Chapter twenty-nine

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Ho passato la maggior parte del tempo a riflettere su cosa dire al nonno e a guardare fuori da una piccola finestra con la sbarre posizionata sopra di me, ma niente. Non ho la più pallida idea di quale cazzata raccontare a Seth, perché nel caso in cui dovessi sbagliare, e probabilmente sarà così, o io o Xander potremmo morire.

O magari entrambi.

Cara la mia lupa, sei utile quanto una spiga di grano per aprire queste manette.

Sbuffo e poggio la testa al muro.
E ora?

Continuo a pensare con lo sguardo assorto mentre osservo un punto impreciso del pavimento, ma è un biglietto che cade dalla finestra a sbarre ad attirare la mia attenzione.

Non sarà per caso un segno divino? La Dea Luna mi ha mandato una cartolina per dirmi che mi salverà?

Nonostante le catene riesco ad afferrare il foglio sul quale c'è scritta una "X", suppongo che sia da parte del mio nuovo amichetto.
La apro e leggo ciò che c'è scritto, è tutto descritto nei minimi particolari ed è proprio come avevo pensato: ha raccontato una versione della storia falsa.

La leggo un paio di volte per memorizzarla meglio e quando avverto il rumore di passi che si avvicinano alla mia cella mi gelo sul posto.

E adesso dove cazzo lo nascondo?
Mi viene la malsana idea di mangiarlo, e non avendo molte alternative lo faccio. Probabilmente è anche una delle cose più saporite che ho ingerito nelle ultime ore.

Almeno non verrai colta con le mani nel sacco e ne tu ne Xander morirete. Niente prove, niente casini.

Concordo con la mia lupa, forse per una volta ha ragione.
La porta della cella si apre di colpo e il volto di mio nonno mi si presenta senza di emozioni, lo sguardo penetrante di una persona che esige della spiegazioni. Io dal canto mio rimango impassibile, non ho intenzione di farmi influenzare in qualche modo da lui.

"Ci hai pensato bene?" Domanda con un tono che trasmette quasi rabbia, mentre i suoi occhi non lasciano trasparire nulla.

Io annuisco solo e lui mi fa cenno di incominciare a parlare mentre si siede su una sedia che una sua guardia ha portato.

Mi schiarisco la voce e cerco di assumere il tono sicuro di una persona che sta dicendo la verità, invece di quello incerto di una che sta sparando un'enorme cazzata.
"Ero seduta sui gradini che precedevano la porta d'entrata della villa e alternavo la lettura di un libro all'elaborazione di un piano per sterminare tutti i componenti del White Moon, sai che quando si parla di missioni non ammetto errori e calcolo tutto con meticolosa perfezione" spiego, e lui annuisce invitandomi a continuare "Xander era di fianco a me a farmi da guardia mentre ero impegnata e tutto d'un tratto un grande lupo nero è uscito fuori dalla foresta e ha preso ad avvicinarsi. Inizialmente io e lui eravamo convinti che facesse parte del branco, ma poi ci siamo resi conto che erano tutti all'assemblea da te organizzata, quindi non poteva essere così" stavo recitando il tutto come si recita un copione a memoria per uno spettacolo. E questo era il mio spettacolo.
"Il lupo nero ci ha osservati per qualche istante e poi ha ripreso sembianze umane"

"Chi era quel lupo?" Mi interrompe bruscamente mio nonno.

"Matthew Black, Alpha dei Dark Moon" dico senza battere ciglio, mentre dentro di me tutto è in subbuglio.

"E cosa voleva da te?" Continua a indagare.

Se ti stessi zitto probabilmente a quest'ora te l'avrei già detto, razza di idiota. Ma come facciamo ad essere parenti? Mah.

"Voleva portarmi a casa. Non era in se, e si vedeva. L'ho subito allontanato e gli ho detto che non avrei fatto ritorno con lui, che il mio posto era qui" lo dico con una calma e una convinzione che non mi appartengono, e avrei preferito rompermi tutte le costole piuttosto che dire una cosa del genere. Seth alza un sopracciglio e mi guarda sorpreso, mentre continua ad accarezzarsi la leggera barba bianca presente sul suo viso.
"Gli ho detto di andarsene e l'ho minacciato di morte, nel caso in cui non avesse voluto fare come gli avevo detto"

The Ruthless HunterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora