Chapter one

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"Si avvisano i gentili passeggeri di allacciare le cinture, l'aereo sta per decollare" la voce metallica si fa spazio fra i miei pensieri.

Eccomi qui, diretta in Alaska, solo perché il mio adorato nonnino vuole uccidermi poiché mi ritiene indegna di portare il suo stesso cognome.
Tutto questo dovuto solo al mio sangue di cacciatrice, altrimenti mi avrebbe anche accettata.

Mio malgrado è un licantropo convinto, mio nonno, e proprio per questo ora mi ritrovo su un aereo diretta da tutt'altra parte perché voglio salvarmi la pelle.

Ammetto che non mi sarei mai aspettata che, a ventuno anni suonati, mi sarei ritrovata a scappare in un'altro posto perché minacciata da un mio familiare. Però tutto sommato non è così male, potrò continuare il mio lavoro anche lì in Alaska, in fondo ci saranno pur sempre degli essere soprannaturali che minacciano gli umani.

"Signorina, desidera qualcosa?" domanda un hostess, affiancandomi.

"Si, vorrei delle noccioline e dell'acqua grazie" e mi porge quello che ho richiesto.
Punto il mio sguardo fuori dal finestrino e osservo il cielo azzurro macchiato qua e là da delle nuvolette bianche, il tutto mentre sgranocchio il mio spuntino.

Accanto a me c'è un ragazzo moro che sta dormendo, almeno lui sa cosa fare per le prossime ore di viaggio.
Sbuffo annoiata e tiro fuori la lista di nomi che mi aveva dato mia madre prima di partire, una sfilza di nomi di persone che avrei dovuto uccidere. Non erano nemmeno tanti, saranno stati su per giù una ventina, e in meno di cinque giorni li avrei sbarrati tutti.

"Sei affamata a quanto vedo" una voce mi fa sussultare, e si dia il caso che provenga dal moro accanto a me.

"Abbastanza, lo ammetto" rispondo non togliendo lo sguardo dal foglio che tengo in mano. Lo sto ancora analizzando.

"Comunque io sono Matthew, piacere" mi volto verso di lui e gli stringo la mano, notando che ha gli occhi blu.

"Allison, piacere mio" faccio un piccolo sorriso, ma lui mi guarda ad occhi sbarrati.

"Mia" sussurra, e noto che i suoi occhi per un momento si sono fatti rossi.

Un licantropo.

"Penso che tu ti stia sbagliando lupetto" ritraggo la mano, guardandolo scettica.

"Tu come...?"

"Mai sentito il cognome Argent?" lui sbarra gli occhi.

"Licantropo?" domanda.

"Cacciatrice" rispondo, preferisco tenere nascosta la mia altra natura.

"Oh" dice solo, abbassando lo sguardo.

" 'oh' cosa?" inarco un sopracciglio.

"Be' semplicemente non mi aspettavo che la mia mate fosse una cacciatrice, però non è possibile" inizia a studiarmi "Devi pur avere sangue di licantropo per essere la mia compagna"

"Secondo me hai avuto un colpo di testa, fidati se ti dico che ti stai sbagliando" accartoccio il sacchetto vuoto.

"No no, ne sono più che sicuro" continua a guardarmi.

"Ammettendo che io possa essere per metà anche licantropo, come mi spieghi il fatto che non ho avuto la tua stessa reazione? Tu mi hai riconosciuta come tua compagna, ma non vale lo stesso per me"

"Sarebbe normale, poiché la tua parte di cacciatrice non riconoscerebbe un lupo come compagno, al contrario della tua seconda natura. Dovresti semplicemente lasciare il comando al licantropo che è in te per un po' di tempo, poi vedresti le differenze" spiega con calma.

"Be' mi dispiace per te, ma non è il mio caso" mento.

"Non sai mentire Allison" sorride, facendomi notare che ha le fossette.

Sbuffo "E va bene, sono un ibrido. Contento?"

"Si, però... Allison Argent, giusto?"

"Sì perché?" lui scuote la testa.

"No niente, ho sentito dire che questo è il nome della cacciatrice più spietata fino ad ora conosciuta. Ma mi starò sbagliando" alle sue parole sono sbiancata.

"Ehm... d-dovrei andare in bagno" dico frettolosamente, e passandogli davanti arrivo al bagno che fortunatamente è libero.
Entro e chiudo a chiave la porta.

Poggio le mani sul bordo del lavandino e faccio dei respiri profondi.

Non può avermi scoperta, penso.

Alzo lo sguardo e lo punto sul riflesso che lo specchio mi mostra. A parte le guance arrossate i miei capelli sono apposto, persino il trucco non è colato e i vestiti non sono stropicciati.

Apro l'acqua e mi bagno le mani passandomele sulle guance, nella speranza di alleviare il rossore.
Respiro profondamente un'altro paio di volte e poi esco da quel buco di bagno.

Con disinvoltura torno al mio posto e faccio come se niente fosse accaduto.

Sì perché in fondo potrebbe solo averti scoperto, ma non è niente di che, mi riprende la mia coscienza.

"Stai bene?" mi poggia una mano sulla spalla, preoccupato.

"Si, sto bene" sospiro "In ogni caso rimango dell'idea che tu ti sia sbagliato, io non posso essere la tua compagna. È impossibile" dico tutto d'un fiato.

"Tutto è possibile Allison, in ogni caso se ti andasse di venirmi a trovare sappi che sono l'Alpha dei Dark Wolf e che sarai la benvenuta" mi rivolge un sorriso.

Io, che nel frattempo stavo bevendo l'acqua, mi ritrovo a tossire poiché questa mi è andata di traverso.

"Aspetta, quindi tu mi vuoi dire che sei Matthew Black, l'Alpha più spietato di tutta l'Alaska?" sussurro stizzita.

"Esatto" annuisce orgoglioso.

"Non è possibile... Fino ad ora mi sei sembrato un agnellino, non puoi essere spietato"

Lui si avvicina a me e mi sussurra all'orecchio "Oh mia piccola mate, certo che sono spietato, ma non con la mia compagna. Quando ti deciderai ad accettare il tuo destino sai dove trovarmi" e mi lascia un bacio dietro di esso.
Io a quelle parole sgrano gli occhi e lo sguardo pietrificata.

"Si avvisano i gentili passeggeri che l'aereo sta per atterrare, vi prego di allacciare le cinture. Grazie per aver viaggiato con noi" di nuovo, la voce dell'hostess mi risveglia dalla moltitudine dei miei pensieri.

"Cristo" mormoro, allacciando le cinture.

Non appena atterriamo mi sbrigo ad alzarmi e a prendere il mio bagaglio, con l'intenzione di andarmene il più lontano possibile da lì.

Non appena mi ritrovo fuori da quella lattina volante, ad attendermi c'è mia cugina Christine appoggiata ad una Porsche.

"Ciao cuginetta, questo è il regalo di tuo padre per te. È arrivato giusto stamattina"

"Hey Chris, che bello rivederti" l'abbraccio "Vediamo di provare questo gioiellino" dico, posando la valigia nel portabagagli e montando al posto del guidatore.

Faccio rombare il motore un paio di volte e poi parto a tutta velocità verso la mia nuova abitazione.

The Ruthless HunterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora