The Outing

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Potrei iniziare raccontandovi le mie ultime conquiste o di quanto facessi furore all'Accademia Auror, ma credo che nessuno di voi mi crederebbe. Se dici Harry Potter includi nel pacchetto anche la mia imbranataggine col gentil sesso e la mia eterna stupidità. Be', è risaputo, quindi perché fingere e nascondere ciò che è evidente?

Perciò, forse sarebbe meglio se vi dicessi cosa mi affligge. Un male, un grandissimo male di cui io stesso mi vergogno enormemente e che temo di nominare. Insomma, avete capito, no?

Sono innamorato cotto. Sai che novità!

E se vi sto parlando in questo modo è perché non vengo ricambiato. Altra novità.

"Perché?" mi chiederete voi.

A quel punto, quando io vi svelerò la ragione, voi comincerete a ridere e a prendermi in giro fino alla fine dei miei giorni.

Avete mai avuto una migliore amica? Io ne ho una e il suo nome è Hermione Granger. Bella e intelligente, un mix dannatamente pericoloso e attraente.

Ai tempi della scuola era follemente innamorata del mio migliore amico Ron. Sì, la mia migliore amica con il mio migliore amico, scusate il gioco di parole. Io? Io ero sempre il solito sfigato, anche se per un breve, brevissimo, periodo ero stato fidanzato con la sorella di Ron, prima che la lasciassi e decidessi di immolarmi a eroe per il Mondo Magico, alias Sfigato, per poi ritrovarmi inevitabilmente solo.

Come dicevo, Hermione non aveva occhi che per Ron, ma solo durante la Battaglia riuscirono a dichiararsi e a baciarsi. Insomma, se la presero comoda, ma alla fine nessuno dei due se ne pentì. Come tutti gli amori adolescenziali, finì all'ingresso nell'età adulta, perché Ron era sempre il solito e Hermione era stanca di litigare con lui per ogni sciocchezza, anche perché avrebbe dovuto resettarlo e non era né giusto né possibile.

Io intanto continuavo la mia vita solitaria, nessuno all'Accademia si avvicinava per invitarmi a uscire, o semplicemente per parlare. L'unica che ovviamente mi stava accanto e che mi diceva di non preoccuparmi era Hermione.

Hermione pranzava tutti i giorni con me.

Hermione cenava tutti i giorni con me.

Hermione era sempre troppo stanca per tornare a casa e alla fine dormiva con me nel mio letto. Insomma, eravamo pappa e ciccia, ma nessuno si preoccupava di questo nostro attaccamento anche fin troppo morboso.

Era la mia migliore amica e quindi era normale che lei dormisse con me piuttosto che sul divano, perché non potevo essere scortese con lei.

Solo che incominciai a notare una cosa: i miei ormoni iniziarono a dare di matto.

Mi ripetevo come un idiota che non dovevo pensare certe cose, perché lei era Hermione, ma quelli si facevano beffa di me e mi spiattellavano davanti alla faccia la dura e cruda verità. Lei mi piaceva da morire e da parecchi mesi avevo smesso di notare i suoi difetti, perché ora mi sembravano solo pregi. Lei era perfetta e io ne ero innamorato.

Perché ho questo tono da cane bastonato?

Be', quando capii che dovevo agire, altrimenti ci sarebbe stato un altro Ron nella sua vita, decisi di inventarmi una grandissima balla che faceva di nome Denise.

Non conosco nessuna ragazza con quel nome, ma volevo solo farla ingelosire un tantino, giusto una punta, perché volevo vedere la sua faccia incupirsi, farsi triste, visto che non avrebbe più passato ogni singolo momento con me perché io non ero più disponibile. Ma Hermione mi stupì ancora una volta.

Mi guardò e mi prese la mano, rivolgendomi uno sguardo che mi sciolse come burro al sole. Poi disse poche e semplici parole che segnarono la mia vita amorosa come altamente sfigata e deprimente.

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