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《Ahahah ti ricordi quando abbiamo fatto scatenare l'allarme al negozio mentre giocavamo a palla?》domanda a me e Jenny, Elena.

《Si me lo ricordo. Che alla fine avete dato la colpa a me》

Alzano le mani e negano con la testa.

《Noi? Ti sbagli di grosso》

Alzo un sopracciglio ed esclamo

《Sete sicure?》chiedo minacciandole scherzosamente.

《Okay e va Bene si hai ragione》

Sorrido soddisfatta e riprendo a mangiare.

Oggi abbiamo trascorso una giornata intera da sole a casa di Jenny.

Francesca è in ospedale per Daniel.

Speriamo che il piccolo si riprenda.

Adesso sono in bagno a comprarmi di blu su tutto il corpo.

Nono non sono un avatar o un alieno, bhe stiamo facendo quei piccoli confetti colorati ripieni di cioccolato a forma umana.

Io sarò quello blu, Elena quella rossa e Jenny quella verde.

Esco dal bagno e scoppiamo a ridere, siamo troppo buffe.

Usciamo dalla porta e andiamo nel giardino, i ragazzi sono stati fuori a giocare a calcio mentre i piccoli stavano con mia cugina di sopra.

Appena ci vedono, si mettono a ridere e si avvicinano.

Ci chiedono di fare delle foto e noi accettiamo.

Una la mettiamo come foto del profilo di whatsapp, l'altra la stamperemo per fare un album di ricordi.

Dopo tre giorni

Diin doon

Chi sarà a quest'ora? Guardo l'orario e noto che sono le otto e mezza.

Oggi è domenica e quandi Francisco non ha lavoro.

Saranno i Testimoni di Geova, così mi rimetto nel letto.

Prorpio nel momento che mi stavo riaddormentando, suonano di nuovo quel fottuto campanello.

Urlo sul cuscino e vado verso la porta.

La apro e rimango basta, questa donna è identica a Francisco.

È la sua copia ma al femminile.

《Ciao tu sei Miriam?》

Annuisco sospettosa.

《Ehm si perché?》

Sorride e delle lacrime scendono dal suo viso.

《Posso entrare? Vorrei parlare con te e Francisco. Vi spiegherò con calma》

Annuisco e la faccio entrare.

La faccio sedere sul divano e vado a chiamare Francisco.

POV'S FRANCISCO

Mi sento scuotere e una voce familiare mi fa aprire gli occhi.

《Amore c'è una persona che ci vuole parlare》

Aggrotto le sopracciglia e chiedo ancora assonnato

《Chi è questa persona matta che ci fa svegliare di primo mattino?》

Solleva le spalle e dice che non ne ha idea, ha detto che ci spiegherà parlandocene.

Mi vesto decentemente e scendo insieme alla mia meraviglia.

Nel salone scorge una figura da donna. Sarà quella che ci vuole parlare?

《Mi scusi, ci dica chi è lei è poi se ne va perché noi volevamo dormire》

Dico rabbioso, Miriam mi tira un pizzico al braccio in segno di " non trattarla così".

Ma la donna non sembra irritata anzi, il contrario.

《Sedetevi. Allora, io sono Samantha, figlia di due genitori spettacolari che ebbro due figli. Uno maschio e una femmina.》

La freno e le dico

《Non ci interessa arriva al punto.》

Lei sorride e riprende da quel punto.

《Allora dicevo che ebbro due figli uno maschio e una femmina. La femmina la chiamarono Samantha, il maschio lo chiamarono... Francisco.》

Sgorgano gli occhi e rimango scioccat.

Ho una sorella che mi hanno nascosto? Ho una sorella che è stata abbandonata come me dopo la morte dei miei o meglio nostri?

Mille domande mi frullano in testa

《Scusa, se tu saresti mia sorella, perché nessuno mi ha detto della tua esistenza?》

《Perché nessuno sapeva che eravamo sue figli.》

Pugnalata alle spalle. Tutti all'oscuro di questo.

Perfetto direi.

Parliamo un pò per capire se aveva ragione o se era una trottola.

Sapeva tutto della mia famiglia.

Non c'era una cosa che non sapeva.

All'inizio ero un pò freddo ma conoscendola piano piano mi ci sono affezionata.

L'abbiamo invitata a pranzo domani, così conosce anche Alex.

Mi sdraio con Miriam sul divano e penso....

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