4. Transfiguration and strange conversations

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Trasfigurazione e conversazioni strane

Hermione non aveva accennato al fatto che Erbologia era una materia che lei seguiva in più dal terzo anno. Quasi tutti i Grifondoro avevano continuato a seguire il corso e così, a quanto pareva, anche i Serpeverde. «Lo seguono tutti!» aveva detto Hermione in sua difesa quando Fred mi aveva detto che non era necessario seguire il corso.
Non ero arrabbiata, avevo solo una paura tremenda degli insetti. La serra di Erbologia era abbastanza calda, nonostante fosse autunno. L'insegnante di Erbologia, la professoressa Sprite, era una donnina tozza e bassa con i capelli grigi e un viso amichevole. Io, Hermione, Fred e suo fratello George eravamo seduti uno accanto all'altro al tavolo popolato dalla maggior parte dai Grifondoro mentre i Serpeverde erano tutti disposti al tavolo di fronte al nostro che strappavano foglie alle piante.
La professoressa Sprite porto la classe al silenzio prendendo la parola
«Ragazzi, silenzio! Oggi godiamo della presenza della Signorina Blackwood ch...» ma fu interrotta da dei fuochi a forma di girandole che volavano e scoppiettavano da tutte le parti, sotto i tavoli, sulle teste delle persone e nelle piante. Accanto a me Fred e George ridevano.
«Fuochi Forsennati Weasley» mi sussurrò Fred, ci guardammo con uno sguardo complice e me ne passò un paio da sotto il tavolo e li gettai nella borsa. «Non si sa mai» pensai.
«Stupeficium!» la professoressa Sprite puntava la bacchetta sui fuochi d'artificio e quelli esplodevano creando piccoli coriandoli di fumo colorato. La professoressa lanciò un'occhiata a Fred e George e poi torno a mettere dei vasetti sul bancone.
«Come stavo dicendo...» disse continuando a spostare vasi «la Signorina Blackwood seguirà i corsi con noi almeno per le prossime due settimane.» ci fu un'altra momento di pausa, seguito da vari sbadigli dal tavolo dei Serpeverde. Io e Draco ci fissammo per un istante prima che la professoressa riprendesse a parlare «Allora... Oggi cureremo delle ciliegie della pazzia per contribuire a preparare altre pozioni Ossofast per l'infermeria » la professoressa prese a spiegare cosa dovevamo fare per focalizzare il veleno delle ciliegie per la pozione.
La professoressa fece levitare a ognuno di noi un vaso e ci augurò buon lavoro. Hermione frugava velocemente nella borsa alla ricerca di qualcosa e imprecava
«Che succede?» chiesi a Hermione che era sotto al tavolo.
«Trovata!» esclamò Hermione risalendo in superficie con la bacchetta in mano «Diffindo» disse Hermione al suo vasetto per tagliare accuratamente le parti delle ciliegie, ma appena pronunciato l'incantesimo, la sua bacchetta si trasformò in un pollo di gomma. Fred e George ridevano come matti e io cercavo di trattenermi. «Fred» dissi girandomi verso di lui e dare le spalle a Hermione per cercare di trattenere le lacrime da risata trattenuta.
Dopo molte proteste di Hermione, George le restituì la sua vera bacchetta.
«Non hai sostituito anche la mia vero?» dissi con un sorriso seguito da un suo cenno del capo. «Diffindo» dissi sperando che la mia bacchetta non mi colpisse in testa. Le parti della pianta che dovevano essere rimosse furono tagliate via e le gemme con i fusti erbacei idratate.
Dopo un'ora di lavoro le piantine furono ritirate dalla professoressa Sprite.
Stavamo andando a lezione di Trasfigurazione quando incontrammo Draco e un gruppetto di ragazzi sbarrarci la strada. Draco disse ai due ragazzi dietro di lui di andarsene.
«Posso parlare con Daphne?» chiese Draco a Fred, George e Hermione.
«Te lo puoi scordare, furetto» disse Fred scandendo bene l'ultima parola. Furetto? A quel punto mi lasciai sfuggire una risata. Non riuscivo a immaginare Draco versione furetto, era un'immagine veramente divertente.
«Non è divertente» disse Malfoy trattenendo un ghigno.
«Oh sì che lo è» risi di nuovo. Lanciai uno sguardo ai miei amici e mimai con le labbra un "torno subito" e svoltai nel corridoio con Draco. Prima che uno dei due potesse dire nulla mi trascino in uno stanzino. Uno stanzino molto piccolo perché quasi tutto lo spazio era occupato da scope.
«Raccontami la storia di quando sei diventato un furetto» dissi scandendo lentamente la parola. Stavo ancora ridendo, non riuscivo più a fermarmi. Era senza dubbio la giornata in cui avevo riso di più in tutta la mia vita.
«In poche parole ho offeso San Potter e un professore che in realtà si è rivelato un Mangiamorte sotto l'effetto della pozione Polisucco mi ha trasformato in uno splendido furetto. Contenta?» il mio buon umore svanì non appena lui pronunciò la parola "Mangiamorte" e mi ritornarono in mente le parole di Fred e di Hermione questa mattina. Draco era veramente un Mangiamorte? Dove stargli lontana per il mio bene? Gli sorrisi debolmente cercando di levarmi quel pensiero dalla testa.
«Ehi stai bene?» disse fissandomi con i suoi occhi di ghiaccio.
«S-si» mi era diventata la gola incredibilmente secca. La lezione di Trasfigurazione sarebbe iniziata a momenti. Uscii dallo sgabuzzino e mi diressi verso l'aula della professoressa McGranitt.
I posti erano già tutti occupati tranne due in ultima fila. Draco fece il suo ingresso poco dopo di me e si sedette vicino a me.
«Tutto okay?» mi mimò Hermione con le labbra. Mi limitai ad annuire.
Quando la professoressa entrò, non perse tempo e ci spiegò subito cosa dovevamo fare: «Farò levitare delle bocce tra i vari banchi e voi dovrete estrarre una pergamena con su scritto in cosa dovete trasfigurare il vostro compagno» e così detto per ogni banco c'era una boccia di vetro piena di pergamene. Io e Draco mettemmo le mani nella nostra nello stesso momento, facendo toccare le nostre mani.
«Prima tu» mi disse gentilmente Draco. Pescai il mio biglietto e lessi cosa c'era scritto: Furetto. Bastò quello a tirarmi un po' su di morale.
«Al mio tre, mostrerete il biglietto al vostro compagno e dopo le ragazze trasfigureranno per prime. Pronti... Tre» disse la McGranitt.
Girai il foglio verso Draco, sul suo c'era scritto "Veela" . Avevo letto delle Veela, erano creature dall'aspetto di donne bellissime in grado di incantare le persone con la loro bellezza ma che quando si arrabbiavano perdevano il controllo e si trasformavano in creature orrende. Le Veele avevano capelli dorati molto lunghi e la pelle candida.
Pronunciai la formula per trasformare Draco in un furetto e in un istante un piccolo animaletto bianco era accovacciato sulla sedia, mi sfuggì una risatina e mi coprii subito la bocca con la mano.
«Eccellente signorina Blackwood» e con un colpo di bacchetta la professoressa riportò Draco alla normalità. La McGranitt lesse il foglietto di Malfoy «Veera. Buona fortuna signor Malfoy. Io resterò qui nel caso lei si incanti»
In pochi secondi mi sentii come se fossi fatta di gomma, i miei capelli già lunghi stavano solo cambiando colore, però non riuscivo a immaginare come stesse diventando la mia faccia. La sensazione di gomma era sparita. Draco sembrava ipnotizzato e si avvicinava. La Professoressa lo interruppe con uno schiocco di dita e lui sembrava essersi risvegliato. Con un colpo di bacchetta i miei capelli tornarono argento e la sensazione di gomma tornava.
«Molto bene» disse la McGranitt continuando a passare tra le varie coppie a supervisionare.
«Che aspetto avevo?» chiesi a Draco. Sembrava ancora un po' stordito. Scosse la testa come per scacciar un brutto pensiero.
«Potete andare» ci congedò la professoressa prima che io potessi avere una risposta. Hermione e Fred mi travolsero non appena uscii dalla porta.
«Allora di che avete parlato?» mi chiese Hermione frettolosamente trascinandomi verso le scale.
«Di nulla... Solo di come si era trasformato in furetto»
Hermione e Fred mi portarono davanti al ritratto della Signora Grassa ma io li fermai prima che mi trascinassero nella loro Sala Comune.
«Ragazzi io devo andare a prendere gli altri libri, ci rivediamo davanti al l'aula di pozioni» abbracciai tutti e due e corsi verso i Sotterranei.
Mi era venuto un mal di testa incredibile e avevo bisogno di stendermi sul letto cinque minuti.
Appena arrivata nella stanza di Malfoy gettai la borsa in un angolo e mi buttai di peso sul letto, affondando la faccia nel cuscino.
«Beh ciao» quella voce estranea mi spaventò a morte. Alzai la testa di scatto, in un angolo seduto su una poltrona c'era un ragazzo alto, scuro e oggettivamente bello. L'avevo visto qualche ora prima con Draco, era uno dei due ragazzi che lo seguivano.
«Blaise» si presentò il ragazzo.
«Daphne»
«Che ci fai qui?» mi chiese poi.
«Ci vivo temporaneamente, tu?»
«Cercavo Malfoy» chissà quante persone avevano il permesso di entrare nella sua stanza. In quel momento Draco fece la sua entrata trionfale e ci guardava perplesso. Solo in quel momento Blaise si alzò e gli andò incontro. Dallo sguardo che si scambiarono capii che dovevano parlare di qualcosa di importante. Allora mi alzai dal letto, presi la borsa e uscii dalla stanza.
La prima cosa che mi veni in mente di fare fu quella di andare da Hermione sperando che la signora Grassa mi facesse passare. Avevo sentito Hermione dire la parola d'ordine, speravo che questo bastasse.
«Parola d'ordine?» mi chiese la Signora Grassa squadrandomi.
«Mimbulus Mimbletonia» dissi cercando di sembrare il più sicura possibile. Il quadro si mosse lasciando scoperto un passaggio un po' più piccolo della sua cornice.
Entrai nella Sala Comune dove trovai solo Hermione davanti al fuoco intenta a scrivere qualcosa su una pergamena. Attirai la sua attenzione con un colpo di tosse. Appena mi notò mi corse incontro e mi stritolò in un abbraccio.
«Che ci fai qui?» mi chiese con tono allegro. Avevo seriamente bisogno di dormire 5 minuti, stavo per svenire.
«Blaise doveva dire una cosa a...» mi lasciai sfuggire. Avevo troppo mal di testa per pensare lucidamente. Ora sicuramente avrei dovuto dire a Hermione che condividevo la stanza con Malfoy, perfetto.
«Zabini? Che cosa doveva dirti? L'unico a cui dice le cose è Malfo...» il suo sguardo sembrava raffreddarsi e diventava un misto di paura e rabbia.
«Perché non ci hai detto che stavi da Malfoy?» disse Hermione dura.
«Perché dopo tutto quello che avevate detto su di lui...» cercai di giustificarmi
«Adesso torna tutto, perché lui ti voleva parlare, perché si sedeva accanto a te, perché non ti ha mai offeso in nessuno modo... Perché nessuno sa dove stai... Dovevi dircelo, avremmo potuto fare qualcosa»
«Contro una decisione della McGranitt e di Piton? Hermione ho sentito che Piton se la prende con qualsiasi persona si imbatta sul suo cammino e non mi va di fare la parte della nuova arrivata che mette in crisi anni di certezze» avevo bisogno di sfogarmi, non volevo sbottare così contro Hermione che non c'entrava niente in questa storia.
«Scusa non volevo farti pressioni»
«Davvero avrei dovuto dirvelo dall'inizio» ammisi a mia volta. Ci sorridemmo e ci abbracciammo, la implorai di farmi dormire un po e di svegliarmi quando sarebbe stata ora di andare a lezione di pozioni.
Salii la scala a chiocciola che portava al dormitorio femminile e mi sdraiai sul letto a baldacchino di Hermione.
Mi sdraiai su un fianco a iniziai a pensare, mio malgrado, a Draco. C'era, veramente la possibilità che fosse un Mangiamorte? Quel ragazzo tutto ghiaccio poteva essere veramente dalla parte della più Oscura anima di tutti i tempi?

You Can't Turn Back|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora