31. Draco

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«Com'è andata quest'ora?» entrò Dakota tutta pimpante, seguita da Diggory.
«L'ora più noiosa della mia vita» annunciò Daphne incrociando le braccia al petto. Se non avessi saputo che stava fingendo, ci avrei creduto anche io.
«Almeno su qualcosa siamo d'accordo» cercai di stare alla sua altezza. Lei era brava a fingere, ma io avevo anni di esperienza nel disprezzare le cose. Da quanto conoscevo Dakota, sapevo che non avrebbe rinunciato a farci legare. Se il nostro piano avesse funzionato saremo stati di nuovo insieme. Almeno per un po'. Ma sempre meglio di niente, la sua assenza era insopportabile.
Anche se quella situazione non mi piaceva, piani su piani, finzioni su finzioni... Qualcosa stava funzionando.
«Ehm d'accordo...» la rossa si fermò per riflettere «Voi passerete più tempo insieme. Almeno un'ora al giorno. A partire da domani. È deciso» la ragazza non accettò scuse e ci minacciò di trasformarci entrambi in furetti se non l'avessimo assecondata.
Vidi Daphne mordersi il labbro, lo faceva quando le veniva da ridere.
«Fantastico» replicò sarcastica roteando gli occhi.
«Ci vediamo a cena» rispose la rossa prendendomi un braccio e trascinandomi fuori. Prima di uscire riuscii a fare un lieve occhiolino a Daphne. Sorrideva. Dio quanto avrei voluto baciarle quel sorriso.
Tutte le volte che mi allontanavo da lei sentivo una stretta allo stomaco.
Quanto mi mancava stringerla a me, baciarla, toccarla. Era doloroso dover stare lontani per così tanto tempo e sapere che lei e Diggory stavano insieme. Lui poteva baciarla senza che nessuno si facesse del male. Anzi se avesse continuato si sarebbe fatto male lui. Per mano mia.
Quando Daphne mi ha detto che si erano ubriacati e che non si ricordava nient'altro che il loro bacio. Dio volevo andare a cercarlo per ucciderlo. Un conto era baciarla perché dovevano mantenere una copertura, un altro era farlo quando erano da soli.
«Sei silenzioso. Che ti prende?» mi chiese la ragazza con cui ero costretto a condividere la stanza.
«Sono sempre silenzioso» obiettai.
«Touché»
«Perché ci tieni tanto che io leghi con quella ragazza?» Dio quanto era difficile dirlo. Era orribile definire la ragazza che si ama come una delle tante.
«Posso dirti la verità?» annuii.
«Se voi legate, magari potrebbe nascere qualcosa tra di voi, allora sarebbe lei a sentirsi in colpa perché tu sei il mio migliore amico.»
«Come hai fatto tu con lei» continuai. Mi aveva raccontato la sua versione della storia, e non differiva molto con quella di Daphne. Si era fatta il suo migliore amico e adesso sperava che succedesse il contrario. Che persona subdola e calcolatrice.
Lei annuii. «Non vorrei usarti però voglio che lei sappia cosa significa»
Stavo per dire una delle cose più difficili e false che avessi mai potuto dire:
«Tanto non provo niente per lei»
«Quindi mi aiuterai?»
Ero davanti a un bivio: aiutare quella ragazza e usarla a mia volta per passare più tempo con la mia ragazza oppure non aiutarla e rischiare di farci scoprire.
«Ci penserò» risposi secco.
Cacciò un urletto di gioia e mi abbracciò. Quella ragazza era veramente espansiva. Non c'era nemmeno da pensarci, rimasi con le mani in tasca e non ricambiai l'abbraccio.
Avevo promesso che non l'avrei toccata con un dito, e Draco Lucius Malfoy mantiene sempre le sue promesse.
«Quanto sei acido.»
«Sono fidanzato, è diverso. Non credo tu sappia cosa significa»
Si mise a ridere. Ma che problemi aveva?
«Allora, domani mattina andremo ad Hogsmeade e...»
«Frena l'entusiasmo io non verrò» sapevo che Daphne non aveva il permesso firmato e se c'era una possibilità di passare un'intera giornata con lei, l'avrei sfruttata al massimo. Carpe diem no?
«Meglio! Nel senso, potrai anzi dovrai passare tutta la giornata con Daphne. Altrimenti ti trasformo un furetto»
Sbuffai e accettai quella sua "assurda" richiesta.
Arrivammo nella Sala Grande e appena ci sedemmo al nostro tavolo, Pansy mi si buttò addosso.
Era orribile baciarla, le sue labbra non erano morbide e non mi mordeva il labbro quando mi baciava. Non sorrideva sulle mie labbra e quando lo faceva non aveva quel bellissimo sorriso che avrei baciato all'infinito.
«Dracuccio mio mi sei mancato» quanto odiavo quell'appellativo.
Mi sedetti vicino a Zabini, come sempre, ma questo non impedì alla sanguisuga di attaccarsi al mio braccio destro.
«Amico hai una faccia»
«Grazie Blaise lo so»
«Ti manca proprio eh» quell'idiota grazie a Dio aveva abbassato il tono di voce. Guardai la ragazza al tavolo dei Grifondoro, cercando di non farmi notare.
Quando incrociai il suo sguardo dovetti concentrarmi il più possibile sulle parole di Zabini per non andare da lei. In questa storia lui era la nostra àncora.
«Ti ricordi quando Dakota ha cercato di baciarti?» annuii mentre addentavo un pezzo di pane.
«Io ero con Daphne. Tu non immagini quanto sia faticoso trattenerla quando è incazzata» sorrisi quando il mio amico mi disse quella frase. Immaginavo come fosse dover trattenere una ragazza gelosa e incazzata.
Lanciai uno sguardo al suo tavolo e la vidi alzarsi e uscire. Stavo per alzarmi anch'io ma Zabini mi trattenne.
«Amico, è difficile trattenere anche te» sospirai. Avrei dovuto aspettare una notte. Una sola notte e poi sarei stato con la mia ragazza.
***
Quando io e la rossa arrivammo in biblioteca trovammo Daphne addormentata su un libro, con la bocca leggermente schiusa. Quanto era bella.
«Daphne... Daphne» la scuoteva dolcemente Dakota.
Daphne emise un lamento «Spegnete il sole!» odiava quando la luce la abbagliava di prima mattina appena sveglia. Ecco perché quando era con me tenevo sempre le tende chiuse.
«Buongiorno principessa» cercai di sembrare divertente e anche un po' strafottente. La rossa rise.
Daphne aprì un occhio e mi guardò.
«Che ci fa lui qui?» chiese con la voce ancora impastata dal sonno.
Notai solo in quel momento dove si trovava. Era vicino allo scaffale del libro scavato. Sicuramente ci aveva messo qualcosa. 
«Oggi starete tutto il giorno insieme, mentre noi saremo ad Hogsmeade. Approfittate di questi momenti per legare» la rossa mi baciò sulla guancia prima di andare via.
Mi sedetti accanto alla mia bionda preferita che aveva ancora gli occhi chiusi.
«Se ne è andata?» chiese. Mi guardai attorno, la biblioteca era deserta e noi eravamo ben nascosti dietro lo scaffale.
«Si» aprì gli occhi e mi sorrise dolcemente. Era bella anche appena sveglia. Aveva la guancia poggiata sulle pagine di un libro e i capelli biondi le ricadevano sul viso.
Le spostai i capelli dietro le orecchie. Si alzò e si stiracchiò, strofinandosi gli occhi facendo sbavare quel poco di trucco che aveva.
Si avvicinò e si sedette sulle mie ginocchia.
«Buongiorno principessa eh?» disse ridendo.
«Ti ho già detto quanto amo il tuo sorriso?» dissi baciandoglielo. Dio quanto mi erano mancate le sue labbra. Sapevo di essere ripetitivo ma era la verità. Era come la droga, ne assaggiavi un po' e ne volevi sempre di più.
«Un giorno intero insieme. Mi sembra un sogno» disse baciandomi. Una cosa era sicura, l'avrei baciata ogni secondo, ogni centimetro.
Approfondii il bacio accarezzando la sua lingua con la mia mentre con la mano le accarezzavo la gamba. In quegli attimi mi ritornarono in mente le immagini di tutto quello che era successo in quei mesi. Stavamo insieme da quasi due mesi ma mi sembravano molti di più. Erano successe davvero troppe cose.
Mi alzai dalla sedia con lei in braccio e la feci sedere sul tavolo. Le accarezzai un ginocchio e le separai le gambe piazzandomici in mezzo. Mi morse il labbro facendo risvegliare il mio amico ai piani bassi. Mi allacciò le gambe dietro la schiena e mi avvicinò ancora di più a lei. Entrambi volevamo un contatto che quella situazione non poteva offrirci. Mi separai da lei e le accarezzai le labbra con il pollice, a quel punto mi accarezzò la mano e iniziò a baciarne ogni dito. Dio mi faceva impazzire.
«Andiamo da qualche parte» mi disse avvicinandosi di nuovo, senza baciarmi però.
«Settimo piano?» proposi.
«Settimo piano.» sorrisi e la baciai un'ultima volta prima di portarla in quel posto dove tutto era solo per noi.

You Can't Turn Back|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora