Draco
- Davvero ha detto così? - mi chiese il mio migliore amico, mentre beveva un sorso di Firewhiskey e mi passava la bottiglia.
Annuii.- Non farci caso amico, è sotto incantesimo, non lo pensa veramente -
Magari aveva ragione. Però se non avesse voluto ricordare, davvero non avrebbe voluto avere nulla a che fare con me.Continuavo a bere, e Blaise mi guardava con fare preoccupato.
- Dio amico, sei propio a pezzi -
- Non so cosa fare Blaise - dissi mentre mi passavo una mano tra i capelli, scompigliandoli.
- Aspetta che sia lei a venire da te -
- Non lo farà mai -Mi stavo scervellando su milioni di modi per stare con lei, per farle tornare il desiderio di ricordare.
- Harley - dissi in un momento di illuminazione.
- Chi? -
- Harley è suo fratello, si vorrà ricordare di lui - mi alzai dal letto e uscii di corsa, diretto al dormitorio dei Grifondoro.- Malfoy che ci fai qui? - chiese San Potter dal divano della sala comune.
- Hai visto Harley? -
Fece un cenno del capo per indicare che si trovava nei dormitori.
Salii i gradini della scala a chiocciola a due a due e entrai nella stanza dell'interessato.
- Avanti eh - disse sarcastico.
- Devi aiutarmi -
- Perché dovrei? -
- Perché riguarda tua sorella-Harley si fermò e mi guardò allarmato. Almeno qualcosa in comune l'avevamo.
- Cosa succede? -
- Tu sai che ha dimenticato tutto? - il fratellone sputò l'acqua che stava bevendo e si avvicinò.
- Cosa? - chiese scandalizzato.
- Ha dimenticato tutto. Ha una percezione della realtà completamente diversa. Non si ricorda di te, della morte dei vostri genitori, di me, dei Mangiamorte... Per lei è come se per tutto questo tempo avesse normalmente frequentato le lezioni e basta - spiegai tutt'a d'un fiato.Il Blackwood maggiore aveva iniziato a passarsi ripetutamente una mano tra i capelli e il suo respiro aveva accelerato.
- Non si ricorda niente? -
- E non vuole ricordarsi. Ed è qui che entri in gioco tu -
- Vorrà conoscere suo fratello - continuò.Uscimmo dalla stanza e andammo alla ricerca di Daphne.
Doveva funzionare.
- Daph - la chiamai. La ragazza girò gli occhi come faceva sempre e ci rivolse uno sguardo scocciato. Dio come mi mancava. Mi mancava più dell'ossigeno.- Ti avevo detto di starmi alla larga - sputò acida, mentre il biondo accanto a me se la rideva sotto i baffi.
- Lo so, ma devi ricordarti almeno di lui -
- Non voglio ricordare -
- È tuo fratello - la interruppi. Lei spalancò la bocca e guardò Harley, poi iniziò a ridacchiare.- Io non ho un fratello - scandì bene ogni singola parola.
Era veramente testarda e orgogliosa. Capivo che quella situazione era del tutto nuova e che poteva spaventare, ma rifiutare di vedere la verità peggiorava solo le cose.
- Daphne, io ti amo, ma sei testarda come un mulo - presi un respiro e guardai come la sua espressione comunicasse una marea di sensazioni contemporaneamente.Era spiazzata, non si aspettava che le avrei detto una cosa del genere e non si aspettava che le dicessi che l'amavo.
- In questo momento quelli che hanno la testa meno compromessa siamo io e tuo fratello - continuai.
Lei se ne stava di fronte a noi con le braccia conserte mentre si tormentava il labbro inferiore con i denti.- Come facciamo a convincerti che è vero? -
- Voglio ricordare -
Per poco non la baciai.
Cercai di focalizzare quello che Lumacorno ci aveva detto. Stimolare sensazioni. Avevo già un paio di idee.
Harley salutò la sorella e se ne andò.- Vuoi ancora che ti stia alla larga? -
Lei roteò gli occhie sbuffò, ma in fondo in fondo tratteneva un sorrisetto. La mia piccola.- Voglio ricordare, e se per farlo avrò bisogno di te... dovrò farmene una ragione -
Forse anch'io avrei dovuto farmene una ragione: lei non ricordava niente ed era del tutto normale respingere quello che considerava un "estraneo".
- Sai che ricordare, implica anche ricordarsi di me? - cercai il più possibile di mantenere la distanza per non infastidirla.
- Purtroppo si -
Studiavo attentamente il suo viso, sembrava volesse nascondere che io realtà quella situazione le piaceva.
Mi ficcai le unghie, per quanto corte esse fossero, nei palmi, per impedirmi di fare qualcosa di cui mi sarei potuto pentire.- Ti stai trattenendo - affermò lei avvicinandosi mordendosi il labbro.
- Si e non immagini quanto sia difficile - la ragazza rise e si leccò le labbra.
- Ti senti bene? -
- Non fare l'innocentina, ti conosco - era ora di invertire i ruoli. Fanculo il fatto di starle lontano, non poteva provarmi e mettere a dura prova il mio autocontrollo.- Ah mi conosci? -
La presi per i fianchi e mentre la facevo indietreggiare verso il muro, le accarezzavo la pelle.
- So che effetto ti faccio -
- Ah sì? E che effetto mi faresti sentiamo - aspettavo che me lo chiedesse.
- Innanzitutto, ti vengono i brividi ad ogni mio tocco - dissi andando a verificare l'ipotesi.Conoscevo il suo corpo, il modo in cui reagiva quando la toccavo, quando le parlavo, tutto.
- Poi adori quando ti sussurro all'orecchio - dissi mordendole piano il lobo, notando quanto il suo respiro si fosse fatto irregolare. Scacco.- Infine, mi mordi sempre il labbro quando ti bacio -
Eravamo praticamente attaccati, le nostre labbra erano talmente vicine che riuscivo già a sentirne il sapore.
- Malfoy, tra noi non potrà esserci mai niente -
- Allora perché in questo momento vorresti baciarmi? -Scacco matto.
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You Can't Turn Back|| Draco Malfoy
FanfictionIl cappello parlante non era riuscito a prendere una decisione e finché Daphne Blackwood non sarebbe stata smistata avrebbe dovuto condividere la stanza con Draco Malfoy. «Piantala, quello lì non ti fa lo stesso effetto che ti faccio io» disse con f...