32. Seventh floor

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La stanza delle Necessità era arredata in maniera bellissima stavolta: c'era una finestra che dava sul lago nero, un letto con coperte bianche e immacolate, un tavolino rotondo con sopra un servizio da the e dei fiori e una grande libreria contenente libri di tutti i tipi.
Mi affacciai alla finestra, dopotutto il sole in quella circostanza non era tanto male. Il lago nero rifletteva la luce e i rami degli alberi si muovevano sotto una leggera brezza.
«Ti piace?» Draco mi cinse i fianchi da dietro e mi baciò il collo.
«Lo adoro» mi girai per incrociare il suo sguardo. I suoi occhi di ghiaccio sotto quella luce sembravano ancora più chiari.
Lui mi lasciò dei dolci baci sul collo per poi salire sulla mandibola e arrivare alle mie labbra.
Era doloroso pensare che quello sarebbe stato il nostro unico giorno insieme senza nessuno che ci ronzasse attorno. Okay basta pensieri tristi. Godiamoci il momento.
«Che succede?» chiese Draco accarezzandomi la guancia.
«Nulla stavo solo pensando»
Lui sospirò e si andò a sedere sul letto, guardandomi comprensivo.
«So che diventerà sempre più difficile. Ma godiamoci questi momenti» aveva ragione. Aveva totalmente ragione. Mi diedi uno schiaffo mentale e rinsavii.
Cercai di non sbavare quando Draco si sbottonò la camicia mettendo in mostra gli addominali scolpiti.
«Oh fanculo» mormorai e con un movimento rapido mi misi a cavalcioni su di lui e gli sfilai in fretta la camicia, cominciando a baciarlo con foga.
Lui mise le mani sui miei glutei stringendoli con possessività.
Mi tolse la maglia e invertì le posizioni, iniziando a baciarmi il collo con una lentezza estenuante. Piegai la testa per far andare avanti quella tortura paradisiaca. Scese con le labbra fino alla mia clavicola mentre con la mano mi sfilava la gonna. Inarcai la schiena così da aiutarlo e rimanere solo in intimo. Abbandonò il mio collo e scese sulle sulla spalla, accarezzando una zona vicino al mio inguine.
La sua mano abbandonò quella zona sensibile e mi slacciò il reggiseno. Prese a baciarmi tra le curve, scendendo poi sulla pancia.
Le sue labbra baciavano e mordevano lievemente il mio inguine, facendomi eccitare più di quanto già non fossi mentre il mio respiro si stava facendo irregolare.
Mi sfilò l'intimo . Non resistevo più, mi stava facendo impazzire.
«Draco» ansimai.
Draco esaudì il mio desiderio e iniziò ad accarezzarmi il clitoride con la lingua facendomi mugolare di piacere.  Descriveva movimenti circolari, facendomi impazzire. Andò avanti per qualche minuto andando man mano più in profondità. Dopo un po' lo supplica.
«Draco ti prego» non resistevo più.
Draco allora tornò sulle mie labbra, si sfilò i boxer e fece un incantesimo contraccettivo.
Soffocò il mio urletto con un bacio quando entrò dentro di me con una spinta decisa. Rimase fermo per qualche secondo e dopo iniziò a fare avanti e indietro facendomi inarcare la schiena ad ogni spinta.
Provai la sensazione di benessere che riuscivo a provare solamente con lui. I nostri baciai si muovevano in sincronia e le nostre bocche si cercavano.
Iniziò a uscire e rientrare in me più volte facendomi mordere il labbro per il piacere. Era bellissimo. Aveva quell'espressione concentrata ma allo  stesso tempo un lieve sorriso gli addolciva le labbra.
«Sei così perfetta» mugolò.
Cominciò ad aumentare la velocità delle spinte.
«Ti amo. Non mi stancherò mai di dirtelo» mi disse.
«Anche io»
«Devo sentirtelo dire»
«Ti amo» dissi mentre raggiungevamo l'apice nello stesso istante.
Si sdraiò accanto a me e mi cinse la vita con le braccia, baciandomi le tempie.
«È tutto così perfetto in questo momento» dissi accarezzandogli l'avambraccio tatuato.
«Non voglio condividerti con nessuno» mi confessò.
«Non sarai mica preoccupato per Cedric?»
«Intanto vi siete baciati» rispose acido. Mi girai verso di lui e lo baciai.
«Sono solo tua. Quello che è appena successo lo dimostra»
Non riuscivo a capire come potesse dubitare di me o del mio amore per lui.
«È che... C'è sempre qualcosa pronto a separarci»
«Lo so» lo abbracciai a mia volta e gli accarezzai i capelli con le dita.
«C'è una cosa che dovrei dirti»
«Certo dimmi»
«Dakota spera che tu ti innamori di me, così da fare quello che ha fatto lei con il tuo migliore amico.»
Ma era perfetto! Se lui l'avesse aiutata con il suo piano, saremmo potuti stare insieme! E lei avrebbe creduto che lo faceva solo per assecondarla.
«È un'idea geniale.»
Mi guardò perplesso.
«Potremo stare insieme e lei crederebbe che tu la stia assecondando» gli spiegai.
«È sempre meglio di un'ora al giorno» aggiunsi.
Lui sembrava ancora indeciso, allora tentai il modo più persuasivo per convincerlo.
«Pensa a quante cose potremmo fare» dissi sussurrandogli sensualmente all'orecchio mordendogli il lobo. Il suo respiro si fece per un secondo irregolare, lasciando spazio all'evidente erezione che quel semplice gesto gli aveva provocato.
«Lo vedi cosa mi fai?» disse poggiando le mani ai lati della mia testa e sorreggendosi sopra di me.
Mi morsi con forza il labbro inferiore.
«Mi fai impazzire quando lo fai» disse riferendosi a quel gesto che facevo in continuazione.
Mi scrutò attentamente il viso e per qualche ragione arrossii come una bambina. Mi coprii il volto con le mani e feci una risatina nervosa.
Lui mi scostò le mani con delicatezza e mi guardò con il suo sguardo freddo e penetrante.
«Non coprirti mai quando sei con me»
Annuii e gli diedi un lieve bacio.
Un vuoto di memoria mi assalì e mi alzai sui gomiti per guardarmi intorno. Non riuscivo a ricordare. Il ragazzo accanto a me sembrò accorgersene e la sua espressione cambiò radicalmente.
«Che succede?»
«Non ricordo» chiusi con forza gli occhi cercando di fare mente locale.
«Che giorno è oggi?» chiesi al biondo.
«Domenica»
«Il numero genio» puntualizzai ridendo.
«Venti. Ti ricordi tutto?»
«Si»
«Mi hai fatto prendere un colpo» esclamò buttandosi a peso morto sul cuscino. Gli diedi un bacio sulla guancia e lo rassicurai.
«Non potrei mai dimenticarmi di te» stava per baciarmi di nuovo quando un rumore attirò la nostra attenzione. Il tavolino stava diventando una grande scrivania. La stanza stava cambiando, qualcuno stava per entrare. Ci alzammo in fretta e ci rivestimmo. Uscire dalla porta principale era troppo rischioso e non avevamo altra via d'uscita. Ma chi poteva essere se si trovavano tutti ad Hogsmeade.
Ci nascondemmo in un angolo buio e nascosto mente la stanza cambiava davanti ai nostri occhi.
La porta si aprì e ne entrarono Harley e Dakota. Ma non era con gli altri? E se ci avesse seguito?
«Harley dobbiamo parlare» disse la rossa dandogli le spalle.
Harley si guardò attorno nella stanza e finalmente incrociò il mio sguardo.
Gli feci un gesto per fargli capire di distrarla e lui stupito la portò il più lontano possibile dalla porta. La ragazza sembrò perplessa e piacevolmente stupita.
Mio fratello iniziò a dire frasi senza senso e dovetti mordermi il labbro per non ridere. Io e Draco eravamo quasi arrivati alla porta. Dakota stava per girarsi ma Harley la baciò e ci diede il tempo necessario per uscire.
Grazie fratellino ti devo un favore.

You Can't Turn Back|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora