Vicini, vicini

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NdA: Questa storia è stata scritta per partecipare all'iniziativa del nostro gruppo Auror, Cercando chi dà la roba alla Rowling, per festeggiare il compleanno di Hermione, usando la citazione scelta da una dei membri: "Hai visto Harry?" La voce di Hermione Granger vibrò forte e decisa nella Sala Comune.
La shot è ambientata durante il Principe Mezzosangue, quando Harry è fissato con la sua copia di manuale di Pozioni e prova il Levicorpus su Ron, scatenando l'indignazione di Hermione.

§

"Hai visto Harry?" La voce di Hermione Granger vibrò forte e decisa nella Sala Comune.

"No." aveva risposto Dean Thomas. Era ancora mattina presto e la maggior parte degli studenti doveva fare il suo ingresso per consumare la prima colazione.

La strega aveva già finito di mangiare da tempo e stava aspettando, con la pazienza arrivata agli sgoccioli, il suo migliore amico. Dove poteva essere finito Harry?

Quando aveva scorto la testa rossa di Ronald fare il suo ingresso in sala, si era illuminata, pensando di trovare i suoi due migliori amici insieme. Fu tanta la delusione quando vide che, invece, era solo.

"'Giorno." Il rosso sbadigliò più di una volta, tenendo la bocca aperta e Hermione gli gettò uno sguardo disgustato.

"Buongiorno, Ron. Sai per caso che fine ha fatto Harry?"

Ancora mezzo addormentato, si strofinò gli occhi per svegliarsi un po'. "E io che ne so! Dovresti saperlo tu meglio di me... siete sempre appiccicati!"

"Ma che vai farneticando? Ultimamente, mi evita." Il tono era triste, perché per la prima volta Harry preferiva dare ascolto a un vecchio libro di Pozioni piuttosto che alla sua amica di sempre. C'era qualcosa in quel libro a inquietarla, o, forse, era semplicemente il fatto di non accettare il nuovo comportamento di Harry. Se ne stava sempre isolato da tutti, intento a leggere quelle pagine e a provare gli incantesimi che il proprietario del libro annotava ai margini. Una vocina nella sua testa le ricordava che non bisognava mai fidarsi di un libro, o magari era solo il suo istinto che le diceva di andare cauta. Purtroppo Harry Potter si gettava a capofitto in ogni situazione, lui non pensava, non si chiedeva chi fosse questo "Principe", anzi lo ringraziava perché in questo modo era il preferito del Professore Lumacorno.

"Stai tranquilla, Hermione. A parte qualche scherzetto mattutino, non ha più provato a usare uno degli incanti del Principe."

"No, che non mi tranquillizzo, invece! Ha provato qualcosa che non conosceva sul suo migliore amico, come può essere così incosciente?"

A Hermione Granger non piaceva questo cambiamento. Bastava un vecchio libro mal ridotto per mettere in dubbio la sua opinione?

Solo lei temeva che quel manuale potesse avere una cattiva influenza su Harry?

"Vado a prendere i libri per la lezione, ci vediamo in aula," disse a Ron, decidendo di avviarsi verso il Dormitorio di Grifondoro. Il suo amico non le rispose neanche, preferì fare un semplice cenno con la testa e continuò a consumare la sua colazione.

Neanche lì, Harry sembrava presente e uno strano nodo all'altezza dello stomaco le suggerì che era alquanto strano. Recuperati i propri libri, si diresse verso il sotterraneo per la lezione di Pozioni.

Solo un alunno era arrivato, a parte lei, e Hermione riconobbe subito la zazzera corvina del suo migliore amico. Seduto nel suo banco stava sfogliando le pagine e con in mano la bacchetta provava un qualche incantesimo. Arrabbiata perché tutte le sue parole erano state inutili, gli si accomodò vicino facendo cadere pesantemente la pila di libri.

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