a guardarli, non riuscendo a capire perché Hermione mi facesse un torto del genere. Prima che le luci si spegnessero per segnalare l'inizio del secondo tempo, ero rimasto inorridito dall'affiatamento dei due: ridevano e scherzavano come amici di lunga data. Come me e Hermione, per intenderci. Mi ero sentito messo da parte, come un orsacchiotto passato di moda e abbandonato in uno scatolone in cantina. Prima o poi le tarme mi avrebbero divorato, e anche la muffa si sarebbe fatta beffa di me. Furono questi pensieri altamente stupidi che mi spinsero a usare la mia capacità di Animagus per uno scopo non propriamente nobile. Potrò prendermi qualche sfizio ogni tanto, o no?

Quando in Accademia mi chiesero in quale animale avrei voluto trasformarmi, molti mi avevano suggerito un orso, o magari un lupo, ma più ci pensavo e più mi si concretizzava l'idea di una scelta completamente diversa. Come Auror volevo passare inosservato e di certo prendere le sembianze di un drago - era stato Teddy a sceglierlo, dopo aver visto Dragon Trainer ed essersi messo in testa di volere uno Sdentato come animale domestico, - non mi avrebbe agevolato le cose.

Per questo avevo scelto quello di un piccione. Sì: quel volatile fastidioso che tendiamo a scacciare perché sporco e snervante nel suo continuo avvicinarsi quando si è intenti a mangiare qualcosa. Però era perfetto per appostamenti e per scovare i criminali ai quali davo la caccia. Sempre meglio della scelta di Peter Minus, dopotutto.

In un battito d'ali mi ero trasformato e avevo agito d'impulso. Quanti di voi vorrebbero volare e prendersi alcune libertà in volo? La prima volta che feci pupù - lo so, faccio schifo,- fu a causa di uno spavento. Non sapevo ancora volare bene e stavo per sfracellarmi al suolo, quando finalmente capii il meccanismo e tornai in quota. Ciò non tolse che me l'ero fatta addosso, in tutti i sensi. Mi ero vergognato tantissimo e avevo domandato perdono all'innocente bambino che avevo preso in pieno.

Fu diverso con Cormac perché non provai alcuna pietà e sentii anche un certo orgoglio quando osservai il risultato. Soddisfatto in pieno, mi ero allontanato verso una zona appartata del cinema e avevo ripreso le mie sembianze umane.

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