Come il mare in tempesta
Mi persi in quelle due pizze grigie che erano i suoi occhi, simili ad un mare in tempesta pronto a farti affogare.
Ed era così che mi sentivo, perennemente in bilico tra il vivere e il precipitare.
E lui era come il mare, tanto pericoloso quanto meraviglioso.
Mi aveva lasciata lì e io non potendogli dire quello che mi aveva detto Zabini, lo avevo lasciato andare. Stavo camminando nella direzione opposta alla sua, diretta in un luogo sconosciuto. Sicura del fatto che lui non sarebbe tornato in stanza decisi di dirigermi nei sotterranei.
Non appena la porta di pietra scivolò di lato, un brivido di freddo mi affiorò sulla pelle.
«Draco sembrava parecchio turbato prima, sai?» la voce acuta e irritante di Astoria Grengrass mi fece sentire peggio di quanto già non mi sentissi. Possibile che ogni volta che entravo in sala comune, qualche Serpeverde mi faceva domande su Draco?
«Voglio dire, lo era fino a quando non abbiamo deciso di vederci stanotte... Non vedo l'ora» continuò con il suo tono malizioso e strafottente che mi fece arricciare il naso dal fastidio. La ignorai e mi diressi direttamente in camera di Malfoy.
La bottiglia di Firewhiskey poggiata sul comodino sembrava maledettamente invitante. Un goccio non mi avrebbe fatto male. Merlino lo pensavo ogni volta e poi la situazione degenerava.
Mentre il liquido ambrato si faceva largo nella mia gola, notai una nota leggermente diversa.
«Cosa avete fatto tu e Zabini?» chiese la voce fin troppo familiare di Draco Lucius Malfoy.
«Parlato» dissi senza avere alcun controllo sulla mia lingua.
«Di cosa?» chiese poi il biondo.
«Di te»
Non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo. Perché non riuscivo a controllarmi e dicevo solamente la verità...
«Mi hai messo del Veritaserum nella bottiglia?!» sbottai furiosa a quello stupido furetto. Tanto qualsiasi cosa mi avrebbe chiesto avrei dovuto dire la verità, tanto valeva insultarlo sinceramente.
«S-sei proprio un bastardo! Uno stronzo! Sei solo una serpe egoista e...»
«Vorresti baciarmi»
Mi morsi la lingua per non dire quel cavolo di monosillabo. Sentivo il sapore di sangue a causa della forza con cui mi stringevo la lingua. Il mio orgoglio mi imponeva di non dargliela vinta ma era difficile sotto l'effetto di una pozione così potente.
«Si» dissi infine in modo strozzato.
«Mi credi adesso?» aggiunsi poi.
Astoria Greengras fece il suo ingresso teatrale e indesiderato proprio in quel momento.
«Dracuccio...» disse sculettando verso di lui «preferisci il completino rosso o quello di sempre?» stavo per vomitare. Ancora una volta il mio orgoglio mi impedì di andarmene via. Mentre attendevo che quella serie di sussurri e occhiatine finissero, scorsi una piccola boccetta nella penombra, ma non feci in tempo a capire cosa fosse che Draco sussurrò qualcosa alla Greengrass che mi rivolse uno sguardo di superiorità e se ne andò.
Ovvio che mi pentivo di aver bevuto da quello schifo di bottiglia, altrimenti non mi sarei ridicolizzata ammettendo di volerlo baciare.
«Ti credo»
«Bene. Quanto dura l'effetto della pozione?»
«Più o meno un'ora» disse. Erano passati poco più di dieci minuti e non volevo rischiare di incontrare qualcuno e di spifferargli la prima cosa che mi passava per la mente. Così mi avviai con noncuranza verso il divanetto verde vicino alla finestra e mi sedetti ad osservare il lago.
«Non mi parlerai vero?» lo ignorai, continuando a guardare fuori dalla finestra. Ovvio che non gli avrei parlato!
Cercavo di fare mente locale, cercando di ricordare quello che avevo letto un po' di tempo fa su come limitare o eliminare l'effetto del Veritaserum.
«A che ora devi vederti con la Greengrass? Così ti lascio la camera libera» dissi soddisfatta di essere riuscita a tirare fuori un tono glaciale.
«Non penso che mi vedrò con lei»
«Allora forse "non" ti vedrai con lei dopo cena, cioè tra poco, quindi tolgo subito il disturbo» dissi alzandomi, mettendo nello zaino qualche vestito e ignorando i tentativi di Malfoy di fermarmi mentre uscivo dalla porta, diretta al dormitorio Grifondoro.
Qualsiasi persona mi fermasse gli dicevo che ero di fretta e camminavo non troppo velocemente in modo da non attirare l'attenzione.
«Oh tesoro sembri turbata? Posso chiederti il perché? O preferisci di no... Certo ti capisco. Anche a me è successo una volta, una storia con il barone nel quadro del quinto piano...»
«Signora Grassa, potrei entrare?» il quadro all'ingresso della sala comune aveva l'abitudine di straparlare e spesso ci si perdeva un sacco di tempo lì davanti. Pronunciai la parola d'ordine e il quadro mi favorì l'ingresso alla sala comune rosso-oro. Seduta davanti al camino Hermione stava leggendo un libro e accanto a lei, Harry lucidava la sua scopa.
«Ciao ragazzi» Hermione alzò gli occhi dal libro e mi venne ad abbracciare, dopodiché mi sedetti per terra di fronte a loro.
«Ciao Daphne» mi disse Harry rivolgendomi un sorriso.
«Hermione potrei dormire qui stanotte?» chiesi a bassa voce.
«Che ti ha fatto Malfoy?! Nono adesso mi racconti tutto. Scusa Harry dobbiamo andare» disse prendendomi per il braccio e portandomi su per la scala a chiocciola, diretta al dormitorio femminile stranamente vuoto.
«Doveva vedersi con Astoria Greengrass»
«E ti ha chiesto di liberargli la camera?!» chiese incredula.
«No me ne sono andata io»
«E non ha provato a fermarti?!»
«Si ci ha provato ma l'ho ignorato»
«Daphne senza offesa, ma che diamine ti è passato per la testa?!?» chiese ancora più incredula di prima.
«Mi aveva rifilato del Veritaserum!» cercai di giustificarmi.
Hermione aveva la bocca spalancata dallo stupore.
Le raccontai la storia dall'inizio, del sogno, della ferita, di Harley, di Zabini, del ripostiglio, dell'"interrogatorio", omettendo però l'episodio del lago.
Mentre rivivevo mentalmente quella giornata, mi resi conto di quanto effettivamente surreale fosse stata.
«Hermione sei ancora viva?» dissi sventolandole una mano di fronte agli occhi.
Lei si riscosse dalla sua trance e mi guardò con una scintilla maliziosa nello sguardo.
«Cos'è quello sguardo?»
«Malfoy è pazzo di te» per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva. Scossi la testa. Probabilmente Hermione si era bevuta qualche sorso di troppo di Firewhiskey. Sinceramente era l'ultima cosa che avrei potuto pensare. Al primo posto c'era la possibilità che volesse solo divertirsi, al secondo posto la possibilità che volesse prendersi gioco della nuova arrivata e, medaglia di bronzo, la possibilità che fosse una scommessa, magari fatta con Zabini.
«Sì, il mio cervello non fallisce mai.»
«Certo, certo strega più brillante della sua età» risposi tirandole un cuscino, accompagnato dalla sua faccia sarcasticamente indignata.
«Ora dimmi, come si annulla l'effetto della pozione?» dissi poi. Hermione scomparì dalla mia visuale per poi tornare qualche secondo dopo con in mano un libro di pozioni.
«Allora, si può ricorrere all'Occlumanzia, ma è troppo rischioso... Esiste un antidoto, ma dubito che Malfoy lo abbia preparato» una visione mi riempì la mente.
«C'era una piccola fiala nella sua stanza... Pensi che potrebbe essere quella?»
«Non so, che colore era?» rispose la riccia pensierosa.
«Azzurra credo»
«È quella. Devi tornare lì a prenderla» disse con tono deciso indicandomi un paragrafo del libro.
"Se l'effetto della pozione non svanisce entro un ora, è necessario ingerire l'antidoto preparato esclusivamente dalla persona che ha somministrato il siero. Se l'antidoto non venisse assunto, gli effetti collaterali potrebbero essere svariati tra cui, perdita della memoria, potenti emorragie e l'estensione permanente dell'uso della pozione"
Appena finii di leggere mi indicò con un cenno l'orologio a muro, facendomi notare che l'ora era già passata.
«Quel bellissimo e appariscente succhiotto te lo ha fatto Malfoy?» chiese Hermione.
«Si» dissi mettendomi di riflesso una mano sulla bocca per evitare di dire qualcos'altro. L'effetto della pozione non era ancora svanito.
Io e Hermione iniziammo a escogitare un piano per recuperare la pozione e vendicarmi senza farci beccare da Malfoy.
La cena era iniziata da poco e io e Hermione avevamo deciso che lei sarebbe andata nella Sala Grande a tener d'occhio il furetto mentre io mi sarei andata nel dormitorio Serpeverde a cercare la pozione.
Avevamo messo a punto talmente tanti dettagli che il piano non poteva fallire.
Draco- fisico perfetto- furetto- Malfoy avrebbe avuto una bellissima sorpresa.
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You Can't Turn Back|| Draco Malfoy
FanfictionIl cappello parlante non era riuscito a prendere una decisione e finché Daphne Blackwood non sarebbe stata smistata avrebbe dovuto condividere la stanza con Draco Malfoy. «Piantala, quello lì non ti fa lo stesso effetto che ti faccio io» disse con f...