Chapter Thirty-five

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Quando arriverete al terzo point of view capirete di chi si tratta, buona lettura! :)

Scusate per eventuali errori di battitura, ma l'ho scritto in momenti diversi quando avevo tempo e non posso ricontrollarlo

Matthew's point of view

"Christine non capisci, io devo andare da lei. Non sopporto più questa distanza che ci separa e sento che potrei mandare tutto al diavolo da un momento all'altro" dico, e lei mi guarda con dolcezza sentendo la tristezza nel mio tono di voce.

Da quando abbiamo parlato al telefono non faccio che pensare a lei, non potrà venire qui perché potrebbe essere un rischio per il branco, ma cosa mi ferma dall'andare da lei?

"Matt lo capisco benissimo, ho provato la stessa cosa quando sono stata rapita e ogni giorno il mio pensiero era rivolto a tuo fratello, ma tu sei l'alpha e hai il comando. Se non ci sei tu qui a proteggere noi e il branco chi lo farà?" cerca di farmi riflettere, ma io ho già la risposta pronta.

"Affiderò il comando ad Andrew, lui è il mio beta e sa cosa fare, inoltre ora sta bene e anche se fosse non starò via a lungo" le spiego prendendo uno zaino e riempiendolo con cose che potrebbero servirmi.

"Va bene, se è quello che vuoi è giusto che tu lo faccia" dice ormai rassegnata scrollando le spalle "Ma fa' attenzione, mia cugina è in pericolo e lo sono anche le persone che la circondano. Mantieni alta la guardia" mi dice, mentre metto un cambio nello zaino e lo chiudo.

"Non lo farò" rispondo solo "Avvertirai tu gli altri?" Lei annuisce e io le sorrido, dopodiché mi avvio verso la porta ed esco di casa.

È arrivato il momento, Allison sto arrivando.

~~~

Allison's point of view

Samantha è via da un paio d'ore, ci ha lasciati per portare via il corpo dalla casa. Da allora io e Michael siamo rimasti a guardarci in silenzio, e io sono sbiancata al sentir pronunciare quel nome, come lui del resto.

Simon

No, non può essere.

"Tu pensi che... Si insomma, che sia veramente lui? Che sia veramente Simon?" Mi chiede d'un tratto Michael senza guardarmi in faccia, e io non so come rispondere. Del resto è la stessa domanda che mi sto ponendo io.

Scrollo le spalle e mi rilasso sulla sedia "Sinceramente? Non ne ho idea. Io non ho mai conosciuto Simon, non so che aspetto potrebbe avere ormai e di lui so ciò che mi è stato detto da Matthew, nient'altro" gli spiego sospirando e portandomi le mani sul viso "Anche se, si insomma, credevo fosse morto. Da come Matt aveva raccontato l'accaduto mi aveva fatto intendere ciò" dico poggiando la testa sulla mano, lui annuisce d'accordo con me, ma non dice altro "Insomma pensaci, se Matt stesso ha detto di aver visto il corpo di suo figlio dilaniato e senza vita, per quanto possa essere un immagine e un ricordo orribile, alla fine lui era presente e... E boh non lo so" dico alla fine, rifletterci mi porta solo più confusione.

Lui annuisce alle mie parole "Si hai ragione, ma nel caso in cui non fosse lui di chi potrebbe trattarsi?" Io scuoto la testa, non lo so davvero.

"E se dopotutto fosse vivo, invece?" Non mi giunge risposta da parte sua poiché nel momento in cui finisco di porre la domanda bussano alla porta.

Lui mi guarda e mi fa cenno di procedere mentre su trasforma per metà. Io estraggo la pistola dalla fondina alla caviglia e mi avvicino alla porta.

I colpi sul legno si fanno più forti e temo di non aver la lucidità di agire in tempo in questo momento.

Mi sporgo leggermente per guardare fuori dalla finestra e noto che si tratta di Matthew. Sospiro di sollievo e faccio cenno a Micheal di abbassare la guardia.

Ma cosa ci fa lui qui?

Apro la porta e me lo ritrovo davanti, una strana sensazione mista a felicità e paura si insinua dentro di me.

Gli sorrido ma traspare la mia preoccupazione.

Lui qui è in pericolo e poi non so, dovrei parlargli di Simon? Dovrei rischiare di dargli una falsa speranza che potrebbe portarlo solo a soffrire di più?

"Ehi non sei contenta di vedermi? Cos'è quell'espressione? Sei bianca come un cadavere" mi dice preoccupato.

"Ma no sarà una tua impressione, sto benissimo e sì, sono contenta di vederti" affermo stampandomi in volto una finta espressione tranquilla e abbracciandolo.

Oh Matt, se solo sapessi...

Lo stringo forte a me e avverto che la sua preoccupazione non cessa, ha capito che c'è qualcosa ma non sa di cosa si tratta. E non dovrà saperlo.

Michael si allontana lasciandoci soli, e si avvia dalla parte verso cui siamo noi e quando si trova alle spalle di Matt porta un dito davanti alle labbra per farmi cenno di stare zitta.
Di non dire niente, e io annuisco lievemente. Dopodiché sento la porta sbattere e rimaniamo noi due.

"Sicura che vada tutto bene? Tu e Mike avevate delle facce sconvolte, lo sai che con me puoi parlare" dice carezzandomi una guancia, e io porto la mia mano sopra la sua per bearmi ancora di più del suo tocco.

"Si, va tutto bene. Solo che nelle ultime ore ci siamo ritrovati a scontrarci con alcuni seguaci di mio nonno e siamo solo stanchi" spiego, dicendogli una mezza verità.

O una mezza bugia.

Faccio finta che la mia lupa non abbia detto nulla e osservo lui che annuisce e si tranquillizza.

"Capisco, ma ora puoi abbassare la guardia. Ci sono qui io a proteggerti" mi sussurra a fior di labbra per poi baciarmi.

Il bacio diventa sempre più passionale e dal modo in cui ci cerchiamo e da come lo approfondiamo è evidente quanto sia necessario, un bisogno.

"Non ce la faccio Allison, non resisto più" mi sussurra all'orecchio, prendendo poi a baciarmi il collo.

Mi prende in braccio e, continuando a baciarci, sale al piano superiore.

Simon's point of view

Sono seduto di fronte la scrivania dell'alpha, attendendo che lui entri.
Aveva detto di volermi parlare, non aveva aggiunto altro.

Dopo pochi istanti fa il suo ingresso nel suo ufficio e si siede davanti a me.

"Seth, di cosa volevi parlarmi?" Vado subito al dunque guardandolo con le braccia incrociate e un'espressione che non lascia trasparire nulla.

"Simon quante volte ti ho detto che puoi chiamarmi anche papà? Siamo soli e nessuno ci sente" mi riprende, sedendosi "Ad ogni modo ti ho fatto venire qui perché abbiamo un grande problema" inizia a spiegarmi, e io gli faccio cenno di continuare.

"Mia nipote, Allison Argent, è fuggita come ben sai e questa mattina i miei informatori mi hanno detto che Jason, l'uomo che avevi mandato a pedinarla, si è suicidato. Evidentemente era stato messo alle strette, e fin qui non mi ero posto il problema. Era un rischio calcolato, ma si è lasciato sfuggire il tuo nome. Ovviamente non sanno chi tu sia, ma non possiamo rischiare" conclude.

"Quindi cosa dovremmo fare a questo punto? Come tu hai detto non conoscono la mia identità e non sanno chi io sia, non vedo il problema" rispondo con scetticismo.

"Trovando le persone giuste potrebbero risalire a te, perciò d'ora in avanti non uscirai di qui" asserisce e capisco dal suo tono che non posso, anzi, non devo.

Uscendo dal suo ufficio mi imbatto una delle sue guardie fidate, Xander credo che si chiami, e ha uno sguardo strano.

Non mi fido.

The Ruthless HunterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora